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12.10.2019

Commissari europei — Il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ha affermato oggi che sarà probabilmente impossibile che la futura Commissione Europea assuma l’incarico il 1 novembre e che tutto sarà rinviato al 1 dicembre. Egli ha spiegato che la Romania, l’Ungheria e la Francia devono proporre altri tre commissari, le cui candidature vanno analizzate nel Parlamento. Il voto di conferma nel Parlamento Europeo dell’intera squadra formata dalla tedesca Ursula von der Leyen avrà luogo, secondo il calendario annunciato, il 23 ottobre, durante una sessione plenaria a Strasburgo. I candidati romeno e ungherese, Rovana Plumb e Laszlo Trocsanyi, sono stati bocciati dalla Commissione Affari Giuridici (JURI) del legislativo europeo, a causa di sospetti relativi a presunti conflitti di interessi. Anche la candidata francese, Sylvie Goulard, ha destato sospetti relativi all’integrità, a causa di presunte assunzioni fittizie presso il suo ufficio di eurodeputato.

12.10.2019
12.10.2019

, 12.10.2019, 17:27



Campagna elettorale — E’ iniziata oggi, ufficialmente, in Romania, la campagna elettorale per le elezioni presidenziali del prossimo novembre. Sono in lizza 14 candidati, da parte di tutti i partiti parlamentari: il presidente in carica, Klaus Iohannis, sostenuto dal PNL (all’opposizione), la premier PSD Viorica Dăncilă, Dan Barna (USR-PLUS), Theodor Paleologu (PMP), Mircea Diaconu, sostenuto da ALDE e Pro Romania e Kelemen Hunor (UDMR). Rappresentano partiti extraparlamentari i candidati Cătălin Ivan, Ninel Peia, Sebastian-Constantin Popescu, John-Ion Banu, Ramona-Ioana Bruynseels e Viorel Cataramă. Bogdan Stanoevici e Alexandru Cumpănaşu sono candidati indipendenti. Il primo turno delle presidenziali si svolgerà il 10 novembre, mentre il secondo il 24. Secondo un decreto governativo, i romeni all’estero potranno votare nel primo turno delle presidenziali tra l’8 e il 10 novembre e nel secondo fra il 22 e il 24 novembre. I Paesi in cui saranno organizzati più seggi sono Spagna (148), Italia (142), Germania (84), Gran Bretagna (73), Francia (48), USA (38) e Moldova (36). I romeni all’estero che si sono registrati online potranno votare anche per corrispondenza.



Premier — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, annuncerà al più tardi martedì la sua proposta per la carica di primo-ministro, dopo una nuova serie di consultazioni con i partiti parlamentari. Ieri, dopo un primo round di consultazioni, il capo dello stato ha precisato che c’è bisogno subito di un Governo politico di transizione, formato dal PNL, oppure attorno a questo partito, che ha avviato la mozione di sfiducia in seguito alla quale è stato rimosso l’Esecutivo socialdemocratico presieduto da Viorica Dăncilă. Stando a Klaus Iohannis, la persona designata a capo della nuova squadra governativa avrà il compito di formare rapidamente un Governo che prepari il bilancio per l’anno prossimo e garantisca l’organizzazione in buone condizioni delle elezioni presidenziali. Anche se sostiene l’idea dell’organizzazione di elezioni politiche anticipate, il presidente ha ammesso che ciò sarebbe difficile da realizzare.



Romeni all’estero — Il Ministero per i Romeni nel Mondo ha presentato, ieri, il suo rapporto di attività per gli anni 2017-2019. La ministra ad interim, Natalia Intotero, ha precisato che il budget stanziato a sostegno dell’attività dei romeni nel mondo è stato di oltre 33 milioni di lei (circa 7 milioni di euro). Sono stati finanziati più di 460 progetti sia per la diaspora, che per le comunità storiche romene. In quest’ultimo caso, i programmi e i progetti hanno avuto al centro l’istruzione. Nel bilancio del Ministero per i Romeni nel Mondo si rileva che è in corso l’accesso a un finanziamento europeo di quasi 5,4 milioni di lei. Il progetto mira all’elaborazione di una nuova strategia per i romeni nel mondo che include uno studio sociologico sulla diaspora romena. Lo studio presenterà informazioni come la struttura sociale delle comunità di romeni, una cartina della presenza dei cittadini romeni oltreconfine, i motivi che li hanno spinti a lasciare il Paese, quelli che potrebbero determinare il loro rientro in Romania oppure i settori in cui i romeni all’estero considerano sia necessario un maggiore coinvolgimento dello stato romeno.



Multe — L’uso del telefonino mentre si guida, sarà punito, da oggi, in Romania, e le multe potranno arrivare fino a 1.160 lei (circa 250 euro). Secondo il nuovo Codice della Strada, è proibito agli autisti di tenere in mano o di utilizzare qualsiasi impianto che può registrare o riprodurre testi o immagini foto o video, mentre il veicolo che guidano è in movimento. Se, mentre usano il telefono, gli autisti trasgrediscono un’altra norma, possono rimanere senza patente. E’ permesso però parlare al telefono, utilizzano un dispositivo di tipo hands free. La legislazione è stata inasprita dopo che una serie di incidenti stradali sono stati provocati da autisti che, nel momento dell’impatto, stavano utilizzando telefonini.



Competizione — La Romania ha vinto la competizione European Cyber Security Challenge 2019, che si è svolta nel periodo 9-11 ottobre, a Bucarest. Al secondo è terzo posto si sono piazzate l’Italia e l’Austria. E’ la prima volta che la Romania si piazza al primo posto tra gli esperti di sicurezza cibernetica, dopo che a due delle precedenti edizioni del concorso (nel 2016 e 2017) ha vinto il secondo premio. Quest’anno, hanno partecipato al concorso concorrenti di 20 Paesi. L’European Cyber Security Challenge è un’iniziativa dell’Agenzia Europea per la Sicurezza delle Reti Informatiche e dei Dati e fa parte del Piano di Azione per l’Implementazione della Strategia di Sicurezza Cibernetica dell’Unione Europea.



Festa — Decine di migliaia di cristiani ortodossi e greco cattolici partecipano, in questi giorni, a Iaşi, nell’est della Romania, al maggiore pellegrinaggio ortodosso nazionale e uno dei maggiori in Europa. Loro pregano alle reliquie di Santa Parascheva, celebrata il 14 ottobre, ma anche a quelle del Santo Spiridione, portate appositamente per quest’occasione dall’isola greca di Corfu. Nata nei pressi di Costantinopoli, all’inizio del XI secolo, Santa Parascheva è considerata protettrice del principato mediovale romeno di Moldavia dal 1641, quando le sue reliquie furono portate a Iaşi dal principe Vasile Lupu. Gli erano state regalate dal Patriarca ecumenico, dopo che il principe aveva pagato i debiti della Patriarchia all’amministrazione ottomana.


one ottomana.

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