13.06.2018
Bucarest – Il presidente romeno Klaus Iohannis ha ricevuto oggi a Bucarest il ministro degli Esteri finlandese, Timo Soini. Secondo la Presidenza, il capo dello stato ha evidenziato lo sviluppo dei rapporti bilaterali, soprattutto a livello politico ed economico. Il presidente Iohannis si è detto convinto che il dialogo tra le due parti sarà intensificato nel contesto in cui i due Paesi ricopriranno nel 2019 la presidenza di turno del Consiglio UE. I preparativi per il vertice NATO di Bruxelles, il percorso europeo della Moldova (paese ex-sovietico, a maggioranza romenofona) e i dossier nucleari iraniano e nord-coreano sono stati altrettanti temi sullagenda dei colloqui, ha precisato la Presidenza di Bucarest.
România Internațional, 13.06.2018, 16:50
Bucarest – Il presidente romeno Klaus Iohannis ha ricevuto oggi a Bucarest il ministro degli Esteri finlandese, Timo Soini. Secondo la Presidenza, il capo dello stato ha evidenziato lo sviluppo dei rapporti bilaterali, soprattutto a livello politico ed economico. Il presidente Iohannis si è detto convinto che il dialogo tra le due parti sarà intensificato nel contesto in cui i due Paesi ricopriranno nel 2019 la presidenza di turno del Consiglio UE. I preparativi per il vertice NATO di Bruxelles, il percorso europeo della Moldova (paese ex-sovietico, a maggioranza romenofona) e i dossier nucleari iraniano e nord-coreano sono stati altrettanti temi sullagenda dei colloqui, ha precisato la Presidenza di Bucarest.
Bucarest – La premier Viorica Dancila è stata invitata il prossimo 20 giugno davanti alla plenaria del Parlamento per presentare lo stadio dei preparativi in vista del semestre romeno di Presidenza del Consiglio UE, che partirà dal 1 gennaio 2019. I dibattiti svolgeranno un ruolo importante per il governo nel processo di elaborazione e adozione della prima versione del programmna di lavoro della Presidenza, ha affermato la premier. Secondo la Dancila, per la Romania la presidenza rappresenterà un’opportunità per dimostrare la sua capacità di contribuire al rilancio del progetto europeo, tramite un forte concetto politico e una rilevante capacità amministrativa.
Bucarest – Via libera dal Senato di Bucarest al ddl che modifica il Codice di procedura penale. La bozza, inoltrata dalla maggioranza PSD e ALDE, non è stata votatat dall’opposizione PNL e USR. I senatori hanno adottato tutte le modifiche proposte nel rapporto della Commissione speciale per le leggi sulla giustizia, presieduta da Florin Iordache. Il progetto persegue la trasposizione della direttiva UE legata alla presunzione d’innocenza, tra le modifiche annoverandosi, tra l’altro, la distruzione delle prove ottenute attraverso intercettazioni illegali. Uno degli emendamenti più controversi prevede che un caso può essere rinviato nuovamente a giudizio se il giudice non ha firmato o non ha redatto la decisione. La bozza passa ora alla Camera dei Deputati, decisionale in questo caso.
Bucarest – Secondo il Rapporto per lo Sviluppo Globale 2018 della Banca Mondiale, pubblicato oggi a Bucarest, oltre l’80% delle scuole di Romania che hanno ottenuto scarsi risultati si trovano nell’ambiente rurale, mentre il tasso di allievi che si diplomano a livello terziario (25,6%) è il più basso dell’UE. Secondo il documento, presentato dall’economista principale della BM e co-autore del rapporto, Halsey Rogers, le differenze tra il tasso di dispersione scolastica sono contrastanti tra ambienti rurali (26,6%) e urbani (6,2%). Per la Romania, risulta imperativa la necessità di investire di più e in modo più intelligente nell’Istruzione, sottolinea una delle conclusioni della relazione. La BM raccomanda alla Romania una migliore misurazione delle competenze. Secondo i datori di lavoro romeni, i diplomati o i laureati che entrano sul mercato del lavoro non hanno competenze socio-emozionali chiave – motivazione, lavoro di squadra o responsabilità. D’altra parte, i datori di lavoro percepiscono i laureati come avendo a disposizione competenze ecessivamente teoriche, mentre i diplomati dell’insegnamento professionale e tecnico con competenze superate.
Bucarest – In Romania sono stati commemorati oggi 28 anni dalla marcia dei minatori del 13-15 giugno 1990, che ha fermato in modo brutale un’ampia manifestazione contro il potere di sinistra insediato dopo il crollo della dittatura comunista, a dicembre 1989. Sullo sfondo di scontri violenti svolti nella capitale, che l’esercito era già riuscito tenere sotto controllo, l’allora presidente Ion Iliescu, invocando un tentativo di golpe da parte dell’estrema destra, chiedeva alla popolazione di difendere le istituzioni democratiche. L’arrivo del minatori della Valle del Jiu a Bucarest e i loro attacchi contro l’Unversità, sedi dei partiti di opposizone o redazioni di quotidiani indipendenti, provocarono la morte di quattro persone, centinaia di feriti, nonchè l’arresto abusivo di oltre mille persone. Gravi anche i pregiudizi d’immagine all’estero per tutto il Paese. Nel fascicolo collegato alle vicende, riaperto nel 2015, la Procura Generale ha rinviato a giudizio l’ex presidente Ion Iliescu, l’ex premier Petre Roman e l’ex direttore dell’Intelligence Virgil Magureanu con l’accusa di crimini contro l’umanità
Bucarest – Il Ministero degli Esteri (MAE) di Bucarest informa di aver avuto discussioni con le autorità ucraine legate alle perquisizioni condotte al Centro Culturale Romeno Euxodiu Hurmuzachi di Cernauti (ovest d’Ucraina), con particolare riguardo alla necessità del rispetto dei diritti della minoranza romena di questo Paese. Durante un incontro svoltosi alla sede MAE, all’ambasciatore d’Ucraina in Romania, Oleksandr Bankov, sono stati chiesti particolari legati alle circostanze in qui si sono svolte le perquisizioni. Bucarest chiede alle autorità ucraine di assicurare il rispetto di tutte le persone appartenenti alla minoranza romena d’Ucraina e di evitare qualsiasi azione che potrebbe determinare la loro inosservanza o che potrebbero essere interpretate come intimidazioni. Le precisazioni fanno seguito all’annuncio del Servizio di Sicurezza d’Ucraina (SBU) di aver svolto indagini contro la direzione del centro culturale per quello che ha chiamato esortazioni alla trasgressione dell’integrità territoriale dello stato ucraino. Quasi 500.000 etnici romeni vivono nel Paese confinante, la maggiorp arte nei territori annessi nel 1940 dall’ex URSS, in seguito ad un ultimatum e assunti nel 1991 dall’Ucraina come stato succesore.
XXX – Qualificazione fallita ai Mondiali del 2019 per la nazionale maschile di pallamano della Romania. Nellincontro di ritorno valido per lo spareggio di qualificazione, i romeni hanno sconfitto stasera la Macedonia per 26-25 dopo aver perso l’andata per 24-32. Daltra parte, la nazionale femminile giocherà il torneo finale degli Europei ospitati dalla Francia nel gruppo D, assieme a Norvegia, Germania e R.Ceca. Il torneo finale si svolgerà tra il 29 novembre e il 16 dicembre. Allultima edizione degli europei, le romene si sono piazzate al quinto posto.