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11.12.2016

Bucarest — In Romania, il Partito Socialdemocratico (PSD) ha vinto categoricamente le elezioni politiche di oggi, stando agli exit poll presentati dalle televizioni dopo la chiusura delle urne. Il PSD si sarebbe aggiudicato il 44-46% dei voti, seguito dal Partito Nazional-liberale, con il 21-22%, dall’Unione Salvate Romania (di recente formazione), con il 9-10%, dal Partito Alleanza dei Liberali e Democratici, dell’attuale presidente del Senato, Călin Popescu Tăriceanu, con oltre il 6%, e dall’Unione Democratica Magiari di Romania, sempre con oltre il 6%. Al limite della soglia di sbarramento del 5% si trova il Partito Movimento Popolare, dell’ex presidente romeno Traian Băsescu. Il leader socialdemocratico, Liviu Dragnea, ha dichiarato che il voto dei romeni va rispettato e ha sottolineato che la Romania è un’isola di stabilità nella regione e che desidera che nel Paese sia mantenuta questa democrazia stabile. Dragnea ha pure dichiarato che la Romania rispetterà tutti i suoi impegni internazionali strategici ed economici, ma che desidera aggiungere una componente economica importante a questi partenariati. Il leader dell’Unione Salvate Romania, Nicusor Dan, considera che per un partito che è partito da zero a febbraio del 2016 diventare la terza forza politica in Romania sia un risultato eccezionale e una vittoria della democrazia. Nicusor Dan ha aggiunto che se il PSD formerà una maggioranza, l’Unione Salvate Romania non ne farà parte. Il tasso di partecipazione al voto, più basso rispetto alle politiche del 2012, è stato di circa il 40%. Sono stati oltre 102.000 i cittadini romeni residenti all’estero che si sono presentati alle urne, la maggioranza in Moldova, Italia, Spagna, Gran Bretagna, Germania e Francia.

11.12.2016
11.12.2016

, 11.12.2016, 14:50

Bucarest — In Romania, il Partito Socialdemocratico (PSD) ha vinto categoricamente le elezioni politiche di oggi, stando agli exit poll presentati dalle televizioni dopo la chiusura delle urne. Il PSD si sarebbe aggiudicato il 44-46% dei voti, seguito dal Partito Nazional-liberale, con il 21-22%, dall’Unione Salvate Romania (di recente formazione), con il 9-10%, dal Partito Alleanza dei Liberali e Democratici, dell’attuale presidente del Senato, Călin Popescu Tăriceanu, con oltre il 6%, e dall’Unione Democratica Magiari di Romania, sempre con oltre il 6%. Al limite della soglia di sbarramento del 5% si trova il Partito Movimento Popolare, dell’ex presidente romeno Traian Băsescu. Il leader socialdemocratico, Liviu Dragnea, ha dichiarato che il voto dei romeni va rispettato e ha sottolineato che la Romania è un’isola di stabilità nella regione e che desidera che nel Paese sia mantenuta questa democrazia stabile. Dragnea ha pure dichiarato che la Romania rispetterà tutti i suoi impegni internazionali strategici ed economici, ma che desidera aggiungere una componente economica importante a questi partenariati. Il leader dell’Unione Salvate Romania, Nicusor Dan, considera che per un partito che è partito da zero a febbraio del 2016 diventare la terza forza politica in Romania sia un risultato eccezionale e una vittoria della democrazia. Nicusor Dan ha aggiunto che se il PSD formerà una maggioranza, l’Unione Salvate Romania non ne farà parte. Il tasso di partecipazione al voto, più basso rispetto alle politiche del 2012, è stato di circa il 40%. Sono stati oltre 102.000 i cittadini romeni residenti all’estero che si sono presentati alle urne, la maggioranza in Moldova, Italia, Spagna, Gran Bretagna, Germania e Francia.



Bucarest — Il ministro romeno degli Esteri, Lazăr Comănescu, parteciperà, domani, a Bruxelles, accanto ai suoi colleghi dagli stati Ue, alla riunione mensile del Consiglio Affari Esteri. Stando al Ministero romeno degli Esteri, sull’agenda si trovano temi come la migrazione, i rapporti Ue-Africa, e la situazione in Siria, nel contesto dei più recenti sviluppi.



XXX — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, e il Ministero degli Esteri di Bucarest hanno condannato con fermezza il doppio attentato a bomba compiuto, la scorsa notte, ad Istanbul, in cui sono morte almeno 38 persone, in maggioranza poliziotti, e hanno trasmesso condoglianze alle famiglie delle vittime. Sia il capo dello stato, che la diplomazia di Bucarest hanno ribadito l’impegno della Romania negli sforzi di contrasto del terrorismo. Anche gli Usa, la Gran Bretagna e la Nato hanno condannato gli attacchi di Istanbul. L’Organizzazione I Falchi della Libertà del Kurdistan (TAK), un gruppo radicale vicino al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), ha rivendicato gli attacchi di Istanbul. In Turchia è stato proclamato giorno di lutto nazionale e il presidente Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che il Paese lotterà fino in fondo contro il terrorismo”.



Bucarest — Il Tribunale di Bucarest ha disposto oggi, la misura degli arresti domiciliari nei confronti del chirurgo pediatra Gheorghe Burnei, capo del Reparto Ortopedia dell’Ospedale per Bambini Marie Curie” di Bucarest, accusato di aver preso soldi dai genitori dei bimbi sui quali ha effettuato interventi chirurgici. Gheorghe Burnei era stato fermato dai procuratori nella notte di sabato verso domenica. Considerato una personalità di spicco nel settore, il medico Burnei è sospetto di reati di corruzione, dopo che diversi genitori hanno affermato che avrebbe chiesto soldi per interventi chirurgici e avrebbe effettuato esperimenti illegali su bambini. Sempre ieri, l’ex manager dell’Ospedale Malaxa” di Bucarest, il medico Florin Secureanu, è stato messo in custodia cautelare per 30 giorni. In uno dei più clamorosi scandali di corruzione nel mondo medico romeno, Secureanu è accusato di presa di tangenti e furto di fondi pubblici in forma continuata. I procuratori della DNA che gestiscono il caso affermano che, tra maggio 2009-novembre 2016, l’ex manager ha concepito e messo in applicazione uno schema con cui sottraeva quasi ogni giorni soldi dalle casse dell’ospedale. I danni sono stimati dagli inquirenti a circa due milioni di lei, pari a circa 500 mila euro.



Stoccolma — La nazionale femminile romena di pallamano ha battuto, oggi, per 29-21, la rappresentativa della confinante Ungheria, nella prima partita dei cosiddetti gruppi principali degli Europei in Svezia. Il 13 dicembre, la Romania incontrerà la Repubblica Ceca, e il giorno successivo la Danimarca. Nella prima fase del Campionato, la Romania ha perso, per 21-23, davanti alla Norvegia, campione europeo e mondiale in carica, e ha battuto, per 22-17, la Russia, campione olimpico, e, per 31-26, la Croazia. La nazionale romena è allenata dallo spagnolo Ambros Martin, che ha sostituito, lo scorso mese, lo svedese Tomas Ryde, con cui aveva vinto il bronzo ai Mondiali del 2015, in Danimarca. (traduzione di Adina Vasile)


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