12.04.2020
Coronavirus — Sono 314 i decessi provocati finora dal COVID-19 in Romania, come riferisce il Gruppo di Comunicazione Strategica di Bucarest. Secondo il più recente bilancio, il numero dei contagi e salito a 6300, di cui 852 persone sono guarite. All’estero, dall’inizio dell’epidemia, 696 connazionali sono stati rilevati positivi e 44 sono deceduti. Stando agli specialisti, la Romania potrebbe raggiungere prossimamente il picco. Le autorità sottolineano che ora più che mai vanno osservate le restrizioni e le regole di distanziamento sociale.
România Internațional, 12.04.2020, 21:00
Coronavirus — Sono 314 i decessi provocati finora dal COVID-19 in Romania, come riferisce il Gruppo di Comunicazione Strategica di Bucarest. Secondo il più recente bilancio, il numero dei contagi e salito a 6300, di cui 852 persone sono guarite. All’estero, dall’inizio dell’epidemia, 696 connazionali sono stati rilevati positivi e 44 sono deceduti. Stando agli specialisti, la Romania potrebbe raggiungere prossimamente il picco. Le autorità sottolineano che ora più che mai vanno osservate le restrizioni e le regole di distanziamento sociale.
Rimpatrio romeni — Il Ministero degli Affari Esteri di Bucarest ha reso pubblico che 117 connazionali sono stati rimpatriati ieri da Francia, Belgio e Paesi Bassi. I cittadini rimpatriati erano stati temporaneamente all’estero, come turisti, studenti, marinai, persone in situazioni speciali (tra cui emergenze mediche) oppure lavoratori stagionali i cui contratti erano scaduti e che non disponevano più di risorse finanziarie per continuare il soggiorno. Il MAE continua a esortare la popolazione a evitare i viaggi all’estero che non sono assolutamente necessari e che possono rappresentare un vettore di diffusione del contagio da COVID-19. I viaggi possono comportare rischi significativi, mettendo in pericolo la sicurezza dei cittadini e la loro possibilità di tornare in Romania. Il MAE si appella anche ai romeni residenti all’estero di osservare rigorosamente le raccomandazioni delle autorità dei rispettivi stati e sottolinea che gli spostamenti in Romania vanno assolutamente evitati in questo periodo.
Recessione — La prima recessione economica globale dopo il 2009 si registrerà quest’anno – 68 Paesi entreranno in recessione, mentre il numero delle insolvenze a livelo mondiale aumenterà del 25%, si legge in un rapporto Coface. Il commercio mondiale diminuirà del 4,3%. Secondo la fonte citata, il rischio di credito delle compagnie sarà molto elevato persino in uno scenario ottimistico, in cui l’attività economica fosse ripresa gradualmente nel terzo trimestre dell’anno e non si verificasse una seconda ondata di epidemia di coronavirus nella seconda metà dell’anno. Questa tendenza di crescita accellerata delle insolvenze colpirebbe gli USA e le grandi economie dell’Europa occidentale – Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Spagna -, ma lo shock potrebbe essere ancora più violento nelle economie emergenti che, oltre alla gestione della pandemia, si confrontano anche con il calo del prezzo del greggio e con uscite di capitale aumentate quattro volte rispetto al livello del 2008. Coface opera da 70 anni nel campo delle assicurazioni sui mutui, gestione dei rischi ed economia globale.
Pasqua/Domenica delle Palme — Per i fedeli ortodossi e greco-cattolici, domani inizia la Settimana delle Passioni, in cui sono evocati i giorni più drammatici della vita di Gesù Cristo prima di morire crocefisso e risorgere la domenica di Pasqua. Quest’anno, in numerosi Paesi del mondo, compresa la Romania, a maggioranza ortodossa, le chiese rimarranno chiuse al pubblico a causa delle restrizioni imposte dalla crisi sanitaria provocata dal nuovo coronavirus. Le messe si svolgono a porte chiuse e sono trasmesse esclusivamente su internet, alla radio e in televisione. I fedeli cattolici, riformati e protestanti hanno celebrato la Resurrezione del Signore, la più importante festa della cristinità, una settimana prima degli ortodossi. Nel tradizionale messaggio “Urbi et Orbi”, trasmesso senza la partecipazione dei fedeli, Papa Francesco ha fatto riferimento alla situazione generata dalla pandemia di coronavirus, ricordando che per molti è una Pasqua di solitudine. Il suo pensiero è andato soprattutto a quanti sono stati colpiti direttamente dal coronavirus: ai malati, a coloro che sono morti e ai familiari che piangono per la scomparsa dei loro cari.