10.12.2020
Governo – Il presidente romeno Klaus Iohannis ha invitato i partiti politici a consultazioni, il 14 dicembre, per la designazione del premier. I leader del Partito Nazional-liberale, dellUSR-PLUS e dellUnione Democratica Magiari di Romania hanno avuto, oggi, una discussione informale con il capo dello stato, dopo che Florin Cîţu, il ministro delle Finanze in carica, è stato proposto per la premiership dal Partito Nazional-liberale (al governo). In seguito allincontro con il capo dello stato, i leader hanno annunciato che sono programmate discussioni ufficiali per la formazione di una maggioranza parlamentare e di un nuovo governo a partire da sabato. Daltra parte, i socialdemocratici insistono che il presidente Iohannis deve designare un premier da parte del PSD, che si è piazzato al primo posto alle politiche di domenica scorsa. I socialdemocratici ritengono che il professor Alexandru Rafila, rappresentante della Romania presso lOMS, sia la migliore scelta nel contesto dellattuale crisi sanitaria.
România Internațional, 10.12.2020, 14:20
Governo – Il presidente romeno Klaus Iohannis ha invitato i partiti politici a consultazioni, il 14 dicembre, per la designazione del premier. I leader del Partito Nazional-liberale, dellUSR-PLUS e dellUnione Democratica Magiari di Romania hanno avuto, oggi, una discussione informale con il capo dello stato, dopo che Florin Cîţu, il ministro delle Finanze in carica, è stato proposto per la premiership dal Partito Nazional-liberale (al governo). In seguito allincontro con il capo dello stato, i leader hanno annunciato che sono programmate discussioni ufficiali per la formazione di una maggioranza parlamentare e di un nuovo governo a partire da sabato. Daltra parte, i socialdemocratici insistono che il presidente Iohannis deve designare un premier da parte del PSD, che si è piazzato al primo posto alle politiche di domenica scorsa. I socialdemocratici ritengono che il professor Alexandru Rafila, rappresentante della Romania presso lOMS, sia la migliore scelta nel contesto dellattuale crisi sanitaria.
Consiglio Europeo — “La Romania è parte dello sforzo europeo e internazionale di contrasto dei mutamenti climatici e posso dirvi che abbiamo la capacità di influire sempre di più sulle politiche europee nel settore”. È quanto dichiarato dal presidente Klaus Iohannis prima del Consiglio Europeo di Bruxelles. Alla riunione di Bruxelles, la Romania sosterrà la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, e il presidente Klaus Iohannis si pronuncerà per la creazione di un quadro flessibile atto a consentire a tutti gli stati membri, a prescindere dal tasso di crescita, di raggiungere in modo efficiente gli obiettivi nella lotta contro i mutamenti climatici. I leader dellUe si sono riuniti, a Bruxelles, per due giorni, per discutere di un ulteriore coordinamento in materia di COVID-19, cambiamenti climatici, sicurezza e relazioni esterne. I capi di stato e di governo dei Paesi Ue faranno un bilancio della situazione e discuteranno del contrasto del Covid-19, affrontando temi come i vaccini e i tamponi, ma anche la rimozione graduale delle misure restrittive.
Covid-19 – Il bolletino ufficiale del Gruppo di Comunicazione Strategica indica 7.067 nuovi contagi da COVID-19 accertati nelle ultime 24 ore in Romania. Il maggior numero di contagi si è registrato nella capitale Bucarest, seguita dalla provincia di Ilfov. Sono 1.288 i pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive. Oltre l80% dei quasi 540.000 romeni contagiati dallinizio dellepidemia sono guariti. Sono 127 i decessi accertati nelle ultime 24 ore, il che fa salire il bilancio totale delle vittime a quasi 13.000. In Romania sono stati identificati finora circa 1.000 centri di vaccinazione contro il COVID-19. Il loro numero sarà, però, aggiornato a seconda delle esigenze che emergeranno in ciascuna tappa della campagna di vaccinazione, per facilitare lequo accesso di tutte le persone che vogliono farsi vaccinare. Il più probabilmente, il vaccino Pfizer-BioNTech sarà il primo ricevuto dalla Romania. Secondo le stime, nei primi 6 mesi del 2021, la Romania potrebbe vaccinare oltre 13 milioni di persone. D’altra parte, il premier interinale Nicolae Ciucă ha annunciato che il Governo prorogherà lo stato di allerta dopo il 14 dicembre, senza misure restrittive supplementari. Lo stato di allerta è stato istituito in Romania a metà maggio, dopo due mesi di stato d’emergenza, per contenere la diffusione del nuovo coronavirus.
Sicurezza cibernetica — Il Ministero romeno degli Esteri saluta la decisione presa dagli stati Ue che la capitale romena Bucarest ospiti la sede del futuro Centro europeo di competenze industriali, tecnologiche e di ricerca nel campo della sicurezza cibernetica, in seguito al voto di ieri, a Bruxelles. Per la Romania, la decisione è una storica, perchè il Centro rappresenta la prima struttura dell’UE che la Romania ospiterà in veste di stato membro. Secondo il dicastero, con questa decisione viene riconosciuto il fermo impegno della Romania per il consolidamento del progetto europeo e la sua perizia nel campo digitale e della sicurezza cibernetica. Il Centro distribuirà fondi europei e nazionali per progetti di ricerca sulla sicurezza cibernetica nell’intera Unione Europea. Bucarest è stata preferita a città come Monaco di Baviera, Varsavia, Vilnius e Lussemburgo. D’altra parte, le agenzie stampa hanno riferito che l’Agenzia Europea per il Farmaco è stata bersaglio di un attacco cibernetico. Gli hackers hanno tentato senza successo di raggiungere il dossier del vaccino anti COVID-19 delle compagnie Pfizer e BioNTech. La decisione sull’autorizzazione del vaccino, già approvato nel Regno Unito, Bahrein e Canada, sarà presa al più tardi il 29 dicembre.
Marcia dei minatori su Bucarest — A Bucarest, i magistrati dell’Alta Corte di cassazione e Giustizia hanno deciso, oggi, in via definitiva, che il cosiddetto fascicolo sulla Marcia dei Minatori su Bucarest del 1990, in cui sono stati rinviati a giudizio l’ex presidente romeno Ion Iliescu, l’ex premier Petre Roman e l’ex direttore dell’Intelligence Virgil Măgureanu, tornasse alla Procura Militare. La marcia dei minatori del 13 — 15 giugno 1990 ha posto fine a un’ampia manifestazione contro il governo di sinistra insediato dopo il crollo della dittatura comunista in Romania, a dicembre 1989. Il fascicolo torna sul tavolo dei procuratori militari per il riavvio dell’inchiesta dopo che tutte le prove raccolte dai procuratori sono state annullate. L’Alta Corte ha bocciato, oggi, tutte le contestazioni inoltrate dalla Procura Generale e dalle parti lese. Le proteste contro il presidente Ion Iliescu e il governo diretto all’epoca dal Fronte della Salvezza Nazionale sono scoppiate il 22 aprile del 1990, e la polizia è intervenuta con la forza in Piazza dell’Università nella mattina del 13 giugno. Il 14 e il 15 giungo, i minatori della zona mineraria della Valle del Jiu sono arrivati nella capitale Bucarest e hanno devastato l’Ateneo, l’Istituto di Architettura, le sedi di una serie di giornali e di partiti all’opposizione. Sei persone sono morte quei giorni e oltre 1000 sono rimaste ferite o arrestate abusivamente.
Deficit — Il deficit della bilancia commerciale della Romania è cresciuto nei primi dieci mesi, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, di 827 milioni di euro, fino a quasi 15 miliardi di euro. Lo rilevano i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica resi pubblici oggi. Tra il 1 gennaio e il 31 ottobre, le esportazioni sono ammontante a 51 miliardi di euro, mentre le importazioni sono giunte a 66 miliardi di euro. Le esportazoni sono calate del 12% e le importazioni dell’8,7%, rispetto allo stesso periodo del 2019, rileva sempre l’INS.
Repubblica Moldova – A Chişinău, la Corte Constituzionale ha confermato l’esito delle presidenziali del 15 novembre e ha validato l’elezione dell’ex premier Maia Sandu a presidente della Repubblica Moldova (ex sovietica, a maggioranza romenofona, confinante con la Romania). La filoeuropea Maia Sandu ha sconfitto, nel secondo turno, il presidente uscente, il filorusso Igor Dodon. Maia Sandu assumerà il mandato di capo dello stato il 24 dicembre, dopo la prestazione del giuramento nell’ambito della cerimonia di investitura.