13.11.2017
Bucarest – I procuratori anticorruzione hanno avviato l’inchiesta penale contro il presidente della Camera dei Deputati di Bucarest ma anche leader del PSD (al governo), Liviu Dragnea, accusato di associazione a delinquere, abuso d’ufficio e una serie frodi compiute durante il periodo in cui ricopriva la carica di presidente del Consiglio provinciale di Teleroman. Nello stesso fascicolo sono indagate altre otto persone. L’annuncio arriva dalla DNA con la precisazione che il dossier è stato aperto in seguito a una segnalazione dell’OLAF (Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode) inviata il 30 settembre del 2016, relativa a sospetti di reati come l’ottenimento di fondi europei tramite documenti falsi, per la riabilitazione di alcune strade provinciali. Ascoltato oggi alla sede dell’istituzione, Dragnea ha negato le accuse. Nei suoi confronti è aperto in questo momento anche un altro fascicolo, in cui viene accusato di istigazione all’abuso d’uffico, per una serie di assunzioni fittizie alla Direzione provinciale per la tutela dell’infanzia Teleorman. Il leader socialdemocratico è stato già condannato nel 2012 a due anni di reclusione con la sospensione nel Dossier Referendum 2012. Secondo i procuratori, nel 2012, da segretario generale del PSD, Dragnea ha sollecitato ai rappresentanti nel territorio di portare illegalmente i cittadini al voto per ottenere la convalida del referendum sulla revoca dell’allora presidente di destra, Traian Basescu. Il referendum non è stato convalidato per mancanza di quorum.
Bucarest – Il PNL, principale partito dell’opposizione di destra nel Parlamento di Bucarest, ha iniziato le procedure per inoltrare una mozione di sfiducia contro il Governo PSD-ALDE. I liberali si sono rivolti anche al Difensore Civico per sollecitare la constestazione della riforma fiscale avviata dall’Esecutivo presso la Corte Costituzionale. Le nuove misure fiscali ma anche la possibile modifica delle leggi sulla Giustizia hanno fatto scendere in strada migliaia di persone, ieri sera, a Bucarest e nelle principali città della Romania. D’altra parte, il premier Mihai Tudose e il leader del PSD hanno precisato che le modifiche del Codice Fiscale resteranno in vigore, sostenendo che in questo modo aumenteranno gli introiti al bilancio dello stato, al fondo pensioni, e sarà agevolata l’attivita delle aziende.
Bucarest – L’organizzazione degli analisti finanziari CFA Romania ha criticato la decisione del Governo di diminuire il contributo obbligatorio al secondo pilastro dei fondi pensione amministrati dal settore privato, dal 5,1 al 3,75% a partire dal 2018. L’organizzazione sostiene che la diminuzione del contributo determinerà la riduzione dei redditi per i futuri pensionati. Secondo la CFA, saranno diminuite non solo le somme che entreranno nei loro conti, pari a circa 300 milioni di euro, ma anche il rendimento dei contributi.
România Internațional, 13.11.2017, 16:47
Bucarest – La Commissione parlamentare dinchiesta sulle presidenziali svoltesi in Romania nel 2009 ha deciso di invitare ancora una volta alle audizioni il procuratore capo della DNA, Laura Codruta Kovesi. Si tratta del quarto invito a presentarsi davanti alla commissione rivolto alla Kovesi, che nel 2009 era il Procuratore Capo della Romania. Finora è stata invocata lassenza di decisioni da parte del Consiglio Superiore della Magistratura o della Corte Costituzionale. La commissione continua i lavori, malgrado la Procura Generale abbia già chiuso il fascicolo sulle elezioni. Le due inchieste sono state aperte in seguito alle rivelazioni di un giornalista controverso, secondo cui le presidenziali sarebbero state influenzante da importanti esponenti dello stato. Lo scrutinio è stato vinto dal rappresentante della destra, Traian Basescu.
Washington – Un rapporto del FMI intitolato Le prospettive economiche regionali del FMI in alcune economie emergenti come Ungheria, Polonia o Romania, ma anche in una serie di Paesi dei Balcani Occidentali o della Comunità degli Stati Indipendenti, indica che il livello del deficit di bilancio resta ancora alto. Questi Paesi dovrebbero migliorare la qualità della spesa pubblica e modificare la composizione dei loro introiti per poter mantenere la competitività delle regioni. Il FMI ha migliorato le stime per la maggior parte delle zone europee, ammonendo però che le economie dovrebbero essere preparate per periodi più difficili. Secondo il Fondo, le autorità dovrebbero approfittare delle prospettive positive per aumentare la capacità delle loro economie di subire possibili scosse.