12.11.2022
România Internațional, 12.11.2022, 16:50
Commemorazione -
Gli ambasciatori di Francia, Germania e Bulgaria in Romania hanno commemorato il Giorno dell’Armistizio
del 1918, a Bucarest, nel cimitero Pro Patria, informa la missione diplomatica
francese. I tre diplomatici hanno partecipato a una cerimonia congiunta, nella
quale hanno reso un omaggio ai militari caduti, nonchè a tutti i civili vittime della Grande Guerra.
Il giorno dell’11 novembre 1918, la fine della prima guerra mondiale, viene
celebrato in Francia con il nome di ‘Armistice’. Attualmente, l’armistizio è
ancora commemorato, ma con accento sul mantenimento della pace, sull’amicizia
tra i popoli e onorando la memoria degli eroi. In Romania, i 531 soldati
francesi caduti durante la Prima Guerra Mondiale sono sepolti nei cimiteri di
Bucarest e di altre città. Alcuni di loro facevano parte dell’unità del
generale Henri Mathias Berthelot, capo della Missione di Assistenza
dell’esercito romeno tra il 1916 e il 1918, che ha fornito consulenza,
addestramento e un prezioso aiuto medico sia ai soldati che ai civili romeni.
Ucraina – La
Casa Bianca ha salutato quella che sembra essere una straordinaria
vittoria dell’Ucraina dopo il ritiro forzato dell’esercito russo e la
riconquista della città di Kherson, nel sud del Paese, riferisce la FP. L’unica
capitale regionale catturata dalla Russia in questa guerra è tornata sotto bandiera ucraina, il che è davvero notevole,
ha dichiarato alla stampa il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa
Bianca, Jake Sullivan, che accompagna il presidente Joe Biden al vertice ASEAN
in Cambogia. Alla domanda sulle informazioni secondo cui l’amministrazione
Biden avrebbe iniziato a fare pressioni sul presidente Volodymyr Zelensky
affinché consideri i negoziati con Mosca, Sullivan ha affermato che la Russia,
non l’Ucraina, dovrebbe decidere se sedersi o meno al tavolo dei negoziati.
Se la Russia scegliesse di cessare i combattimenti in Ucraina e di
andarsene, significherebbe la fine della guerra. Se l’Ucraina scegliesse di
smettere di combattere e di abbandonare, significherebbe la fine
dell’Ucraina, ha sottolineato il consigliere della Casa Bianca.