10.12.2024
Schengen: Austria rinuncia alla sua opposizione verso piena adesione di Romania e Bulgaria allo spazio europeo di libera circolazione/Politica: incontro dei partiti pro-europei del Parlamento romeno, PSD, PNL, USR, UDMR e rappresentanti delle minoranze nazionali per colloqui sulla formazione del nuovo governo
Newsroom, 10.12.2024, 18:43
Schengen – Il ministro degli Interni austriaco, Gerhard Karner, ha annunciato che il suo paese non si opporrà all’ingresso di Romania e Bulgaria in Schengen anche con le frontiere terrestri. Dal canto suo, il premier ungherese, Viktor Orban, il cui paese ricopre la presidenza semestrale del Consiglio dell’UE, ha dichiarato che i ministri degli Interni dell’UE voteranno il 12 dicembre, nel Consiglio Giustizia e Affari Interni, la proposta dell’Ungheria di consentire alla Romania e alla Bulgaria di aderire a Schengen anche con le frontiere terrestri. La Romania e la Bulgaria hanno ottenuto accesso parziale a Schengen, a partire dal 31 marzo, con l’apertura delle frontiere aeree e marittime. Tuttavia, i controlli alle frontiere terrestri sono rimasti in vigore a causa dell’opposizione dell’Austria, motivata dalle preoccupazioni di Vienna sull’immigrazione clandestina.
Politica – I leader dei partiti pro europei del Parlamento romeno – PSD, PNL, USR, UDMR – e i rappresentanti delle minoranze nazionali discutono sulla formazione del nuovo governo. I socialdemocratici, vincitori delle politiche del 1° dicembre, vorrebbero formare attorno al loro partito il futuro governo, che dovrebbe continuare i progetti dell’attuale squadra esecutiva PSD-PNL. Tra gli obiettivi figurano anche il mantenimento del ritmo degli investimenti, l’aumento del potere d’acquisto della popolazione, la promozione del settore privato e la riforma dello stato. Dal canto loro, i liberali affermano di aver compreso la necessità di cambiamento richiesta dall’elettorato, avanzando la proposta che i negoziati partano da un programma chiaro di riforme a beneficio dei cittadini. I rappresentanti dell’USR vogliono la formazione di un governo il più presto possibile, mentre l’UDMR chiede solidarietà per una visione comune per la Romania. I negoziati tra PSD, PNL, UDMR, USR e le minoranze nazionali per la formazione di un nuovo governo si svolgono dopo la firma, prima dell’annullamento delle elezioni presidenziali, di una risoluzione che prevede la costituzione di una maggioranza pro-europea nel Parlamento. I firmatari si impegnano a riformare e sostenere lo sviluppo del Paese, rifiutando qualsiasi tipo di collaborazione con le formazioni politiche dello schieramento sovranista (ultranazionalista, populista) – AUR, SOS Romania e POT.
Cyber Security – Gli ambasciatori degli stati membri dell’Unione Europea, riuniti nel Comitato dei Rappresentanti Permanenti (COREPER), esaminano domani le prime potenziali sanzioni riguardanti le minacce ibride russe contro il processo elettorale, gli attacchi informatici e il sabotaggio economico. Secondo la Reuters, l’Unione Europea si sta adoperando per limitare l’influenza russa dopo che, la scorsa settimana, la Corte Costituzionale della Romania ha annullato il primo turno delle presidenziali, in seguito alle accuse di ingerenza russa nel processo elettorale. Nel frattempo, il partito Sogno Georgiano, al governo a Tbilisi, ha annunciato che rinvierà al 2028 le azioni per l’adesione della Georgia all’UE, nota inoltre la Reuters.
Mutamenti climatici – La Romania ha avuto all’Aja un intervento nell’ambito delle udienze pubbliche sul parere consultivo richiesto alla Corte Internazionale di Giustizia dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sugli obblighi degli stati relativi ai mutamenti climatici. Secondo il Ministero degli Affari Esteri, la Romania ha fatto parte, insieme ad altri stati, del gruppo centrale per la negoziazione e la promozione della bozza di risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, attraverso la quale la Corte è stata invitata ad emettere il parere consultivo. Il MAE sottolinea che la partecipazione a queste procedure “riflette l’importanza conferita dalla Romania agli aspetti giuridici del cambiamento climatico e ai suoi effetti”.
Moldova – La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato un sostegno di 60 milioni di euro a favore della Repubblica di Moldova, somma stanziata per la riforma del sistema giudiziario e per la stabilità economica. L’annuncio è arrivato dopo l’incontro avuto a Bruxelles con la presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu. Il capo della Commissione Europea ha dichiarato che si aspetta l’avvio dei negoziati per l’adesione della Moldova all’Unione Europea l’anno prossimo. Dal canto suo, Maia Sandu ha annunciato di aver discusso con Ursula von der Leyen in merito alle riforme necessarie per avvicinare la Moldova all’UE. Sempre a Bruxelles, Maia Sandu esamina, oggi e domani, assieme ai vertici delle istituzioni europee, nonché al segretario generale della NATO, temi come l’integrazione dell’economia moldava nel mercato unico europeo, la riforma della giustizia, lotta alla corruzione e consolidamento dello stato di diritto.
Occupazione – Dall’inizio del conflitto in Ucraina, quasi 24.000 cittadini ucraini sono registrati presso le filiali territoriali dell’Agenzia Nazionale per l’Occupazione in Romania. Secondo un comunicato dell’Agenzia, oltre 3.200 cittadini ucraini hanno trovato lavoro tramite questa struttura. D’altra parte, 728 datori di lavoro hanno confermato la loro disponibilità ad assumere cittadini ucraini, dichiarando disponibili più di 6.100 posti di lavoro. I cittadini ucraini possono inoltre beneficiare di servizi di informazione, consulenza professionale e mediazione occupazionale.