13.07.2023
Abusi in case di risposo per anziani – Il ministro del Lavoro romeno, Marius Budai, si è dimesso, oggi, in seguito allo scandalo delle case di riposo per anziani. Il vice primo ministro Marian Neacşu sarà ministro ad interim. Secondo alcune fonti politiche, il futuro ministro del Lavoro sarà nominato dal PSD (partner al governo) la prossima settimana. Le autorità romene continuano i controlli nei centri sociali residenziali in tutto il Paese. Finora sono stati controllati più di 1.500 e sono state chiuse 15 case di cura per anziani, disabili o bambini. In altri 26 centri lattività è stata sospesa. Le autorità hanno emesso multe di quasi 800.000 lei (pari a circa 160 mila euro). La Corte dAppello di Bucarest esaminerà, invece, il prossimo 20 luglio, i ricorsi della DIICOT (Procura Antimafia) riguardanti la misura degli arresti domiciliari, del controllo giudiziario o la mancata adozione di provvedimenti nei confronti dei 20 imputati fermati, la scorsa settimana, nellinchiesta riguardante le case di riposo per anziani e per persone con disabilità nella provincia di Ilfov (sud, vicino a Bucarest), i cui residenti sono stati picchiati, insultati, affamati, sottoposti a lavori forzati e privati di condizioni igieniche minime.
România Internațional, 13.07.2023, 17:43
Proteste – A Bucarest i sindacati dei finanzieri hanno presidiato, oggi, la sede del Ministero delle Finanze, insoddisfatti degli stipendi. La principale richiesta dei manifestanti è che gli stipendi dei dipendenti dellAgenzia delle Entrate e del Ministero delle Finanze siano indicizzati annualmente con il tasso di inflazione. Loro chiedono, inoltre, condizioni di lavoro dignitose e la copertura del deficit di personale. Sempre giovedì, i rappresentanti dei malati di cancro della Romania hanno protestato davanti alla sede del Ministero della Salute. Il loro malcontento è legato al fatto che dallinizio di questo mese non vengano applicate le disposizioni del Piano nazionale per la lotta e il controllo del cancro, come previsto dalla legge approvata allunanimità in Parlamento, promulgata dal presidente Klaus Iohannis con una cerimonia speciale ed entrata in vigore allinizio dellanno.
Schengen – Il Parlamento Europeo ha ribadito il proprio sostegno alladesione di Romania e Bulgaria allarea Schengen. Con una risoluzione adottata ieri, a larga maggioranza, gli eurodeputati chiedono al Consiglio dellUnione Europea di approvare la candidatura dei due stati entro la fine di questanno. Dal documento si evince che Romania e Bulgaria soddisfano tutti i criteri per entrare nella zona di libera circolazione europea e che lesercizio del diritto di veto, “senza aver presentato alcuna giustificazione di natura giuridica relativa ai criteri di adesione”, alimenta sentimenti antieuropei e danneggia leconomia. Il Legislativo europeo sottolinea che i romeni e bulgari sono discriminati, perché affrontano ritardi, difficoltà burocratiche e costi aggiuntivi quando viaggiano o fanno affari allestero, rispetto ai cittadini dellarea Schengen. Il Parlamento Europeo chiede inoltre alla Commissione di stimare le perdite finanziarie, i mancati guadagni e i danni ambientali che Romania e Bulgaria hanno subito, da giugno 2011, a causa della mancata adesione allarea Schengen e di analizzare i possibili meccanismi di compensazione.
Rifugiati ucraini – LIspettorato generale della polizia di frontiera romena informa che, ieri, 123.649 persone sono entrate in Romania attraverso i valichi di frontiera, di cui 16.483 cittadini ucraini. Secondo un comunicato stampa inviato oggi, a partire dal 10 febbraio 2022, due settimane prima che lesercito russo invadesse il loro paese, 4.998.837 cittadini ucraini sono entrati in Romania. Il numero di cittadini ucraini assunti in Romania dopo linizio della guerra ha raggiunto un nuovo record il mese scorso – ha dichiarato il ministro del Lavoro, Marius Budai. Secondo lui, a livello nazionale, sono stati conclusi 6.810 contratti di lavoro per cittadini ucraini, il livello più alto dal 24 febbraio 2022 finora. In totale, ha precisato il ministro, sono registrati 7.972 contratti attivi di cittadini ucraini, di cui 6.810 conclusi dopo linizio dellinvasione russa. La maggior parte degli ucraini assunti in Romania, 1.452, lavora nellindustria manifatturiera e 1.181 nelledilizia. Altri 737 sono impiegati nel commercio. Dal punto di vista delle aree in cui hanno scelto di lavorare, la maggior parte – 2.770, ha trovato lavoro a Bucarest e 418 nella provincia di Timiş (ovest).
Inflazione – Il tasso annuo di inflazione è leggermente diminuito in Romania nel giugno di questanno, al 10,3%, dal 10,64% di maggio, mentre le materie prime alimentari sono aumentate del 17,88%, quelle non alimentari del 4,84% e i servizi dell11,5%. secondo i dati dellIstituto Nazionale di Statistica, pubblicati oggi. A giugno, rispetto a maggio, il tasso di inflazione è stato dello 0,4%. La Banca centrale romena ha rivisto al rialzo al 7,1% la previsione di inflazione per la fine di questanno e ha mantenuto la stima del 4,2% per la fine del 2024, secondo i dati presentati a maggio dal governatore Mugur Isărescu.
Insegnanti — In Romania, più di 2.600 candidati si sono ritirati dallesame di ruolo, e 26 sono stati eliminati per tentata frode, mercoledì, quando si è svolta la prova scritta nellambito del concorso nazionale per la copertura dei posti vacanti nellistruzione pre-universitaria. Nelle aule desame erano attesi quasi 32.000 insegnanti, e il tasso di partecipazione è stato di circa l83% – ha annunciato il Ministero dellIstruzione. I primi risultati saranno annunciati martedì prossimo e quelli definitivi dopo la soluzione delle contestazioni, il 26 luglio.