11.07.2020 (aggiornamento)
COVID – 19 – Altri 698 nuovi casi riferiti oggi – il record in 24 ore dall’inizio dell’epidemia – fanno salire a 32.079 i contagi in Romania. Il Gruppo di Comunicazione Strategica ha indicato che 23.613 persone rilevate positive sono state dimesse e 1.871 sono decedute. Nei reparti terapia intensiva sono ricoverati 239 pazienti. All’estero, sono più di 5.100 i connazionali affetti dal nuovo coronavirus e 122 sono deceduti. Il premier liberale Ludovic Orban ha spiegato che lo Stato è, praticamente, privo delle leve necessarie per diminuire la pandemia di COVID-19, in seguito alla decisione del Senato, camera decisionale, di rinviare i dibattitti sull’isolamento fiduciario e la quarantena. La Camera dei deputati aveva adottato il ddl giovedì, in una variante notevolmente modificata rispetto a quella presentata dal Governo. L’opposizione socialdemocratica è del parere che la normativa viola i diritti e le libertà dei cittadini e sollecita ai dibatiti del Senato la presenza del primo ministro, del ministro della Giustizia, di rappresentanti del Consiglio Superiore della Magistratura e di associazioni per la difesa dei diritti umani.
România Internațional, 11.07.2020, 18:57
Restrizioni – In seguito alla salita dei contagi dal nuovo coronavirus in Romania, parecchi paesi hanno imposto delle restrizioni di viaggio ai cittadini romeni. L’Austria sollecita a tutti i cittadini in arrivo dalla Romania di presentare un certificato medico in lingua inglese o tedesca che attesti la negatività al SARS-COV-2, rilasciato non più di quattro giorni prima. Altrimenti, come precisa il Ministero degli Esteri romeno, si va in isolamento fiduciario per 14 giorni, misura che verrà sospesa se nel giro delle due settimane viene accertata la negatività delle rispettive persone. Dal 13 luglio, la Lituania vieta l’accesso dei romeni sul suo territorio, fatta eccezione per le persone in transito per rientrare nel paese di residenza. Dal 15 luglio, tutti i turisti stranieri in arrivo attraverso il valico di frontiera di Kulata-Promachonas dovranno presentare un certificato medico che attesti l’esito negativo per il COVID-19, rilasciato 72 ore prima al massimo. Infine, dal 15 luglio, i cittadini romeni in arrivo in Norvegia andranno in isolamento fiduciario per 10 giorni. A questo punto, il premier Ludovic Orban sollecita a tutte le strutture autorizzate ad eseguire i test Covid-19 di concedere la precedenza alle richieste dei romeni che hanno viaggi previsti all’estero.
Giustizia – L’ex capo della Direzione per l’investigazione dei reati di criminalità organizzata e terrorismo di Bucarest (DIICOT), Alina Bica, è stata arrestata ieri sera in Italia. Lo ha riferito l’Ispettorato Generale della Polizia Romena. Latitante ricercata a livello internazionale, Alina Bica era stata condannata in via definiva a novembre 2019 dall’Alta Corte di Cassazione e Giustizia a quattro ani di reclusione per il favoreggiamento di un imprenditore. La Polizia Romena indica che, una volta compiute le formalità giuridiche in Italia, Alina Bica dovrebbe essere consegnata alle autorità romene. Sempre in Italia è stato fermato anche il cittadino romeno Ioan Bene, ricercato a livello internazionale in base ad un mandato d’arresto europeo, condannato nel Paese a sei anni e due mesi di reclusione per evasione fiscale, scrittura falsa e uso di atto falso.
Eurobarometro – La Romania si piazza tra i fanalini di coda nella classifica dell’UE riguardante la percezione sull’indipendenza della magistratura. Lo rileva l’indagine Eurobarometro relativa al Quadro di valutazione UE della giustizia 2020. Il 45% dei romeni ha un parere abbastanza negativo e molto negativo nei confronti dell’indipendenza dei giudici e dei tribunali, e solo il 37% manifesta una percezione positiva e abbastanza positiva. Il 49% dei romeni intervistati attribuisce la mancata indipendenza dei giudici alle ingerenze o alle pressioni del governo o dei politici, che, a loro avviso, contano moltissimo, mentre il 27% ritiene che simili fatti contano in una certa misura.