Elezioni: ultimo giorno per presentazione candidature alle europee/ NATO: 20 anni dall'ingresso della Romania, evento organizzato dal Ministero della Difesa/ Giustizia: Corte Costituzionale rimanda al 28 maggio segnalazione su "Legge latitanti"
Elezioni – Le formazioni politiche romene che intendono inviare i loro rappresentanti al Parlamento Europeo hanno a disposizione solo la giornata di oggi per presentare le liste di candidati all’Ufficio Elettorale Centrale. Ulteriormente, in 24 ore dalla registrazione delle candidature, dovranno essere inoltrate presso il Consiglio Nazionale per lo Studio degli Archivi della Securitate anche le dichiarazioni dei candidati sotto la propria responsabilità in cui devono precisare se siano stati o meno dipendenti o collaboratori della polizia politica dell’ex regime comunista. Le liste dei candidati e le candidature indipendenti vanno pubblicate giovedì. Il 30 aprile verrà stabilito l’ordine sulle schede elettorali per i partiti politici, le organizzazioni di cittadini appartenenti alle minoranze nazionali, alleanze politiche e elettorali che hanno presentato liste di candidati, come anche gli indipendenti. In Romania le elezioni europee si svolgeranno il prossimo 9 giugno, simultaneamente con le amministrative. Le presidenziali sono previste a settembre, mentre le politiche a dicembre.
NATO – Il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato oggi che la Romania deve intensificare le azioni volte a rafforzare le riserve di personale militare, a rivitalizzare l’industria nazionale di difesa e a modernizzare le infrastrutture di trasporto. Iohannis ha sottolineato che la Romania, insieme agli alleati della NATO, continuerà a fornire a Kiev “sostegno politico e pratico multidimensionale”. Il capo dello stato ha partecipato all’evento “ROMANIA – NATO, 20 anni”, organizzato dal Ministero della Difesa a Bucarest. Presente all’evento, il premier Marcel Ciolacu ha sottolineato che l’adesione alla NATO ha rappresentato il ritorno della Romania nella comunità di valori e principi democratici occidentali. Alla conferenza hanno partecipato anche il presidente del Senato, Nicolae Ciucă, e la ministra degli Affari Esteri, Luminiţa Odobescu, assieme a personalità politiche e militari del paese e degli stati membri dell’Alleanza Nord Atlantica. A marzo 2004, la Romania aderiva ufficialmente nella NATO, presentando gli strumenti di ratifica al Dipartimento di Stato americano, depositario del Trattato Nord Atlantico, mentre un mese dopo si svolgeva la cerimonia ufficiale dell’alzabandiera romena presso il quartier generale della NATO. Nelle ultime due settimane, in Romania sono stati organizzati numerosi eventi che hanno segnato due decenni di adesione alla NATO e i 75 anni dalla fondazione dell’Alleanza.
Latitanti – La Corte Costituzionale della Romania ha rimandato al 28 maggio l’esaminazione della contestazione presentata dall’Alta Corte di Cassazione e Giustizia in relazione alla cosiddetta “Legge sui latitanti”. Alla fine dello scorso anno, la Corte Suprema ha deciso di contestare alla CCR la normativa in base alla quale le persone condannate in via definitiva, che non si consegnano alla Polizia entro sette giorni dalla pronuncia, saranno considerate evase, rischiando una pena aggiuntiva di fino a 3 anni di reclusione. Secondo l’Alta Corte, la legge trasgredisce il diritto ad un processo equo nonchè il diritto alla libertà individuale. L’ex sindaco di Bucarest, Sorin Oprescu, l’ex capo della DIICOT (la procura antimafia) Alina Bica o il principe Paolo di Romania, nipote di re Carlo II, sono solo alcuni nomi che si ritrovano sulla lista di personalità condannate in via definitiva in Romania, che sono riuscite a lasciare il Paese per sfuggire al carcere. Italia e Grecia restano i Paesi preferiti dai latitanti condannati.
Esplosione Italia – Un cittadino romeno si annovera tra le vittime dell’esplosione avvenuta in Italia presso la centrale idroelettrica di Suviana. Secondo i media, le cause dell’esplosione devono ancora essere accertate. La compagnia Enel, che gestisce l’impianto, assicura che la struttura della diga non è stata danneggiata. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, citato dal corrispondente di Radio Romania a Roma, ha chiesto piena luce sull’incidente.
Giochi d’azzardo – Le sale da gioco non potranno più operare nelle località con meno di 15.000 abitanti, dopo che la Camera dei Deputati di Bucarest ha adottato una nuova normativa che regola le attività in questo settore. Il disegno di legge prevede multe di fino a 200.000 lei (oltre 40.000 euro) per la violazione di questa misura, la confisca delle somme derivanti da attività contravvenzionali e persino la revoca della licenza degli operatori economici. I rappresentanti della coalizione PSD-PNL, al governo in Romania, sostengono che in questo modo viene inflitto un duro colpo all’industria dei giochi d’azzardo che hanno effetti devastanti soprattutto nelle zone rurali. Inoltre, hanno precisato che si tratta solo di un primo passo e che, una volta analizzata la reazione nel settore, si procederà alla rimozione di queste sale anche dalle grandi città. I partiti dell’opposizione, però, parlano di ipocrisia, accusando il governo di utilizzare questa azione a fini elettorali.