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10.08.2014

Bucarest — Le Ambasciate di Romania nell’Africa Occidentale non dispongono di informazioni sull’esistenza di cittadini romeni infettati dal virus Ebola. Lo ha reso noto oggi il Ministero degli Esteri di Bucarest, aggiungendo che le rappresentanze diplomatiche romene nella regione non hanno ricevuto dai cittadini romeni richieste di assistenza per il rimpatrio. Il Ministero assicura che le missioni diplomatiche sono in contatto con i romeni che hanno annunciato la loro presenza nei Paesi della regione. Le ambasciate romene nell’Africa Occidentale partecipano costantemente assieme ai partner dell’UE a numerosi incontri di lavoro dedicati all’epidemia di Ebola, precisa inoltre la diplomazia romena. L’epidemia è localizzata in quattro Paesi del continente africano: Guinea, Liberia, Sierra Leone e Nigeria. Dall’inizio dell’anno, quasi mille persone sono morte a causa della febbre emorragica, l’Ebola, contro la quale, stando agli esperti, non esiste un antidoto efficace.

10.08.2014
10.08.2014

, 10.08.2014, 16:29

Bucarest — Le Ambasciate di Romania nell’Africa Occidentale non dispongono di informazioni sull’esistenza di cittadini romeni infettati dal virus Ebola. Lo ha reso noto oggi il Ministero degli Esteri di Bucarest, aggiungendo che le rappresentanze diplomatiche romene nella regione non hanno ricevuto dai cittadini romeni richieste di assistenza per il rimpatrio. Il Ministero assicura che le missioni diplomatiche sono in contatto con i romeni che hanno annunciato la loro presenza nei Paesi della regione. Le ambasciate romene nell’Africa Occidentale partecipano costantemente assieme ai partner dell’UE a numerosi incontri di lavoro dedicati all’epidemia di Ebola, precisa inoltre la diplomazia romena. L’epidemia è localizzata in quattro Paesi del continente africano: Guinea, Liberia, Sierra Leone e Nigeria. Dall’inizio dell’anno, quasi mille persone sono morte a causa della febbre emorragica, l’Ebola, contro la quale, stando agli esperti, non esiste un antidoto efficace.



Bucarest — La diminuzione da sei a tre mesi del periodo in cui i cittadini europei possono beneficiare di sussidi di disocuppazione non influirà sul numero o sulla situazione dei romeni che vanno a lavorare in Gran Bretagna. Lo ha dichiarato il segretario di stato presso il Ministero del Lavoro romeno, Codrin Scutaru, il quale considera un preconceto l’idea che i romeni vadano a lavorare nel Regno Unito per ottenere sussidi sociali. Scutaru aggiunge che i romeni in Gran Bretagna sono parte della popolazione attiva, studiano o si sono laureati in Romania, soprattutto in medicina, IT e ingegneria, ed hanno posti di lavoro ben pagati. Trattandosi di una popolazione giovane ed educata, i romeni che vivono in Gran Bretagna sono in pratica contribuenti, non beneficiari dei sistemi britannici di previdenza sociale, ha aggiunto il segretario di stato romeno. Il premier britannico David Cameron aveva annunciato, alla fine dello scorso mese, la riduzione del periodo in cui vengono concessi sussidi ai cittadini europei che vivono in Gran Bretagna.



Bucarest — La direzione del partito liberale e quella del partito democratico-liberale – l’opposizione di destra in Romania – si riuniscono domani in una seduta congiunta dell’Alleanza Cristiana Liberale PNL-PDL per designare ufficialmente il candidato comune alle presidenziali del prossimo novembre. Secondo il protocollo dell’Alleanza, il candidato verrà designato in base a ricerche sociologiche. In corsa, il leader liberale e sindaco di Sibiu, Klaus Iohannis, e il primo-vicepresidente democratico-liberale, Cătălin Predoiu. Iohannis avrebbe più chance di sconfiggere l’attuale premier e leader del partito socialdemocratico, Victor Ponta, alle elezioni presidenziali.



Ankara — In Turchia si è svolto uno scrutinio presidenziale storico — il primo in cui il capo dello stato viene eletto tramite voto diretto e per un periodo di cinque anni. Secondo i risultati parziali, a vincere le elezioni è stato il premier Recep Tayyip Erdogan, ai danni del rappresentante dei principali partiti all’opposizione, Ekmeleddin İhsanoğlu, e di quello del Partito Democratico del Popolo, proveniente dalla minoranza kurda, Selahattin Demirtash. Il premier islamo-conservatore Recep Tayyip Erdogan ha rafforzato la propria posizione di favorito dello scrutinio dopo la vittoria del suo Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, alle amministrative dello scorso marzo, nonostante gli ampi movimenti di contestazione del maggio 2013. Erdogan ha promesso che, se sarà eletto, aumenterà le prerogative del presidente, modificando la Costituzione, il che potrebbe significare il passaggio ad un sistema presidenziale da quello parlamentare proclamato nel 1923 dal fondatore dello stato turco moderno, Mustafa Kemal Atatürk.



Gerusalemme — Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato oggi ad una riunione del Governo, che il suo Paese rifiuta di negoziare il cessate il fuoco col gruppo radicale Hamas finché i suoi razzi continueranno a colpire Israele. Anteriormente, un negoziatore dell’Hamas ai colloqui indiretti al Cairo, con la mediazione dell’Egitto, aveva ritenuto basse le chance che si arrivi ad un nuovo armistizio. Il precedente armistizio è durato tre giorni ed è scaduto venerdì. La parte palestinese chiede che sia sollevato il blocco impostto da Israele nella Striscia di Gaza a giugno 2006, però Israele lega il sollevamento del blocco ad una demilitarizzazione della regione. Nelle ultime quattro settimane, gli scontri fra l’Hamas ed Israele hanno provocato la morte di oltre 1.850 palestinesi e di 64 soldati israeliani, ma anche danni stimati a circa 6 miliardi di dollari.



Mosca — I canoisti romeni Liviu Alexandru Lazăr Dumitrescu e Victor Mihalachi hanno vinto oggi il titolo mondiale nella prova di canoa-biposto 1.000 m, ai mondiali di kayak-canoa di Mosca. Con questo grande successo, Dumitrescu e Mihalachi, che ieri avevano vinto l’argento nella prova di 500 m, completano un palmares di eccezione – 6 medaglie ai mondiali, di cui 4 d’oro, una d’argento e una di bronzo, e 10 agli europei – 3 d’oro, 3 d’argento e 4 di bronzo.


(traduzione di Gabriela Petre)


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