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12.12.2022

12.12.2022
12.12.2022

, 12.12.2022, 16:51




CAE – Il ministro romeno degli Affari Esteri, Bogdan
Aurescu, partecipa al Consiglio
Affari Esteri di Bruxelles. Sul tavolo temi come il contrasto degli effetti
dell’aggressione russa contro l’Ucraina, la situazione nella Repubblica di
Moldova, argomento portato in discussione su richiesta della Romania, la
situazione in Iran, questioni relative
ai diritti umani, gli sviluppi nel vicinato meridionale o la situazione in
Tunisia. A margine del CAE si è svolto
anche un incontro informale sul futuro del Partenariato Orientale, organizzato
su iniziativa del Ministro Aurescu, insieme agli omologhi di Repubblica Ceca,
Svezia e Polonia, nonchè la ministeriale del Partenariato Orientale (PaE). Nel
suo intervento, Aurescu ha sostenuto la rivitalizzazione del Partenariato Orientale,
il suo adeguamento alle specificità del nuovo contesto regionale. Il capo della
dipplomazia di Bucarest ha rilevato che il Partenariato Orientale può offrire
un contributo significativo al rafforzamento del clima di stabilità, sicurezza
e prosperità nel Vicinato Orientale, rafforzando la cooperazione regionale, la
sicurezza e la resilienza dei partner e attraverso una risposta adeguata alle
sfide che interessano l’intera regione . Aurescu ha sottolineato che, nel nuovo
contesto generato dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, è
necessario sviluppare una dimensione di sicurezza più solida e più efficientemente
strutturata del Partenariato Orientale.




Schenghen – Il ministro
dell’Interno romeno, Lucian Bode, ha inviato una lettera aperta al suo omologo
austriaco, Gerhard Karner, nella quale esprime profonda indignazione per il
voto espressso dall’Austria la scorsa settimana contro l’adesione della Romania
a Schengen. Bode ritiene che l’esponente
austriaco abbia giocato un gioco politico indegno ed esprime il suo sconcerto
per il suo fondamentale cambiamento di posizione, rimproverandogli di aver
trattato in modo ingiusto i romeni e la Romania. Bode è del parere che il
problema migratorio invocato dall’Austria non possa essere imputato alla
Romania, fatto compreso da tutti gli altri stati membri. Dopo che l’Austria si
è opposta all’adesione, gli agricoltori, i sindacati e gli imprenditori romeni
hanno annunciato di boicottare le società austriache. Nel frattempo, le
autorità di Bucarest proseguono i passi per l’adesione, consultandosi con le
istituzioni comunitarie sull’opportunità di riportare sul tavolo del Consiglio
Europeo del 15 dicembre la discussione sull’ingresso a Schengen. Diversi paesi
europei si sono dichiarati delusi dal voto contrario all’adesione di Romania e
Bulgaria. Inoltre, la commissaria europea per gli affari interni, Ylva
Johansson, ha dichiarato che farà dell’ingresso dei due Paesi a Schengen una
priorità del suo mandato. Dal canto suo, il presidente dell’Austria, Alexander
Van der Bellen, ha dichiarato il suo rammarico per il veto imposto dal suo
Paese.




Finanziaria – A
Bucarest le commissioni specializzate del Parlamento hanno iniziato ad
approvare le bozze di bilancio dei ministeri. PSD, PNL e UDMR rilevano che la
bozza della Finanziaria è stata costruita su un volume di investimenti considerato storico, pari al 7,2% del PIL. Il
bilancio di stato per l’anno prossimo è strutturato su una crescita economica
del 2,8% , un tasso di inflazione annuo dell’8%, un numero in aumento di dipendenti e un tasso di disoccupazione in
calo fino al 2,7%. Tra i settori che riceveranno meno soldi si annoverano Energia, Giustizia o Salute, mentre per i
ministeri della Difesa, dello Sviluppo, dei Trasporti o dell’Istruzione sono
previsti stanziamenti più alti. Dal canto suo, l’opposizione, critica il documento.
L’USR sostiene che le previsioni dell’Esecutivo sono troppo ottimistiche e che
contengono cifre gonfiate, mentre l’AUR è insoddisfatta del sottofinanziamento
di alcuni ministeri. Sia il governo che l’opposizione hanno inoltrato
emendamenti. Giovedì è prevista la votazione finale della Finanziaria per il
2023.


.Studio – Secondo uno
studio condotto a novembre da una società di consulenza manageriale, l’inflazione
resta la principale preoccupazione per due terzi dei romeni, seguita
dall’invasione dell’Ucraina e dal costo dei servizi medici. Secondo lo studio,
nelle ultime settimane, l’80% dei consumatori ha cambiato comportamento nell’acquisto
di cibo e prodotti essenziali, scegliendo la variante più economica. Nel contempo,
il 30% dei consumatori ha cambiato negozio, motivato da prezzi più bassi e
risparmi sul costo della benzina. Allo studio hanno partecipato 1.000 persone.






Radio Romania- COPEAM -
Radio Romania ospita la Conferenza Permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo
(COPEAM). All’evento partecipano rappresentanti di emittenti radiofoniche e
televisive pubbliche, membri dell’organizzazione, da Croazia, Italia, Francia,
Palestina, Spagna e Turchia. Radio Romania è membro del Comitato Direttivo
della Conferenza Permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo dal 2009, mentre i
progetti realizzati in partnership hanno creato, in oltre un decennio di
collaborazione, numerose occasioni di scambio di programmi ed esperienze
radiofoniche per i giornalisti. Più di 60 istituzioni media di 26 paesi sono membri della COPEAM, creata
per attuare progetti di cooperazione nel campo audiovisivo nonchè programmi di
coproduzione, con particolare attenzione
per la formazione dei giornalisti. COPEAM sostiene campagne insieme all’UNESCO,
all’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), all’Alleanza delle
Civiltà delle Nazioni Unite. (UNAOC) e al Organizzazione delle Nazioni Unite
per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO).

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