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12.12.2022 (aggiornamento)


12.12.2022 (aggiornamento)
12.12.2022 (aggiornamento)

, 12.12.2022, 20:06


Romania-Confederazione Elvetica – Il voto del
Consiglio GAI è molto problematico per tutti noi in Romania. Sono rimasto
deluso e scontento dopo questo voto. Lo ha dichiarato il presidente Klaus
Iohannis, dopo aver ricevuto a Bucarest il presidente della Confederazione
Svizzera, Ignazio Cassis. Il capo dello stato ha aggiunto che sicuramente
proporrà la questione del rifiuto per la Romania di entrare nell’area Schengen
al Consiglio Europeo del 15 dicembre. La Romania deve far parte dello spazio
Schengen – ha dichiarato, dal canto suo, il presidente della Svizzera. D’altra
parte, i due leader hanno discusso del rapporto bilaterale e della cooperazione
economica, con particolare attenzione allo stimolo degli investimenti e
all’individuazione di nuove aree di collaborazione. Nel contempo, hanno
avuto ancheuno scambio di opinioni su
temi di attualità, tra cui l’evoluzione della guerra in Ucraina, le misure di
aiuto umanitario per la popolazione e per i rifugiati ucraini, gli effetti del
conflitto in termini energetici, nonché in termini di sicurezza alimentare
globale. Sul tavolo anche la cooperazione multilaterale romeno-svizzera, anche
dalla prospettiva del futuro mandato della Svizzera come membro non permanente
del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, nel periodo 2023-2024. Per l’occasione, a
Bucarest è stato firmato anche l’accordo quadro romeno-svizzero, attraverso il
quale sarà reso operativo il secondo contributo finanziario svizzero per la
riduzione delle disparità economiche e sociali nell’UE.




Schenghen – A Bucarest,
l’Unione Salvate Romania (opposizione) ha inoltrato alla Camera dei Deputati
una mozione semplice contro il ministro dell’Interno, Lucian Bode, ritienuto
responsabile del fallimento dell’ingresso della Romania a Schengen. Secondo la
formazione politica, il ministro condivide la responsabilità con il presidente
Klaus Iohannis, con i rappresentanti della maggioranza parlamentare e della
diplomazia di Bucarest. L’USR ha formulato anche una richiesta per la
partecipazione del Ministro degli Affari Esteri, Bogdan Aurescu, all’Ora del
Governo, nel Parlamento, per dare spiegazioni sul tema. Nel frattempo, il
ministro dell’Interno ha inviato una lettera aperta al suo omologo austriaco,
Gerhard Karner, esprimendo la sua profonda indignazione per il voto dell’Austria
della scorsa settimana contro l’adesione della Romania a Schengen. Dopo il veto
austriaco, agricoltori, sindacati e imprenditori romeni hanno annunciato di
boicottare le società austriache. Da Vienna, il cancelliere Karl Nehammer si è
dichiarato convinto, alla tv pubblica, che il veto dell’Austria al
Consiglio Affari Interni non avrà conseguenze per le aziende austriache perché
si tratta di due questioni distinte, una di sicurezza e una di politica
economica . Diversi paesi europei si sono dichiarati delusi dal voto contro l’adesione
di Romania e Bulgaria all’area di libera circolazione. Inoltre, la commissaria
europea per gli affari interni, Ylva Johansson, ha dichiarato che farà
dell’ingresso dei due Paesi in Schengen una priorità del suo mandato.






Finanziaria – Le commissioni
specializzate del Parlamento, hanno espresso i primi pareri sulle bozze di
bilancio di diverse istituzioni e ministeri. L’istruzione, i trasporti, il
ministero dello Sviluppo o della Difesa avranno budget maggiori il prossimo
anno. Settori come l’energia, la giustizia o la sanità riceveranno meno soldi,
ma sperano in fondi aggiuntivi nelle future manovre. PSD, PNL e UDMR affermano
che la bozza della Finanziaria per il prossimo anno poggia su un volume di investimenti
considerato storico pari al 7,2% del
PIL. La Finanziaria è strutturata su una crescita economica del 2,8% del PIL,
un tasso di inflazione annuo dell’8%, un numero maggiore di dipendenti e un
tasso di disoccupazione in calo fino al 2,7%. L’opposizione ha criticato la
bozza. USR considera le previsioni dell’Esecutivo troppo ottimistiche basate su
cifre gonfiate, mentre AUR è insoddisfatta del sottofinanziamento di alcuni
ministeri. Sia il governo che l’opposizione hanno presentato emendamenti. Giovedì
è prevista la votazione finale.














Recovery – Il primo ministro Nicolae Ciucă ha sollecitato
ai ministeri e alle istituzioni di coordinamento di dare la massima priorità al
completamento dei 51 obiettivi previsti
nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
associati alla seconda richiesta di pagamento, per un valore di 2,8 miliardi di
euro, che la Romania dovrebbe inviare alla Commissione Europea questo mese. La
somma si aggiunge al prefinanziamento di 3,7 miliardi di euro e alla prima rata
già ricevuta di 2,6 miliardi di euro. Non possiamo permetterci di
scostarci dagli impegni assunti perché dall’accesso a questi fondi dipendono
molti elementi legati ai processi di riforma, agli investimenti e anche alla
stabilità economica, ha dichiarato il capo dell’Esecutivo davanti al
Comitato Interministeriale per il coordinamento del Piano Nazionale di Ripresa
e Resilienza. Nel contesto sono state riviste anche le tappe dei 55 obiettivi
con date di completamento nel III e IV trimestre, ai quali sarà correlata la
terza richiesta di pagamento che la Romania dovrebbe inviare alla CE nella
primavera del prossimo anno.




UE-Partenariato Orientale – Il capo della diplomazia romena,
Bogdan Aurescu, ha partecipato, a Bruxelles, a un incontro informale sul futuro
del Partenariato Orientale (PaE), organizzato su sua iniziativa, insieme ai
suoi omologhi di Repubblica Ceca, Svezia e Polonia , nonché a una ministeriale
del Partenariato Orientale. Nei suoi interventi, ha sostenuto la
rivitalizzazione del PaE, il suo adeguamento alle specificità del nuovo
contesto regionale, confermando il fermo e continuo sostegno della Romania.
Bogdan Aurescu ha affermato che il PaE puo dare un contributo significativo al
rafforzamento del clima di stabilità, sicurezza e prosperità nel Vicinato Orientale,
rafforzando la cooperazione regionale, la sicurezza e la resilienza dei partner
nonchè attraverso un’adeguata risposta comune alle sfide che interessano
l’intera regione . Il capo della diplomazia romena ha sottolineato che, nel
nuovo contesto generato dalla guerra di aggressione della Russia contro
l’Ucraina, è necessario attuare una dimensione di sicurezza più solida e più efficientemente
strutturata del Partenariato Orientale.






Lussemburgo – Il ministro della Giustizia romeno,
Cătălin Predoiu, ha incontrato, in Lussemburgo, il Capo della Procura Europea
(EPPO), Laura Codruţa Kovesi. Secondo un comunicato del ministero di Bucarest,
i due hanno discusso della tutela degli interessi finanziari dell’Unione Europea,
il tema dei dipendenti EPPO nonchè dell’estensione delle sue competenze alle
violazioni delle sanzioni dell’UE. ‘Sono convinto che il dialogo applicato con
l’EPPO puo far emergere idee e soluzioni anche per l’efficienza della
cooperazione tra i procuratori nazionali ei procuratori dell’EPPO.
Fondamentalmente hanno una lotta comune contro la criminalità, che colpisce sia
gli interessi dell’UE che gli interessi nazionali degli stati membri’, ha
dichiarato Predoiu.

Studio – Secondo uno
studio condotto a novembre da una società di consulenza manageriale, l’inflazione
resta la principale preoccupazione per due terzi dei romeni, seguita
dall’invasione dell’Ucraina e dal costo dei servizi medici. Secondo lo studio,
nelle ultime settimane, l’80% dei consumatori ha cambiato comportamento nell’acquisto
di cibo e prodotti essenziali, scegliendo la variante più economica. Nel contempo,
il 30% dei consumatori ha cambiato negozio, motivato da prezzi più bassi e
risparmi sul costo della benzina. Allo studio hanno partecipato 1.000 persone.

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