13.01.2015
Bucarest — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, e i rappresentanti dei partiti e delle formazioni politiche parlamentari hanno firmato, oggi, un accordo politico nazionale sull’aumento del finanziamento per la difesa. Dopo le consultazioni di ieri, essi hanno convenuto che per 10 anni, a partire dal 2017, il budget per la difesa sia pari ad almeno il 2% del Pil. Iohannis ha affermato che un simile accordo era necessario, nel contesto in cui l’Europa e la Nato devono far fronte ad una sfida di sicurezza importante, dopo l’annessione della Crimea da parte della Federazione Russa.
România Internațional, 13.01.2015, 16:24
Bucarest — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, e i rappresentanti dei partiti e delle formazioni politiche parlamentari hanno firmato, oggi, un accordo politico nazionale sull’aumento del finanziamento per la difesa. Dopo le consultazioni di ieri, essi hanno convenuto che per 10 anni, a partire dal 2017, il budget per la difesa sia pari ad almeno il 2% del Pil. Iohannis ha affermato che un simile accordo era necessario, nel contesto in cui l’Europa e la Nato devono far fronte ad una sfida di sicurezza importante, dopo l’annessione della Crimea da parte della Federazione Russa.
Bucarest — Il presidente romeno Klaus Iohannis riceverà domani Victoria Nuland, vicesegretario di stato americano per l’Europa e l’Eurasia. Al centro dei colloqui ci saranno il consolidamento del partenariato strategico romeno-americano, lo sviluppo della cooperazione economica e la sicurezza in Europa. La precedente visita di Victoria Nuland a Bucarest è avvenuta a gennaio 2014. Sempre mercoledì, a Bucarest si troverà anche il ministro degli Esteri del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Philip Hammond, che sarà accolto dal presidente Iohannis e incontrerà il suo collega Bogdan Aurescu. Nel contesto dell’anniversario, quest’anno, dei 135 anni di rapporti diplomatici romeno-britannici, il ministro Aurescu e il suo collega britannico discuteranno dello sfruttamento ottimale del Partenariato Strategico tra i due Paesi, dell’intensificazione e diversificazione della cooperazione economica, della sicurezza energetica, la libera circolazione e la politica di allargamento dell’UE e dei rapporti con i Balcani Occidentali.
Bucarest — Il premier romeno Victor Ponta ha dichiarato che occorre un accordo politico per il Master Plan di Trasporto della Romania. Il premier ha spiegato che il documento va elaborato solo in base ad un consenso per almeno 10 anni tra tutte le forze politiche, in quanto sono necessarie garanzie di finanziamento a lungo termine per i costruttori. Il capo del governo ha partecipato alla presentazione da parte del ministro dei Trasporti, Ioan Rus, delle priorità d’infrastruttura stradale per il periodo 2015-2016.
Bucarest — Gli investimenti stranieri diretti in Romania sono ammontati a 2,1 miliardi de euro nei primi 11 mesi del 2014, in calo di oltre l’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rilevano i dati pubblicati oggi dalla Banca Centrale della Romania. Stando alla banca, il maggiore aumento mensile nel 2014 degli investimenti stranieri si è registrato a novembre — 531 milioni di euro, mentre a gennaio si sono registrate le più scarse performance — 38 milioni di euro. La Banca Centrale ha pure annunciato che il deficit di conto corrente della bilancia di pagamenti della Romania è calato di oltre il 62% dopo 11 mesi del 2014, arrivando a 302 milioni di euro.
Bucarest – Una delle conseguenze dei tragici avvenimenti di Parigi è la necessità di intensificare la cooperazione internazionale nella lotta la terrorismo. Lo ha dichiarato oggi a Radio Romania, il capo della diplomazia di Bucarest, Bogdan Aurescu, che parteciperà il 19 gennaio, a Bruxelles, alla riunione del Consiglio Affari Esteri, in cui i ministri europei analizzeranno le migliori modalità di rispondere alle sfide terroristiche. Inoltre, a metà febbraio, a Washington, avrà luogo un vertice internazionale volto a individuare i mezzi per contrastare l’estremismo violento nel mondo. Bogdan Aurescu ha dichiarato che spera che le minacce terroristiche non portino alla limitazione della libera circolazione dei cittadini dell’UE, nel contesto in cui alcuni ministri dell’interno europei hanno proposto un inasprimento dei controlli ai confini esterni dell’area Schengen. Ricordiamo che 17 persone sono state uccise la scorsa settimana a Parigi — giornalisti della pubblicazione satirica Charlie Hebdo, poliziotti, ma anche civili, presi in ostaggio in un negozio. I tre jihadisti coinvolti negli attacchi sono stati uccisi.
Berlino — Le autorità francesi hanno dichiarato che la minaccia terroristica è ancora estremamente presente, motivo per cui sono stati mobilitari circa 18 mila militari e poliziotti per aumentare la sicurezza sull’intero territorio del Paese. Importanti forze di sicurezza sono state mobilitate, sin da ieri, per assicurare la vigilanza e la protezione delle oltre 700 scuole ebraiche sul territorio della Francia. Il premier francese, Manuel Valls, ha dichiarato che occorre aumentare le performances del sistema di interecettazioni telefoniche e isolare nelle carceri i detenuti islamisti radicali sospetti di fare reclutamenti. Manuel Valls ha precisato che 1.400 jihadisti francesi fanno parte delle filiere che hanno inviato combattenti in Siria e Iraq, e tra di loro si sono annoverati anche gli autori della strage alla redazione di Charlie Hebdo, della scorsa settimana.
Berlino — La cancelliera tedesca Angela Merkel partecipa, a Berlino, alle cerimonie di commemorazione delle vittime dell’attenato terroristico di Parigi, organizzate dai musulmani in Germania. Le cerimonie si svolgono ad un giorno dalla marcia anti-Islam di Dresda, organizzata dal movimento PEGIDA, cui hanno partecipato 25 mila persone. Sempre ieri, circa 100 mila tedeschi sono scesi in piazza per manifestare la disapprovazione contro la marcia anti-Islam. Il movimento PEGIDA, denunciato da numerosi politici di Berlino, organizza da mesi marce in Germania per contestare la presunta islamizzazione del mondo occidentale, soprattutto contro le organizzazioni tedesche che promuovono la tolleranza e il dialogo inter-etnico, attirando un numero sempre maggiore di sostenitori. La comunità musulmana in Germania, formata specialmente di immigrati turchi, è sempre più preoccupata per queste manifestazioni.
Chişinău — I parlamentari socialisti moldavi hanno chiesto al presidente Nicolae Timofti di sciogliere il Parlamento e indire politiche anticipate, nel contesto in cui i 3 partiti proeuropei — Liberal-Democratico, Democratico e Liberale — non hanno raggiunto un accordo sulla formazione di una coalizione governativa dopo lo scrutinio del 30 novembre scorso. La richiesta dei socialisti è stata fatta durante le consultazioni che Nicolae Timofti ha avviato, oggi, con i partiti parlamentari al fine di designare un candidato per l’incarico di premier. Le consultazioni contineuranno questa settimana. Dopo la designazione, il candidato avrà a disposizione 15 giorni per presentare la sua equipe governativa. Qualora il governo non ottenga, due volte consecutive, la fiducia della maggioranza parlamentare, il presidente sicoglie il Legislativo e indice le anticipate.
Sydney — Qualficazione, oggi, al torneo ATP si Sydney, con un montepremi di quasi 440 mila dollari per il tennista romeno Horia Tecău e il suo partner olandese Jean-Julien Rojer. I due hanno battuto per 6-2, 7-6 la coppia australiana James Duckworth/Chris Guccione. Tecău e Rojer, i secondi favoriti, giocheranno la prossima partita contro Benjamin Becker (Germania)/Nicholas Monroe (Usa). Simona Halep, la principale favoria del turneo WTA di Sydney, si è ritirata all’ultimo momento dalla competizione di Sydney a causa di una gastroenterite. Oggi, negli ottavi, la Halep doveva giocare contro Karolina Pliskova (Repubblica Ceca). La tennista romena parteciperà all’Australian Open, il primo grande torneo di Grande Slam dell’anno, al via dal 19 gennaio. Lo scorso anno, a Melbourne, la Halep è stata eliminata dai quarti.
(traduzione di Adina Vasile)