13.10.2015
Bucarest — Al Ministero delle Finanze di Bucarest iniziano oggi i colloqui con i rappresentanti del FMI, la cui missione tecnica si svolgerà fino al 20 ottobre. Stando al ministro, Eugen Teodorovici, i temi dei colloqui sono, principalmente la finanziaria per il 2016, la continuazione delle riforme strutturali, la legge sulle obbligazioni, ma anche la possibilità di firmare un nuovo accordo. L’ultimo accordo con il FMI, scaduto lo scorso mese, ammontava a due miliardi di euro, fondi non utilizzati però dalle autorità di Bucarest. Lo scopo dell’accordo di tipo preventivo era di proteggere l’economia romena da eventuali shock sui mercati finanziari. Questo è stato il terzo accordo sollecitato dalla Romania al FMI dall’inizio della crisi economica nel 2009.
România Internațional, 13.10.2015, 18:31
XXX — L’economia della Romania dovrebbe aumentare del 3,5% quest’anno e del 3,7% nel 2016. Lo rilevano le più recenti previsioni della compagnia di consulenza finanziaria Ernst & Young. L’aumento degli incassi reali, nel contesto dell’inflazione bassa e della graduale diminuzione del tasso di disoccupazione, stimolerà il consumo interno, rileva l’agenzia. I dati dell’Istituto Nazionale di Statistica dimostrano che nei primi 8 mesi l’aumento della produzione industriale è ammontato a quasi il 3% all’anno. I prezzi di consumo sono aumentati in media dello 0,26% a settembre, rispetto ad agosto, e il tasso inflazionistico annuo è stato lo scorso mese del -1,7%.
Bucarest — La Romania deve rompere il cerchio dell’influenza politica sulle decisioni economiche. Lo ha dichiarato oggi il nuovo ambasciatore degli USA in Romania, Hans Klemm, nell’ambito di una conferenza organizzata dalla Camera di Commercio Americana in Romania. Hans Klemm ha esortato i leader romeni a lasciare da parte le preoccupazioni politiche a breve termine e a concentrarsi sul benessere del Paese a lungo termine tramite l’adozione di nuove leggi o la revisione di quelle esistenti. Lui ha inoltre chiesto ai politici di non intrommetersi più nella gestione delle compagnie pubbliche allo scopo di ottenere benefici politici e a permettere alle compagnie di svolgere la propria attività in conformità alle buone pratiche negli affari, di modo che tutti i romeni godano degli effetti positivi. Stando a Hans Klemm, affinché la sicurezza, la democrazia e la prosperità si sviluppino a lungo termine, il Governo e il Parlamento di Bucarest devono continuare le riforme volte a garantire lo sviluppo sostenibile e la maturità dello stato di diritto.
Bucarest — La Moldova può basarsi molto e in qualsiasi momento sulla Romania. Lo ha dichiarato il presidente Klaus Iohannis, il quale ha accolto oggi il capo del governo di Chisinau, Valeriu Streleţ. Iohannis ha inoltre aggiunto che la Romania è la principale promotrice della Moldova nel campo degli affari europei. Streleţ ha ringraziato Bucarest per il costante e sincero sostegno concesso a Chisinau in vari settori. Lui ha incontrato anche il premier Victor Ponta, il quale ha detto che l’aiuto concesso dalla Romania alla Moldova rappresentano un sostegno al iter europeo dello stato confinante. Il capo dell’esecutivo moldavo ha effettuato oggi una breve visita a Bucarest in occasione della ratifica da parte della Camera dei Deputati della Legge sul sostegno finanziario rimborsabile di 150 milioni di euro concesso la scorsa settimana a Chisinau. La prima tranche, di 60 milioni di euro, sarà stanziata il mese prossimo. Strelet non è più arrivato al voto di ratifica nel Parlamento romeno a causa del ritardo del volo da Bruxelles.
Bucarest — Il vicepresidente della Commissione Europea, Maros Sefcovic, sarà a Bucarest giovedì per la tournée di promozione dell’Unione dell’Energia, la Romania essendo il 19-esimo Paese visitato. Secondo un comunicato della rappresentanza della CE a Bucarest, Sefcovic presenterà i vantaggi dell’Unione dell’energia nel contesto nazionale e discuterà con membri del Governo e del Parlamento romeno, ma anche con rappresentanti della società civile e del settore industriale. Lui parteciperà anche al Forum 2015 di Bucarest, alla sezione dal tema L’Unione dell’Energia, le priorità energetiche regionali concorrenti, bisogni convergenti: Qual è il futuro della Strategia europea per la sicurezza energetica?” L’Unione dell’Energia, una priorità della Commissione Europea, assicurerà all’Europa energia sicura, ecologica e a prezzi accesibili.
Bucarest — Il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, e il presidente dell’Assemblea Nazionale del Libano, Nabih Berri, hanno discusso oggi a Bucarest, dell’intensificazione della cooperazione bilaterale, soprattutto nel settore economico. Stando a Aurescu, il Libano si piazza al primo posto nel top degli investitori arabi in Romania ed è la seconda destinazione delle esportazioni romene nei Paesi del Medio Oriente. D’altra parte, Aurescu ha espresso il forte sostegno di Bucarest alla stabilità del Libano e alle Forze Armate Libanesi, tenuto conto delle sfide generate dalla complessità del contesto regionale attuale. I due esponenti hanno discusso anche delle prospettive del dossier siriano e di aspetti relativi alla gestione del problema dei profughi siriani del Libano.
Bucarest — Le accuse del responsabile del MAE russo, Mihail Ulianov, stando al quale la Romania trasgredirebbe il Trattato sulle forze nucleari intermedie (INF) tramite il collocamento di elementi dello scudo antimissile a Deveselu (sud) non sono fondate. Lo afferma il MAE di Bucarest, ribadendo che questa componente del sistema antimissile americano a Deveselu è strettamente difensiva e non è rivolta contro la Federazione Russa, bensì contro minacce con missili balistici provenienti dall’esterno dello spazio euroatlantico. Lo sviluppo della capacità NATO di difesa contro i missili balistici è un modo di rafforzare la difesa collettiva a livello dell’Alleanza, di aumentare la stabilità e la sicurezza regionale ed internazionale, sottolinea Bucarest. La Russia ha chiesto ieri ai governi degli USA e della Romania di rinunciare all’installazione di lanciamissili Mk-41 nelle strutture di difesa antimissile di Deveselu. Stando a Mihail Ulianov, un responsabile nel MAE russo, il loro collocamento è una sfida alla sicurezza internazionale, che sarà considerata dalla Russia una greve trasgressione del Trattato sulle forze nucleari intermedie (INF), firmato nel 1987 dagli USA e dall’ex Unione Sovietica. (traduzione di Gabriela Petre)