12.05.2021
Coronavirus – L’intero territorio della Romania si trova in zona verde, nelle condizioni in cui a Bucarest e in tutte le altre provincie sono stati rilevati tassi di infezione da COVID-19 inferiori a 1,5 casi per mille abitanti. Nelle ultime 24 ore sono stati segnalati 930 nuovi contagi a fronte di oltre 24.300 tamponi. Il Gruppo di Comunicazione Strategica ha annunciato che il numero delle vittime è salito a 29.233, dopo che altre 98 persone hanno perso la vita nelle ultime 24 ore a causa delle complicanze provocate dal coronavirus. 874 pazienti restano ricoverati nelle terapie intensive. Non sono stati segnalati nuovi casi di contagio tra i connazionali residenti all’estero. Il coordinatore della campagna vaccinale nazionale, il medico militare Valeriu Gheorghiţă, ha dichiarato che la diminuzione dellincidenza dei contagi è influenzata dal numero delle vaccinazioni. Più di 3.700.000 persone hanno ricevuto almeno una dose di siero anti-COVID, mentre circa 2,5 milioni anche la seconda. Le persone che vogliono vaccinarsi possono farlo senza programmazione in tutti i centri operativi a livello nazionale. Dopo Timişoara (ovest) e Bucarest, un’altra grande città, Craiova (sud), sta organizzando una maratona vaccinale. Eventi simili si svolgeranno alla fine di questa settimana anche in altre città del Paese.
România Internațional, 12.05.2021, 16:30
Coronavirus – L’intero territorio della Romania si trova in zona verde, nelle condizioni in cui a Bucarest e in tutte le altre provincie sono stati rilevati tassi di infezione da COVID-19 inferiori a 1,5 casi per mille abitanti. Nelle ultime 24 ore sono stati segnalati 930 nuovi contagi a fronte di oltre 24.300 tamponi. Il Gruppo di Comunicazione Strategica ha annunciato che il numero delle vittime è salito a 29.233, dopo che altre 98 persone hanno perso la vita nelle ultime 24 ore a causa delle complicanze provocate dal coronavirus. 874 pazienti restano ricoverati nelle terapie intensive. Non sono stati segnalati nuovi casi di contagio tra i connazionali residenti all’estero. Il coordinatore della campagna vaccinale nazionale, il medico militare Valeriu Gheorghiţă, ha dichiarato che la diminuzione dellincidenza dei contagi è influenzata dal numero delle vaccinazioni. Più di 3.700.000 persone hanno ricevuto almeno una dose di siero anti-COVID, mentre circa 2,5 milioni anche la seconda. Le persone che vogliono vaccinarsi possono farlo senza programmazione in tutti i centri operativi a livello nazionale. Dopo Timişoara (ovest) e Bucarest, un’altra grande città, Craiova (sud), sta organizzando una maratona vaccinale. Eventi simili si svolgeranno alla fine di questa settimana anche in altre città del Paese.
Recovery – Il primo ministro Florin Cîţu si trova a Bruxelles per sostenere i progetti inclusi dal governo romeno nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Oggi, il primo ministro incontra la commissaria europea per i trasporti, Adina Vălean, e i vicepresidenti esecutivi della Commissione Europea, Margrethe Vestager e Valdis Dombrovskis. Ieri, Cîțu ha discusso con la presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen ed entrambi hanno definito i colloqui costruttivi.
Diplomazia – Il Ministero degli Esteri di Bucarest conferma che la Federazione Russa ha dichiarato persona non grata l’assistente dell’addetto militare presso l’Ambasciata romena a Mosca, in risposta a un provvedimento analogo adottato dalle autorità romene il 26 aprile scorso nei confronti del suo omologo presso l’Ambasciata russa in Romania, Aleksej Grishaev. Secondo la pagina della missione diplomatica romena a Mosca, citata dalle agenzie stampa, il nome della persona che dovrà lasciare la Russia è Alin Iliescu. La diplomazia romena ricorda che la decisione presa è basata sulle attività e sulle azioni di Grishaev, contrarie ai provvedimenti della Convenzione di Vienna del 1961 sui rapporti diplomatici. Subito dopo l’annuncio di Bucarest, la Russia ha annunciato che risponderà, considerando che la decisione, definita ostile, non serve al miglioramento delle relazioni bilaterali. Ad eccezione dell’Ungheria, molti Paesi ex-comunisti dell’Europa centro-orientale, ora membri dell’Unione Europea e della NATO, hanno adottato, nelle ultime settimane, decisioni simili di espellere alcuni diplomatici russi. I tre Paesi baltici ex sovietici, Estonia, Lettonia e Lituania, hanno precisato che la loro decisione è stata presa in segno di solidarietà con la Repubblica Ceca, ora al centro di un acuto conflitto diplomatico con la Russia.
Afghanistan – Il presidente Klaus Iohannis ha informato il Parlamento romeno sulla conclusione della partecipazione dell’esercito romeno alla Missione NATO Resolute Support in Afghanistan e sul ritorno in Romania, a partire dal 1 maggio, del contingente militare romeno dislocato in questo Paese, secondo il calendario concordato con gli alleati e i partner strategici. La missione Resolute Support era iniziata il 1° gennaio 2015, come continuazione della missione Security Force Assistance, il cui principale obiettivo era laddestramento e la consulenza alle forze di sicurezza afghane.
Romania-Polonia – Il rafforzamento del partenariato strategico con la Polonia mette in risalto la relazione speciale e il fermo impegno a contribuire alla sicurezza regionale. Lo ha affermato il presidente romeno Klaus Iohannis in un messaggio inviato, nellambito della Conferenza internazionale dedicata alla celebrazione del centenario dell’Alleanza per la difesa tra Romania e Polonia – Un unico popolo, due bandiere. L’evento si è svolto presso l’Ambasciata romena in Polonia. Il capo dello stato romeno ricorda che la creazione, nel 1921, dell’Alleanza difensiva romeno-polacca è stata il primo progetto di sicurezza collettiva a livello regionale e il primo partenariato strategico con la Polonia. Iohannis ha sottolineato che il dialogo politico-diplomatico dinamico e la forte cooperazione economica e settoriale, rappresentano le basi del Partenariato Strategico. Secondo il presidente Iohannis, i due Paesi agiranno con fermezza per rafforzare la coesione nell’UE e la solidarietà all’interno della NATO e per sostenere gli stati del vicinato nelle loro azioni di avvicinamento ai valori e ai modelli europei ed euro-atlantici.
Economia – Secondo le previsioni economiche primaverili della Commissione Europea, l’economia romena registrerà una crescita del 5,1% nel 2021 e del 4,9% nel 2022. L’Esecutivo comunitario ha migliorato le sue stime a febbraio, quando anticipava una crescita del 3,8% quest’anno e del 4% per l’anno prossimo. Bruxelles stima che il tasso di disoccupazione nel nostro Paese aumenterà fino al 5,2% nel 2021, dal 5% registrato lo scorso anno, ma scenderà al 4,8% nel 2022. Anche l’inflazione aumenterà quest’anno fino al 2,9% dal 2,3% dello scorso anno, però diminuirà leggermente nel 2022 fino al 2,7%. Il deficit di bilancio scenderà dal 9,2% del PIL dello scorso anno, all’8% del PIL quest’anno e al 7,1% del PIL l’anno prossimo, mentre quello di conto corrente si aggirerà sul 4,9% del PIL nel 2021 e sul 4,6% nel 2022, dal 5% rilevato l’anno scorso. La Commissione Europea prevede che la quota del debito pubblico sul PIL raggiungerà il 49,7% quest’anno e il 52,7% l’anno prossimo, dal 47,3% l’anno scorso.
Radio-TV – Le emittenti pubbliche di radio e televisione romene – Radio Romania e TVR – hanno da ieri sera nuove direzioni ad interim. In seguito al voto nel Parlamento, Liviu Popescu è stato nominato direttore generale ad interim della Società Romena di Radiodiffusione. Già capo del TG di TVR, editor presso le emittenti private Prima TV e Realitatea TV e produttore della sezione romena di BBC World Service, Liviu Popescu ha oltre 20 anni di esperienza di politiche pubbliche e affari governativi, gestione delle crisi, mass-media e comunicazione strategica. La direzione ad interim della TVR sarà assunta da Ramona Săseanu, giornalista presso una delle sedi territoriali dell’emittente pubblica. I loro mandati sono limitati a 6 mesi al massimo, fino alla nomina dei nuovi consigli di amministrazione da parte del Parlamento. Ieri il Parlamento ha bocciato i rapporti di attività di Radio Romania e TVR per gli anni 2017, 2018 e 2019, il che ha comportato la revoca dei consigli di amministrazione.