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13.02.2022

Ucraina – Il Ministero degli Esteri romeno ha innalzato il livello di allerta sull’Ucraina e sconsiglia ai connazionali qualsiasi viaggio in questo paese. Il MAE raccomanda fermamente che siano evitati i viaggi nella Penisola di Crimea, nelle regioni di Donetsk e Lugansk, nonchè nelle zone di confine dell’Ucraina con la Federazione Russa e la Bielorussia. Ai cittadini romeni che si trovano in Ucraina, il Ministero raccomanda di notificare i riferimenti della loro presenza all’ambasciata o agli uffici consolari, nonchè di rivalutare la necessità di rimanere in questo paese. Il MAE consiglia ai connazionali, i giornalisti compresi, di evitare gli assembramenti, informarsi costantemente da fonti attendibili e aggiustare i piani di viaggio a seconda della situazione di sicurezza. Sullo sfondo dei moniti delle potenze occidentali su una possibile imminente invasione russa, sempre più paesi, tra cui gli USA, la Gran Bretagna o la Germania, hanno invitato i connazionali a lasciare l’Ucraina. Mosca ha ammassato circa 100.000 militari e mezzi da combattimento lungo il confine con l’Ucraina, avviando anche esercitazioni nel Mar Nero e in Bielorussia, ma negando qualsiasi intento aggressivo. In un colloquio telefonico, il presidente americano Joe Biden ha ammonito nuovamente il leader russo Vladimir Putin sulle conseguenze di un’invasione.

13.02.2022
13.02.2022

, 13.02.2022, 14:13

Ucraina – Il Ministero degli Esteri romeno ha innalzato il livello di allerta sull’Ucraina e sconsiglia ai connazionali qualsiasi viaggio in questo paese. Il MAE raccomanda fermamente che siano evitati i viaggi nella Penisola di Crimea, nelle regioni di Donetsk e Lugansk, nonchè nelle zone di confine dell’Ucraina con la Federazione Russa e la Bielorussia. Ai cittadini romeni che si trovano in Ucraina, il Ministero raccomanda di notificare i riferimenti della loro presenza all’ambasciata o agli uffici consolari, nonchè di rivalutare la necessità di rimanere in questo paese. Il MAE consiglia ai connazionali, i giornalisti compresi, di evitare gli assembramenti, informarsi costantemente da fonti attendibili e aggiustare i piani di viaggio a seconda della situazione di sicurezza. Sullo sfondo dei moniti delle potenze occidentali su una possibile imminente invasione russa, sempre più paesi, tra cui gli USA, la Gran Bretagna o la Germania, hanno invitato i connazionali a lasciare l’Ucraina. Mosca ha ammassato circa 100.000 militari e mezzi da combattimento lungo il confine con l’Ucraina, avviando anche esercitazioni nel Mar Nero e in Bielorussia, ma negando qualsiasi intento aggressivo. In un colloquio telefonico, il presidente americano Joe Biden ha ammonito nuovamente il leader russo Vladimir Putin sulle conseguenze di un’invasione.

Difesa – I mezzi corazzati Stryker sono arrivati alla Base militare Mihail Kogălniceanu (sud-est) e 1.000 militari americani sono dislocati dalla Germania in Romania, per rafforzare il Fianco orientale della NATO. Con l’arrivo del distaccamento Task Force Cougar, il numero dei soldati americani in Romania ammonta a circa 2.000. Oltre agli Stati Uniti, anche la Francia ha espresso la disponibilità a inviare truppe in Romania. Membro della NATO dal 2004, la Romania già ospitava 900 militari americani, 250 polacchi e 140 italiani. Un distaccamento delle Forze Aeree degli USA in Europa, composto di circa 150 militari e otto F-16 Fighting Falcon svolgono da venerdì, per quasi due settimane, missioni di addestramento congiunto con i colleghi e i caccia F-16 Fighting Falcon delle Forze Aeree Romene. I caccia americani eseguiranno anche missioni di Enhanced Air Policing assieme agli aerei romeni e agli Eurofighter Typhoon della Task Force Air Black Storm italiana, arrivata in Romania a dicembre. Un’autorità del Pentagono ha annunciato che gli USA hanno deciso di inviare altri 3.000 militari anche in Polonia.

Covid-19 – In Romania, il numero dei contagi da Covid-19 continua a calare, con quasi 12.000 nuovi casi riferiti oggi e 81 decessi, di cui uno antecedente. Nelle terapie intensive sono ricoverate oltre 1.140 persone. Il picco dei contagi – 40.018 – era stato raggiunto in Romania il 1 febbraio. Il ministro della Salute, Alexandru Rafila, spiega che il numero dei nuovi casi resta alto, nonostante il rapido calo. Pronunciandosi nuovamente per la vaccinazione, soprattutto tra le categorie vulnerabili, il ministro non ha indicato un riferimento di tempo per l’allentamento delle restrizioni, precisando che avverrà rapidamente non appena la situazione lo consentirà. Dal canto suo, il responsabile della campagna vaccinale, Valeriu Gheorghiţă, ha spiegato che, nel futuro, l’immunizzazione anti-Covid sarà stagionale, sul modello dell’influenza, e il vaccino sarà adattato al ceppo del rispettivo periodo. Il medico ha inoltre annunciato che il tasso di vaccinazione tra la popolazione adulta è arrivata al 50,5%

Giornata Mondiale della Radio – Proclamata dall’UNESCO per il 13 febbraio di ogni anno, la Giornata Mondiale della Radio è incentrata nel 2022 su Radio e fiducia. La radio è un potente mezzo di informazione di massa, costituisce una piattaforma per la democrazia e si riconferma come il mezzo di comunicazione più diffuso a livello globale. Questa capacità unica di raggiungere il più ampio pubblico possibile significa che la radio può plasmare l’esperienza della diversità di una società, essere un’arena per tutte le voci, essere rappresentativa ed ascoltata. Le stazioni radio dovrebbero servire comunità diverse, offrendo un’ampia varietà di programmi, punti di vista e contenuti, e riflettere la diversità del pubblico, afferma l’UNESCO. Uno studio condotto dall’EBU a settembre 2021 indica che la radio è il mezzo di comunicazione di massa più affidabile in Europa, piazzandosi al primo posto nel 65% dei Paesi in cui è stata effettuata la ricerca. In occasione della Giornata Mondiale della Radio, il direttore generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, dichiara che festeggiamo l’indipendenza e l’affidabilità della radio. Inaugurata il 1 novembre 1928, la Società Romena di Radiodiffusione – Radio Romania conta più reti nazionali e regionali, e manda in onda programmi per l’estero sin dagli anni ’30. Radio Romania Internazionale trasmette programmi in 11 lingue straniere (arabo, cinese, inglese, ebraico, francese, tedesco, italiano, serbo, spagnolo, russo, ucraino), nonchè in romeno e dialetto aromeno.

Arrivi in Romania 2021 – I valichi delle frontiere romene che hanno registrato il maggior numero di arrivi nel 2021 sono stati quelli di Giurgiu (837.800 arrivi), Otopeni (765.400 arrivi), Calafat (672.400 arrivi) e Albiţa (422.500 arrivi). Lo rilevano i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica. Nel 2021, gli arrivi dei visitatori stranieri registrati alle frontiere romene hanno superato i 6,7 milioni, in crescita del 35,2% rispetto al 2020. Il 95,5% dei visitatori stranieri proveniva da Paesi europei, con il 45,9% dall’UE. Al primo posto nella classifica degli arrivi si piazza la Bulgaria, con il 18,5%, seguita dalla Repubblica di Moldova (18,4%), Ucraina (16,3%), Ungheria (8,9%), Turchia (7,5%) e Germania e Italia (3,4% ciascuna). Il trasporto stradale è stato il mezzo più utilizzato dai visitatori stranieri per viaggiare in Romania.

Berlinale 2022 – E’ il docu-film Amintiri de pe frontul de Est/ Memories from the Eastern Front del regista Radu Jude a rappresentare la Romania al 72/o Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Lo scorso anno, lo stesso Radu Jude ha vinto l’Orso d’oro per la pellicola Sesso sfortunato o follie porno. Fino al 20 febbraio, 18 film sono in lizza per il trofeo. Tra le più importanti rassegne del cinema del mondo, accanto a quelle di Cannes e Venezia, la Berlinale è uno dei pochi festival ripartiti in presenza. A causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, quest’anno le proiezioni si svolgeranno in sala a capienza limitata al 50%, senza feste e ricevimenti. Complessivamente, saranno presentati circa 400 film di tutti i generi, durate e formati.

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