12.02.2014
Bucarest — Proseguono i negoziati tra i leader della maggioranza dell’Unione Social-Liberale sulla nuova struttura governativa. Il premier e leader socialdemocratico Victor Ponta ha accettato che il liberale Klaus Iohannis, sindaco di Sibiu, sia nominalizzato negli incarichi di ministro dell’Interno e vicepremier, però solo nel caso in cui il governo avrà quattro vicepremier rappresentanti di tutti i partiti della maggioranza: i liberali, i socialdemocratici, l’Unione Nazionale per il Progresso della Romania e i conservatori. La proposta del premier è stata respinta dal leader liberale Crin Antonescu, il quale non è d’accordo che il numero dei vicepremier aumenti da tre a quattro. Oltre al dicastero dell’Interno, saranno sostituiti anche i ministri delle Finanze, della Salute e dell’Economia.
România Internațional, 12.02.2014, 16:28
Bucarest — Proseguono i negoziati tra i leader della maggioranza dell’Unione Social-Liberale sulla nuova struttura governativa. Il premier e leader socialdemocratico Victor Ponta ha accettato che il liberale Klaus Iohannis, sindaco di Sibiu, sia nominalizzato negli incarichi di ministro dell’Interno e vicepremier, però solo nel caso in cui il governo avrà quattro vicepremier rappresentanti di tutti i partiti della maggioranza: i liberali, i socialdemocratici, l’Unione Nazionale per il Progresso della Romania e i conservatori. La proposta del premier è stata respinta dal leader liberale Crin Antonescu, il quale non è d’accordo che il numero dei vicepremier aumenti da tre a quattro. Oltre al dicastero dell’Interno, saranno sostituiti anche i ministri delle Finanze, della Salute e dell’Economia.
Bucarest — Presente a un seminario organizzato dalla Banca Centrale, il premier romeno Victor Ponta ha dichiarato che è una delle poche istituzioni del Paese ad essersi guadagnate il rispetto lungo gli anni per la sua professionalità ed equidistanza politica. D’altra parte, secondo i dati resi pubblici dalla Banca, gli investimenti stranieri diretti sono ammontati l’anno scorso a 2,71 miliardi di euro, in aumento del 26,8% rispetto al 2012, arrivando ad una massima degli ultimi 4 anni, dopo che nel 2012 si è registrato un primo aumento dall’inizio della crisi. Il più alto livello degli investimenti stranieri diretti – 9,49 miliardi di euro – si è registrato nel 2008.
Bucarest — Nel 2013, il mercato automobilistico romeno si è trovato in una situazione catastrofica: il Paese importa 11 auto di seconda mano per ogni macchina nuova venduta. Lo ha dichiarato il vicepresidente del Gruppo Dacia Renault e presidente dell’Associazione dei Costruttori di Automobili di Romania, Constantin Stroe, al Forum d’affari Francia – Europa Sud-Orientale, organizzato a Bucarest, precisando che, nel 2013, i due produttori di automobili – Dacia Renault e Ford — hanno venduto nel Paese solo 20.000 automobili sulle 410.000 fabbricate. Stroe ha precisato che le esportazioni hanno avuto invece un’evoluzione interessante, con Francia, Germania, Algeria e Turchia come principali mercati. D’altra parte, il gruppo francese Renault ha reso noto che non intende lasciare la Romania, dove ha investito più di 2 miliardi di euro, ma l’evoluzione dell’infrastruttura è fondamentale per i suoi progetti futuri. L’annuncio fa seguito alle dichiarazioni del presidente Traian Băsescu, il quale ha sostenuto che la mancata ultimazione del Corridoio IV porterà alla perdita dell’assemblaggio macchine di Piteşti (sud).
Bucarest — Gli stati all’est dell’UE subiscono gli effetti del deficit di domanda, determinato dalle misure di austerità, e devono individuare metodi per stimolare la crescita economica. Lo scrive il ministro romeno con delega al bilancio, Liviu Voinea, in un articolo pubblicato sul sito di Financial Times, sottolineando che l’anno scorso la domanda privata, il motore di crescita economia, è diminuita del 3,9% del PIL in Slovenia, del 2,8% del PIL in Bulgaria e Ungheria, del 2,7% del PIL in Polonia e del 2,3% del PIL in Romania. Di recente, la Romania ha approvato un piano di garanzia dei crediti per le piccole e medie imprese per un valore di 500 milioni di euro.
Bucarest — Il ministro romeno degli esteri, Titus Corlăţean, ha salutato il voto di oggi nella Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento Europeo a favore della liberalizzazione dei visti per i cittadini della Moldova confinante (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona), possesori di passaporti biometrici. Il capo della diplomazia romena ha affermato che è stato compiuto un passo importante — con il sostegno dei membri romeni del PE — per la libertà di viaggio dei cittadini moldavi nello spazio europeo. Il voto finale nella plenaria del PE sul rapporto che raccomanda la liberalizzazione dei visti è previsto il 25 febbraio.
Bucarest — Il ministro romeno degli esteri, Titus Corlăţean, e il suo omologo palestinese, Riad al-Maliki, hanno firmato a Bucarest, un accordo in merito all’eliminazione dell’obbligo dei visti diplomatici e alla cooperazione economica bilaterale. Nel contesto, Corlăţean ha dichiarato che la Romania desidera contribuire alla formazione di specialisti palestinesi in settori come la salute, la diplomazia, le scienze tecniche e la difesa civile, sostegno che concorda con gli sforzi internazionali per la pace israeliano-palestinese. I due ministri hanno partecipato ad una riunione della Commissione intergovernativa romeno-palestinese. La Romania ha buoni rapporti sia con l’Autorità Palestinese che con Israele.
Berlino — 40 compagnie romene partecipano alla maggiore fiera agricola e di prodotti biologici del mondo che si svolge per quattro giorni a Norimberga, in Germania. Giovedì, l’Associazione degli Operatori nell’Agricoltura Ecologica Bio Romania organizzerà una conferenza dal tema “La strategia del Danubio — una grande opportunità per l’agricoltura ecologica nell’Europa Centrale ed Orientale”. All’edizione dell’anno scorso della Fiera, la Romania è stata designata il Paese dell’Anno.