12.03.2020 (aggiornamento)
Coronavirus – Incontrando oggi gli ambasciatori degli Stati membri dell’UE a Bucarest, il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, ha sottolineato quanto sia necessario garantire una risposta medica adeguata alla diffusione del COVID-19 nell’Unione. Intanto, in Romania, i contagi dal COVID-19 salgono a 59. Sei persone sono già sono guarite e dimesse, 1450 in quarantena istituzionalizzata e più di 13.000 in isolamento domiciliare sotto controllo medico. Per prevenire e contenere la diffusione del coronavirus, il Ministero della Difesa sta preparando le proprie capacità mediche per essere attrezzate, in caso di necessità, a curare o monitorare i possibili contagi. La distribuzione all’estero di medicinali e materiali sanitari utilizzati per combattere il coronavirus è stata sospesa per i prossimi sei mesi e fino al 31 marzo sono cancellate le attività culturali, scientifiche, artistiche, religiose, sportive e di divertimento in spazi chiusi, che prevedono la presenza di oltre 100 persone, con la possibilità di proroga. Ferme anche le scuole fino al 22 marzo e fino e lo stesso vale per le università fino a fine mese, con la possibilità di proroga, a seconda dell’evoluzione dei contagi. Sempre fino a fine marzo restano sospesi i servizi regolari, speciali e occasionali del trasporto di persone da e verso l’Italia. Fino al 31 marzo, restano cancellati anche i collegamenti aerei e ferroviari tra i due Paesi. D’altra parte, l’Esercito invierà personale sanitario militare a supporto del triage epidemiologico ai confini meridionale, occidentale e nord-occidentale della Romania. I cittadini romeni in arrivo da Italia, Cina, Iran e Corea del Sud vanno in quarantena istituzionalizzata o isolamento domiciliare. Peggiorata la situazione anche in Spagna, dove vive una numerosa comunità romena. L’ambasciatore di Romania a Madrid ha chiesto ai connazionali residenti in Spagna di evitare i viaggi, ammonendo sul rischio del contagio attraversando l’Europa verso la Romania, dove saranno messi in quarantena per due settimane.
România Internațional, 12.03.2020, 20:30
Coronavirus – Incontrando oggi gli ambasciatori degli Stati membri dell’UE a Bucarest, il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, ha sottolineato quanto sia necessario garantire una risposta medica adeguata alla diffusione del COVID-19 nell’Unione. Intanto, in Romania, i contagi dal COVID-19 salgono a 59. Sei persone sono già sono guarite e dimesse, 1450 in quarantena istituzionalizzata e più di 13.000 in isolamento domiciliare sotto controllo medico. Per prevenire e contenere la diffusione del coronavirus, il Ministero della Difesa sta preparando le proprie capacità mediche per essere attrezzate, in caso di necessità, a curare o monitorare i possibili contagi. La distribuzione all’estero di medicinali e materiali sanitari utilizzati per combattere il coronavirus è stata sospesa per i prossimi sei mesi e fino al 31 marzo sono cancellate le attività culturali, scientifiche, artistiche, religiose, sportive e di divertimento in spazi chiusi, che prevedono la presenza di oltre 100 persone, con la possibilità di proroga. Ferme anche le scuole fino al 22 marzo e fino e lo stesso vale per le università fino a fine mese, con la possibilità di proroga, a seconda dell’evoluzione dei contagi. Sempre fino a fine marzo restano sospesi i servizi regolari, speciali e occasionali del trasporto di persone da e verso l’Italia. Fino al 31 marzo, restano cancellati anche i collegamenti aerei e ferroviari tra i due Paesi. D’altra parte, l’Esercito invierà personale sanitario militare a supporto del triage epidemiologico ai confini meridionale, occidentale e nord-occidentale della Romania. I cittadini romeni in arrivo da Italia, Cina, Iran e Corea del Sud vanno in quarantena istituzionalizzata o isolamento domiciliare. Peggiorata la situazione anche in Spagna, dove vive una numerosa comunità romena. L’ambasciatore di Romania a Madrid ha chiesto ai connazionali residenti in Spagna di evitare i viaggi, ammonendo sul rischio del contagio attraversando l’Europa verso la Romania, dove saranno messi in quarantena per due settimane.
Politica – Il presidente Klaus Iohannis svolgerà domani consultazioni con i partiti parlamentari sulla nomina di un nuovo premier. Oggi, il liberale Florin Cîţu ha rimesso nelle mani del capo dello stato il suo mandato di primo ministro incaricato. Ritenendo che questo gesto dimostra maturità politica nel contesto complicato provocato dal coronavirus, Klaus Iohannis ha sollecitato imperativamente al Parlamento di dare la prossima l’investitura a un governo con pieni poteri, che potrà combattere gli effetti del nuovo coronavirus tramite tutte le leve necessarie. La decisione di Florin Cîţu di rinunciare all’incarico è arrivata poco prima del voto di investitura al gabinetto. Il precedente governo presieduto dal leader liberale Ludovic Orban è stato sfiduciato a febbraio.
Corte Costituzionale – La Corte Costituzionale di Romania ha dichiarato non conforme alla legge fondamentale il decreto governativo adottato con la procedura d’urgenza, relativo alla modifica della legislazione sulle elezioni politiche e ad alcune misure riguardanti l’organizzazione delle anticipate. Secondo la CC, l’articolo del decreto che elimina la condizione restrittiva e consente all’elettore di votare in qualsiasi seggio elettorale, indipendentemente dalla circoscrizione elettorale di residenza, viola i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione. Con questa decisione adottata oggi, la Corte Costituzionale ha accolto l’eccezione di incostituzionalità inoltrata dal Difensore Civico.
Moldova – il Fondo Monetario Internazionale ha approvato il rilascio di una tranche di prestito per un valore di circa 20 milioni di dollari alla Moldova, approvando la relazione elaborata dagli esperti in missione a Chisinau a febbraio. Il vicedirettore del FMI, Mitsuhiro Furusawa, citato da un comunicato, spiega che le autorità di Chisinau hanno completato con successo il programma concordato con il Fondo, nonostante il contesto politico difficile. Un obiettivo chiave è stato quello di riequilibrare il settore bancario, che, insieme ad altre riforme, ha contribuito al rafforzamento della stabilità macroeconomica e finanziaria. A novembre 2016, il FMI e la Moldova hanno concordato un programma triennale per un valore di 178,7 milioni di dollari, dopo la sospensione dei negoziati a causa di uno scandalo di corruzione riguardante un miliardo di dollari, che ha messo il Paese in crisi.