13.07.2022
NATO – Il Governo di Bucarest approva oggi i protocolli di adesione alla NATO della Finlandia e della Svezia, documenti firmati il 5 luglio a Bruxelles. Con la loro ratifica, la Romania esprime l’accordo che i due Paesi entrino a far parte dell’Alleanza Nord-Atlantica. La scorsa settimana, il presidente della Camera dei Deputati, Marcel Ciolacu, ha annunciato che la Romania procederà con celerità nella ratifica dei protocolli di adesione di Finlandia e Svezia alla NATO e, a tale meta, il Parlamento sarà convocato in sessione straordinaria. Marcel Ciolacu ha detto ancora che la guerra illegale e ingiustificata avviata dalla Federazione russa contro l’Ucraina ha cambiato fondamentalmente i parametri di sicurezza. Lo status di candidati consente ai due Paesi di partecipare a riunioni della NATO e avere accesso a informazioni classificate, però non offre anche la protezione militare prevista dall’Articolo 5 del Tratatto Nord-Atlantico, ai sensi del quale un attacco armato contro uno dei membri sarà considerato un attacco contro tutti. L’Articolo 5 viene applicato solamente una volta concluso il processo di ratifica da parte dei Parlamenti di tutti gli stati membri che, secondo gli esperti, potrebbe durare un anno.
România Internațional, 13.07.2022, 14:00
NATO – Il Governo di Bucarest approva oggi i protocolli di adesione alla NATO della Finlandia e della Svezia, documenti firmati il 5 luglio a Bruxelles. Con la loro ratifica, la Romania esprime l’accordo che i due Paesi entrino a far parte dell’Alleanza Nord-Atlantica. La scorsa settimana, il presidente della Camera dei Deputati, Marcel Ciolacu, ha annunciato che la Romania procederà con celerità nella ratifica dei protocolli di adesione di Finlandia e Svezia alla NATO e, a tale meta, il Parlamento sarà convocato in sessione straordinaria. Marcel Ciolacu ha detto ancora che la guerra illegale e ingiustificata avviata dalla Federazione russa contro l’Ucraina ha cambiato fondamentalmente i parametri di sicurezza. Lo status di candidati consente ai due Paesi di partecipare a riunioni della NATO e avere accesso a informazioni classificate, però non offre anche la protezione militare prevista dall’Articolo 5 del Tratatto Nord-Atlantico, ai sensi del quale un attacco armato contro uno dei membri sarà considerato un attacco contro tutti. L’Articolo 5 viene applicato solamente una volta concluso il processo di ratifica da parte dei Parlamenti di tutti gli stati membri che, secondo gli esperti, potrebbe durare un anno.
Profughi – L’Ispettorato Generale della Polizia di Frontiera riferisce che ieri sono entrate in Romania 91.838 persone, di cui 9.808 cittadini ucraini, in calo del 10% rispetto al giorno precedente. A partire dal 10 febbraio scorso, quindi due settimane prima che l’esercito russo invadesse il loro Paese, fino al 12 luglio, ore 24:00, in Romania sono entrati 1.543.493 ucraini.
Coronavirus – Il Ministero della Salute romeno ha riferito oggi 3.777 nuovi contagi da SARS-CoV-2, di 267 in meno rispetto al giorno precedente. Complessivamente, dall’inizio della pandemia ad oggi, in Romania sono stati accertati 2.949.951 casi di infezione dal nuovo coronavirus.
Industria – In Romania, il declino registrato dalla generazione e fornitura di energia elettrica e termica, gas, acqua calda e aria condizionata, come anche dall’industria estrattiva, ha determinato il calo della produzione industriale dello 0,8% nei primi cinque mesi del corrente anno rispetto al corrispondente periodo del 2021. I dati pubblicati oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica indicano, però, che, rispetto ad aprile 2022, nel successivo mese di maggio si è osservata una crescita della produzione industriale del 10,1%. Le statistiche indicano inoltre che, dal 1 gennaio al 31 maggio, la produzione e la fornitura di energia elettrica e termica, gas, acqua calda ed aria condizionata hanno registrato un calo del 6,1% rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno, con il 4,4% nell’industria estrattiva.
Lanciatori d’allerta – La Corte Costituzionale di Romania ha bocciato oggi all’unanimità la notifica inoltrata dall’USR (all’opposizione) in riferimento alla legge sulla protezione dei lanciatori d’allerta di pubblico interesse. L’USR si era rivolta alla Corte Costituzionale motivando che la forma imposta dalla coalizione governativa PSD, PNL, UDMR indebolisce considerevolmente la protezione delle persone che vogliono svelare le irregolarità nelle istituzioni pubbliche. Invocato anche il fatto che il documento crea degli ostacoli considerevoli nell’ottenimento dei fondi del PNRR. Nella notifica sono state invocati quattro argomenti di incostituzionalità, tra cui la violazione degli obblighi assunti nel momento dell’adesione all’UE e la mancanza di chiarezza e prevedibilità di certi provvedimenti.