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10.03.2023 (aggiornamento)

Economia – Nel 2022, gli investimenti netti nell’economia romena sono ammontati a 150 miliardi di lei (oltre 30 miliardi di euro), in aumento dell’8,5% rispetto all’anno precedente. Lo ha dichiarato il primo ministro Nicolae Ciucă, precisando che ciò dimostra l’impatto positivo delle misure adottate dal governo sull’economia reale. Gli investimenti nello sviluppo, sostiene il premier, conserveranno posti di lavoro e genereranno altri, nuovi, mentre a lungo termine contribuiranno a ottenere redditi maggiori. Altri dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica dimostrano il percorso positivo dell’economia romena nel 2022: l’aumento del Prodotto Interno Lordo del 4,8%, investimenti diretti esteri per 11,3 miliardi di euro, un assorbimento di fondi europei del 73% ed esportazioni per 85 miliardi di euro. D’altra parte, secondo i dati del Ministero delle Finanze, lo scorso dicembre, il debito pubblico della Romania è sceso al 47,2% del PIL, dal 48,3% rilevato un mese prima e dal 48,9% nel 2021. La spesa per gli investimenti pubblici nel 2023 è stimata a circa il 7,2% del PIL.

10.03.2023 (aggiornamento)
10.03.2023 (aggiornamento)

, 10.03.2023, 19:23

Economia – Nel 2022, gli investimenti netti nell’economia romena sono ammontati a 150 miliardi di lei (oltre 30 miliardi di euro), in aumento dell’8,5% rispetto all’anno precedente. Lo ha dichiarato il primo ministro Nicolae Ciucă, precisando che ciò dimostra l’impatto positivo delle misure adottate dal governo sull’economia reale. Gli investimenti nello sviluppo, sostiene il premier, conserveranno posti di lavoro e genereranno altri, nuovi, mentre a lungo termine contribuiranno a ottenere redditi maggiori. Altri dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica dimostrano il percorso positivo dell’economia romena nel 2022: l’aumento del Prodotto Interno Lordo del 4,8%, investimenti diretti esteri per 11,3 miliardi di euro, un assorbimento di fondi europei del 73% ed esportazioni per 85 miliardi di euro. D’altra parte, secondo i dati del Ministero delle Finanze, lo scorso dicembre, il debito pubblico della Romania è sceso al 47,2% del PIL, dal 48,3% rilevato un mese prima e dal 48,9% nel 2021. La spesa per gli investimenti pubblici nel 2023 è stimata a circa il 7,2% del PIL.


Diplomazia – Dopo la visita in Giappone, il presidente della Romania, Klaus Iohannis, si è recato a Singapore, dove ha avuto colloqui con il suo omologo Halimah Yacob. Iohannis ha sottolineato l’obiettivo della Romania di aumentare il livello delle relazioni bilaterali con Singapore, nonchè di segnare una nuova fase di sviluppo e ha evocato una serie di obiettivi comuni, come le politiche di inclusione, lo sviluppo economico e sociale o la transizione verde. Il presidente Iohannis ha manifestato particolare interesse per il rafforzamento delle relazioni bilaterali, a seconda del loro potenziale, soprattutto nel campo economico e degli investimenti. Il capo dello stato ha sottolineato l’obiettivo di Bucarest di attrarre nuovi investimenti dal paese asiatico, sottolineando che la Romania è il terzo fornitore dell’UE di servizi IT in Singapore. Dal canto suo, il residente della Repubblica di Singapore, Halimah Yacob, ha sottolineato il potenziale estremamente importante delle relazioni bilaterali nel contesto del ruolo e dell’importanza crescente della Romania nell’UE e nella NATO, nonché a livello regionale, anche nell’attuale contesto geopolitica generato dagli effetti della guerra in Ucraina. Il presidente di Singapore ha sottolineato l’importanza dell’aumento del commercio e degli investimenti, date le opportunità offerte da settori come IT&C, sicurezza informatica e turismo. Il capo dello stato romeno ha discusso anche con il primo ministro di Singapore, Lee Hsien Loong, il quale ha sottolineato la convergenza di posizioni e interessi dei due stati nell’attuale contesto geopolitico nonchè l’importanza del rispetto dell’ordine internazionale basato su regole, con la Carta delle Nazioni Unite al suo centro.


Canale Danubio – La biodiversità nel Delta del Danubio non è al momento intaccata dai lavori di dragaggio sul Canale Bâstroe, mentre la portata del Danubio nella zona non è cambiata rispetto alle statistiche degli ultimi anni. Lo ha spiegato il ministro dell’Ambiente romeno, Tanczos Barna, dopo le prime misurazioni effettuate sul Braccio Chilia e sui tratti delle acque territoriali romene. Il ministro ha precisato che viene atteso ora l’accordo scritto della parte ucraina affinché le tre navi del ministero dei Trasporti romeno possano completare le misurazioni della profondità lungo l’intera lunghezza del Braccio Chilia, ricalcolare le portate e presentare le conclusioni finali. Le autorità ucraine e romene hanno raggiunto un accordo per il controllo della profondità dei canali sul Danubio in seguito alle informazioni secondo cui l’Ucraina avrebbe effettuato lavori di dragaggio sul canale Bâstroe. Dal canto suo, il Ministero delle Infrastrutture ucraino ha riferito che, dopo la cosiddetta pulizia del canale, la profondità è aumentata da 3,9 a 6,5 ​​metri, cioè è quasi raddoppiata. Kiev ha negato, tuttavia, che l’aumento della profondità del canale avrebbe violato qualsiasi accordo. Bucarest vuole assicurarsi che i lavori effettuati dagli ucraini non intacchino l’ecosistema del Delta del Danubio, un’area unica in Europa, inclusa nel patrimonio mondiale dell’UNESCO.


Moldova – L’amministrazione statunitense offrirà alla Moldova 300 milioni di dollari assistenza nel settore energetico e condividerà informazioni con questo Paese che la Russia sta cercando di destabilizzare. Il portavoce per la sicurezza nazionale, John Kirby, ha dichiarato ai media che, malgrado l’assenza di una minaccia immediata contro la Moldova, gli Stati Uniti ritengono che la Russia stia cercando di indebolire questo piccolo stato, orchestrare un’insurrezione e insediare un governo più favorevole nei confronti di Mosca. Kirby ha precisato che Washington ha fiducia nelle istituzioni democratiche ed economiche di Chisinau nonchè nella loro capacità di rispondere a queste minacce. Continueremo a fornire un supporto significativo, ha affermato Kirby. Proteste antigovernative e contro la presidente Maia Sandu, organizzate dal partito filorusso Şor, si svolgono periodicamente da diverse settimane nella capitale della Moldova.


Profughi – Un centro destinato all’accoglienza dei rifugiati ucraini è stato inaugurato nell’Istituto Tecnico Edmond Nicolau di Bucarest. I lavori sono stati realizzati dal Comune del Rione 2 in collaborazione con l’UNICEF e con l’organizzazione Habitat for Humanity, avendo una superficie di 2.000 metri quadrati, tre piani e una capienza di 100 persone. Il sindaco del rione ha precisato che, nella struttura, i rifugiati possono abitare, possono cucinare, hanno spazi di socializzazione e posti nei quali i bambini possono fare i loro compiti.


Ricchezza – Secondo lo studio Global Wealth Sizing Model, la Romania ha oltre 91.000 persone la cui ricchezza supera un milione di dollari. Tra questi, 1.828 romeni sono considerati molto ricchi, con un patrimonio di oltre trenta milioni di dollari, ciascuno. In Romania, il numero di persone considerate molto ricche è raddoppiato tra il 2016 e il 2021, e secondo le stime, fino nel 2026 altri settecento romeni avranno una fortuna di oltre trenta milioni di dollari. Nel 2021, la Romania è stato il Paese della regione con il più alto mumero di persone ricche, superiore alla Polonia, un paese con il doppio della popolazione. In Polonia c’erano 1067 super ricchi, nella Repubblica Ceca, 600 in Grecia 484, mentre in Ungheria 235. La maggior parte delle persone ricche si trovano negli Stati Uniti, Cina, Giappone, Francia e Germania.


Film – Le pellicole Io e Spotty di Cosimo Gomez e L’ombra del giorno di Giuseppe Piccioni segnano la quinta giornata del Festival Visuali Italiane – Nuovo Cinema Italiano in Romania, che si svolge a Bucarest dal 6 al 12 marzo. Organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, dall’Ambasciata d’Italia e da ICE Romania, con il sostegno di Italian Screens e del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, il festival si sposterà dal 21 al 26 marzo a Cluj-Napoca e dal 30 marzo al 2 aprile a Timişoara, Capitale Europea della Cultura nel 2023.



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