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12.03.2018

Bucarest – Il ministro della Salute romeno, Sorina Pintea, ha dichiarato oggi che non ci sono dei motivi per uno sciopero nel sistema sanitario, dato che gli stipendi non sono diminuiti. La sua reazione fa seguito all’annuncio dei sindacalisti del settore di avviare delle proteste che culmineranno con uno sciopero generale. I sindacalisti sono scontenti della nuova forma di retribuzione nel settore e chiedono crescite salariali del 25% per tutto il personale sanitario e l’eliminazione del tetto del 30% per i bonus. D’altra parte, il ministro Sorina Pintea ha annunciato che, entro due settimane, in Romania arriveranno 10.000 dosi di immunoglobuline per primo dall’Austria, e poi dall’Italia e dagli Stati Uniti. Di recente, Bucarest aveva sollecitato il sostegno dei Paesi membri dell’UE e della NATO per risolvere la crisi di immunoglobuline generata, l’anno scorso, dal ritiro dal mercato dei principali produttori che fornivano l’80% del fabbisogno nazionale, che ammonta complessivamente a 956 kg all’anno.

12.03.2018
12.03.2018

, 12.03.2018, 17:00

Bucarest – Il ministro della Salute romeno, Sorina Pintea, ha dichiarato oggi che non ci sono dei motivi per uno sciopero nel sistema sanitario, dato che gli stipendi non sono diminuiti. La sua reazione fa seguito all’annuncio dei sindacalisti del settore di avviare delle proteste che culmineranno con uno sciopero generale. I sindacalisti sono scontenti della nuova forma di retribuzione nel settore e chiedono crescite salariali del 25% per tutto il personale sanitario e l’eliminazione del tetto del 30% per i bonus. D’altra parte, il ministro Sorina Pintea ha annunciato che, entro due settimane, in Romania arriveranno 10.000 dosi di immunoglobuline per primo dall’Austria, e poi dall’Italia e dagli Stati Uniti. Di recente, Bucarest aveva sollecitato il sostegno dei Paesi membri dell’UE e della NATO per risolvere la crisi di immunoglobuline generata, l’anno scorso, dal ritiro dal mercato dei principali produttori che fornivano l’80% del fabbisogno nazionale, che ammonta complessivamente a 956 kg all’anno.



Bucarest – Sono quasi 22.900 i detenuti in Romania e circa 12.800 dipendenti a statuto speciale nel sistema penitenziario. Lo ha annunciato oggi in una conferenza stampa il ministro della Giustizia, Tudorel Toader, precisando che il numero dei reclusi è in ribasso. Il numero delle persone che entrano in prigione è inferiore a quello dei detenuti rilasciati, mentre i recidivi sono in calo. Bucarest non deve aspettare, però, che il problema del sovraffollamento, criticato anche dalla CEDU, si risolva in modo naturale, tramite la riduzione delle persone imprigionate. Il ministro ha aggiunto che la Romania construirà due nuovi penitenziari, ognuno con 1.000 posti, secondo gli standard europei. A Bucarest sarà aperta una scuola di formazione per i dipendenti del sistema penitenziario.



Bucarest – La Trilaterale Romania-Bulgaria-Grecia a livello di ministri degli Esteri, organizzata a Bucarest, è stata un’ottima opportunità per ribadire l’impegno di consolidare il progetto europeo. Lo ha dicharato il capo della diplomazia romena, Teodor Melescanu, spiegando che i colloqui sono stati incentrati su temi importanti come la situazione nei Balcani Occidentali e nel vicinato orientale, nella regione del Mar Mero, del Danubio o nel Medio Oriente. Dal canto suo, il ministro degli Esteri bulgaro, Ekaterina Zaharieva, ha ribadito la volontà del suo Paese di entrare nell’Area Schengen, assieme alla Romania, iter sostenuto dalla Grecia, tramite la voce del capo della sua diplomazia, Nikos Kotzias. D’altra parte, Melescanu ha annunciato che nel prossimo periodo, avrà luogo un incontro trilaterale tra i Governi di Bulgaria, Romania, Grecia e Serbia. Sempre quest’anno, sarà organizzata anche una seduta di governo congiunta romeno-bulgara, che esaminerà, tra l’altro, il problema dell’interconnettività.



Bucarest – Bucarest ospita per tre giorni una riunione dei ministri della Difesa dei Paesi membri dell’Iniziativa Bucharest 9, che riunisce autorità di Bulgaria, R.Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia, rappresentanti della NATO e del Dipartimento della Difesa americano. Tra i temi affrontati, il consolidamento della postura di deterrenza e difesa assunta dalla NATO, con priorità sul fianco est dell’Alleanza, affinchè sia raggiunta una decisione politica al vertice in programma a luglio. Affrontati anche temi riguardanti il processo di adeguamento della struttura di comando della NATO, i rischi e le minacce provenienti dal vicinato est dell’Alleanza, nonchè le modalità di consolidamento della resilienza sull’asse Mar Baltico – Mar Nero – Mare Adriatico. La Romania ha espresso la disponibilità di ospitare un comando militare della NATO, a livello di corpo d’armata, oltre ai già esistenti, a livello di brigata, a Craiova, e di divisione, a Bucarest. La decisione sarà adottata al prossimo vertice della NATO di Bruxelles.



Bucarest – Le Commissioni Economia-Bilancio del Senato romeno iniziano questa settimana i dibattiti sulla creazione del Fondo Sovrano di Sviluppo e Investimenti (FSDI). Si tratta di uno strumento di finanziamento governativo per progetti strategici di sviluppo in settori chiave come l’infrastruttura, l’agricoltura o la sanità, senza effetti sul deficit di bilancio. Il ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici, ha precisato che le discussioni con gli specialisti dell’Eurostat sul tema si sono concluse e la normativa sarà inoltrata alle due Camere del Parlamento. Lo stato romeno, tramite il Ministero delle Finanze, sarà azionista unico del Fondo, il cui valore supererà i dieci miliardi di euro.



Bucarest – Sono quattro i candidati in lizza per la presidenza dell’Accademia Romena. Ioan Aurel Pop, Victor Voicu, Bogdan Simionescu e Cristian Hera sono stati proposti dalle sezioni componenti dell’istituzione. Le elezioni si svolgeranno il 5 aprile. Il presidente dell’Accademia Romena viene eletto per un mandato di 4 anni, con un’unica possibilità di rielezione. La carica è rimasta vacante a dicembre, in seguito al decesso, all’età di 74 anni, del presidente Ionel Valentin Vlad, il quale era stato eletto nel 2014.



Chisinau – La Commisisone Elettorale Centrale della Moldova ha deciso che, il 20 maggio, nella capitale Chisinau e nella città di Balti si svolgeranno elezioni amministrative anticipate. Il test elettorale è considerato come un momento importante in vista della campagna elettorale per le politiche in programma verso fine anno. Le cariche di sindaco di Chisinau e Balti sono diventate vacanti a febbraio, in seguito alle dimissioni degli ex titolari. Il sindaco populista filorusso di Balti, Renato Usatîi, si trova in Russia da più di un anno, mentre nei suoi confronti è stata aperta un’inchiesta penale con l’accusa di aver ordinato l’assassinio di un imprenditore. A Chisinau invece, il sindaco liberale e filo-occidentale, Dorin Chirtoaca, indagato in un fascicolo di corruzione, che lui ritiene una montatura, è stato sospeso dalla carica nell’estate del 2017.


Washington – La tennista romena Simona Halep, numero 1 WTA, si è qualificata agli ottavi del torneo di Indian Wells, in seguito alla vittoria contro la statunitense Caroline Dolehide (165 WTA), per 1-6, 7-6, 6-2. Così, la Halep si riconferma al primo posto nella classifica mondiale anche per la prossima settimana. Negli ottavi, Simona giocherà contro la cinese Qiang Wang (55 WTA). Nel doppio femminile, la romena Monica Niculescu e la ceca Andrea Hlavackova si disputano i quarti con la coppia Timea Babos/Kristina Mladenovic (Ungheria/Francia). Nel doppio maschile, il romeno Horia Tecău e l’olandese Jean Julien Rojer incontrano negli ottavi la coppia spagnola Feliciano Lopez/Marc Lopez. Simona Halep ha vinto il torneo di Indian Wells nel 2015.

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