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12.05.2019 (aggiornamento)

Partenariato Orientale – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, parteciperà domani a Bruxelles a un incontro con i rappresentanti degli stati del Partenariato Orientale, nel decimo anniversario dall’avvio di questa iniziativa. Secondo la Presidenza, il capo dello stato evidenzierà il contributo del Partenariato al consolidamento delle economie e delle società dei Paesi dell’Est, nonchè all’estensione della stabilità ai confini dell’UE. Il presidente romeno metterà in risalto il fatto che l’UE sollecita un impegno politico continuo dei Paesi partner per il rispetto degli obblighi assunti nel rapporto con l’istituzione comunitaria. Il Partenariato Orientale mira alla creazione di una zona comune di democrazia, prosperità, stabilità e stretta cooperazione tra gli stati membri dell’UE e i Paesi partner – Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina. All’incontro di Bruxelles saranno presenti anche il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, il capo della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’UE, Federica Mogherini, nonchè il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani.

12.05.2019 (aggiornamento)
12.05.2019 (aggiornamento)

, 12.05.2019, 18:28

Partenariato Orientale – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, parteciperà domani a Bruxelles a un incontro con i rappresentanti degli stati del Partenariato Orientale, nel decimo anniversario dall’avvio di questa iniziativa. Secondo la Presidenza, il capo dello stato evidenzierà il contributo del Partenariato al consolidamento delle economie e delle società dei Paesi dell’Est, nonchè all’estensione della stabilità ai confini dell’UE. Il presidente romeno metterà in risalto il fatto che l’UE sollecita un impegno politico continuo dei Paesi partner per il rispetto degli obblighi assunti nel rapporto con l’istituzione comunitaria. Il Partenariato Orientale mira alla creazione di una zona comune di democrazia, prosperità, stabilità e stretta cooperazione tra gli stati membri dell’UE e i Paesi partner – Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina. All’incontro di Bruxelles saranno presenti anche il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, il capo della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’UE, Federica Mogherini, nonchè il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani.

CAE – Il capo della diplomazia di Bucarest, Teodor Meleşcanu, partecipa domani a Bruxelles alla riunione del Consiglio Affari Esteri, che ha in agenda temi riguardanti la situazione in Libia e Sahel. Il ministro presenzierà anche alle azioni dedicate al decimo anniversario del Partenariato Orientale. Martedì è prevista una sessione congiunta dei ministri degli Esteri e della Difesa dell’UE con i colleghi del gruppo G5, Sahel: Burkina Fasso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger.

Europee – In Romania prosegue la campagna per le elezioni europee del 26 maggio. In lizza 13 partiti: PSD e ALDE, UDMR, PNL, l’Alleanza USR-PLUS, PMP, Pro Romania (formata dai dissidenti del PSD), tutte all’opposizione, nonche le extraparlamentari UNPR, Blocco dell’Unità Nazionale e i partiti Romania Unita, PRODEMO, Socialista Romeno e Socialdemocratico Independente. Si candidano anche 3 indipendenti. La Romania invierà nel futuro Parlamento Europeo 33 membri. Il 33/o mandato sarà assunto solo allorquando la Brexit avrà effetti giuridici. Per i romeni residenti all’estero, sono stati organizzati 441 seggi, la maggior parte in Italia, Spagna e nella confinante Moldova. In contemporanea con le europee, in Romania si terrà anche un referendum sulla giustizia convocato dal presidente Klaus Iohannis.

Visita Papa Francesco – In Romania, proseguono i preparativi per il viaggio apostolico che Papa Francesco compirà dal 31 maggio al 2 giugno, su invito del presidente Klaus Iohannis e della Chiesa Cattolica del Paese. Le iscrizioni online per la Messa che il Sommo Pontefice celebrerà il 1 giugno a Iaşi sono state estese fino al 31 maggio, secondo quanto annunciato nei giorni scorsi dall’Episcopato Cattolico della città, citato da Agerpres. Centinaia di migliaia di persone si sono già iscritte per partecipare alle messe celebrate dal Papa in Romania. Oltre ai romeni, alle messe parteciperanno fedeli cristiani dalle confinanti Ungheria, Serbia o Ucraina. Una presenza inedita, notano gli organizzatori, saranno i pellegrini arrivati da Paesi lontani come Pakistan, Rwanda, Africa del Sud, Nigeria, Madagascar, Australia, Israele, Canada, Namibia o Reunion. Sotto il motto Camminiamo Insieme, il Sommo Pontefice visiterà, oltre alla capitale Bucarest, la città di Iaşi, la più grande dell’est, dove vive una cospicua comunità cattolica, il Santuario Mariano di Şumuleu Ciuc, nella Romania centrale, regione abitata da popolazione a maggioranza ungherese, nonchè la città di Blaj, il cuore dei cattolici di espressione bizantina, dove celebrerà la beatificazione di sette vescovi greco-cattolici, martiri nelle carceri comuniste. Nel 1999, con il viaggio di Giovanni Paolo II, la Romania diventava il primo Paese a maggioranza ortodossa visitato da un Sommo Pontefice.

Esercitazione – Dal 13 al 24 maggio, nell’ambito del semestre romeno di Presidenza del Consiglio UE, presso la Base 90 Trasporto Aereo di Otopeni, si svolgerà l’esercitazione militare European Spartan 2019. Il Ministero della Difesa di Bucarest precisa in un comunicato che l’esercitazione rientra nella serie di attività pianificate e organizzate dall’Agenzia Europea per la Difesa (EDA) e le Forze Aeree Romene, come parte del programma EATF (European Air Transport Fleet), concepito come evento mutinazionale di addestramento nel campo dell’aviazione di trasporto. Accanto alla Romania, all’esercitazione partecipano la Bulgaria, l’Italia, la Lituania e la Slovacchia, nonchè gli osservatori inviati da altri stati in possesso di aerei Spartan in Europa, Stati Uniti e Australia.

Eurostat – Negli ultimi decenni, le disparità nell’Unione europea sono aumentate, soprattutto nell’ex blocco orientale, e le differenze tra ricchi e poveri restano meno sproporzionate rispetto ad altre regioni del mondo. Lo rilevano i dati dell’Eurostat, indicando che il Paese comunitario più segnato da disuguaglianze è la Bulgaria, seguita dagli stati baltici, Spagna, Portogallo, Grecia, Italia, Romania e Gran Bretagna. Dal 1980 al 2017, in Europa, il reddito medio dell’1% dei più ricchi è aumentato di due volte più velocemente rispetto a quello del 50% dei più poveri, secondo quanto rileva uno studio del Laboratorio che studia le disparità mondiali (WIL), reso pubblico ad aprile. Nei Paesi dell’est europeo, le differenze tra i redditi sono esplose negli anni 1990, durante la tranzione dal socialismo al capitalismo, quando un’élite ristretta ha beneficiato delle privatizzazioni, secondo WIL. Nell’Europa occidentale, i più ricchi 10% guadagnano mediamente di sette volte in più rispetto al 50% più poveri prima della tassazione, con un reddito quintuplicato dopo.

Moldova – La Moldova auspica che i negoziatori e i mediatori nel formato 5+2, che tentano di risolvere il conflitto congelato nella Transnistria (regione separatista russofona nell’est) possano visitare il gigantesco deposito russo di munizioni di Cobasna, sulla riva sinistra del fiume Dniester. Le pratiche dell’OSCE in tal senso non sono state accolte favorevolmente. L’argomento è stato affrontato a Chisinau, nel corso dell’incontro tra la vicepremier per la reintegrazione, Cristina Lesnic, e il rappresentante speciale dell’OSCE per la risoluzione del conflitto in Transnistria, Franco Frattini, il quale ha precisato che si tratta di munizione vecchia, non trasportabile altrove per essere distrutta, e che costituisce un pericolo per gli abitanti della zona. Al momento, in Transnistria sono dispiegati 1.500 militari russi. I depositi militari di Cobasna custodiscono 20.000 tonnellate di munizioni e bombe.

Tennis – La coppia romeno-olandese Horia Tecău/Jean-Julien Rojer ha vinto la finale del doppio del torneo di Madrid, dopo aver superato Diego Schwartzman (Argentina)/Dominic Thiem (Austria) per 6-2, 6-3. Tecău e Rojer si erano aggiudicati il titolo di Madrid anche nel 2016. Nella finale del singolo femminile, la tennista romena Simona Halep è stata sconfitta ieri dall’olandese Kiki Bertens per 6-4, 6-4, perdendo la chance di ritornare al primo posto nella graduatoria mondiale. Simona Halep resta con due titoli aggiudicati a Madrid dopo quattro finali, e torna n. 2 WTA. Il tornero ospitato dalla capitale spagnola, con montepremi di circa sette milioni di dollari, è patrocinato dallìex tennista romeno, attualmente imprenditore, Ion Tiriac.

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