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10.03.2022

Carburanti – Il premier Nicolae Ciuca Ciucă ha annunciato duri controlli presso tutte le compagnie petrolifere romene, dopo il panico creato ieri sera, che ha portato alla formazione di code ai distributori di benzina che non si vedevano da decenni. Il premier ha ammonito che saranno prese tutte le misure necessarie per fermare qualsiasi pratica illegale o abusiva, sopratutto perchè non hanno una giustificazione economica reale. Le dichiarazioni sono state rilasciate dopo un incontro d’urgenza del premier con i ministri dell’Energia e dell’Economia, come anche con i vertici della Tutela dei Consumatori, del Consiglio per la Concorrenza e dell’Agenzia delle Entrate, che hanno già avviato azioni di controllo e verifica della situazione generata dall’aumento ingiustificato dei prezzi dei carburanti. In un post sui social, il ministro dell’Energia precisa che le istituzioni responsabili saranno ferme nei controlli che dovranno fare in relazione all’aumento dei prezzi dei carburanti e applicheranno sanzioni drastiche a chi infrange la legge.

10.03.2022

, 10.03.2022, 17:01

Carburanti – Il premier Nicolae Ciuca Ciucă ha annunciato duri controlli presso tutte le compagnie petrolifere romene, dopo il panico creato ieri sera, che ha portato alla formazione di code ai distributori di benzina che non si vedevano da decenni. Il premier ha ammonito che saranno prese tutte le misure necessarie per fermare qualsiasi pratica illegale o abusiva, sopratutto perchè non hanno una giustificazione economica reale. Le dichiarazioni sono state rilasciate dopo un incontro d’urgenza del premier con i ministri dell’Energia e dell’Economia, come anche con i vertici della Tutela dei Consumatori, del Consiglio per la Concorrenza e dell’Agenzia delle Entrate, che hanno già avviato azioni di controllo e verifica della situazione generata dall’aumento ingiustificato dei prezzi dei carburanti. In un post sui social, il ministro dell’Energia precisa che le istituzioni responsabili saranno ferme nei controlli che dovranno fare in relazione all’aumento dei prezzi dei carburanti e applicheranno sanzioni drastiche a chi infrange la legge.

Profughi – Il primo ministro Nicolae Ciucă ha ricevuto oggi il commissario europeo per gli Aiuti umanitari e la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič, arrivato in Romania per l’apertura del centro logistico europeo per gli aiuti umanitari allestito a Suceava, con il supporto della Commissione Europea. Il premier ha fatto riferimento al grave impatto umanitario causato dell’aggressione militare ingiustificata, illegale e non provocata della Russia contro l’Ucraina. Il commissario UE ha sottolineato la necessità strategica di mantenere la solidarietà e l’unità dell’UE e della NATO, nel contesto della crisi generata. Sono incoraggiato dalla solidarietà che l’UE e i suoi Stati membri, Romania compresa, hanno dimostrato finora nei confronti dell’Ucraina, ha dichiarato Janez Lenarčič all’apertura del centro logistico. Il continente europeo si confronta con la più grande crisi umanitaria dalla fine della seconda Guerra Mondiale, ha detto ancora Janez Lenarčič a Suceava, dove sempre ieri è arrivato anche il primo convoglio italiano di aiuti umanitari destinati alla popolazione ucraina in fuga dalla guerra. Accanto al commissario UE, erano presenti il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il capo del Dipartimento per le situazioni di emergenza di Romania, Raed Arafat, e l’Ambasciatore italiano a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni. Nelle prime due settimane dall’inizio della crisi, in Romania sono entrati circa 320.000 cittadini dall’Ucraina, di cui quasi 235.000 sono già partiti per altri Paesi.

Summit UE – La Romania sarà rappresentata al vertice di Versailles dal presidente Klaus Iohannis. In preparazione dell’incontro informale, il capo dello stato ha partecipato martedì a un incontro in videoconferenza con il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e i premier dei Paesi Bassi, di Grecia, Croazia ed Estonia. Il presidente Iohannis ha evidenziato il ruolo e l’impatto che l’unità e il coordinamento, non solo all’interno dell’UE, ma anche insieme agli Stati Uniti, alla NATO e ad altri partner strategici, hanno nella reazione e in una rapida risposta all’aggressione della Russia contro l’Ucraina, sottolineando l’importanza di mantenerle con fermezza. Klaus Iohannis ha presentato le misure adottate dalla Romania a sostegno dell’Ucraina, compresa la decisione di ospitare un centro logistico per il coordinamento e la raccolta dell’assistenza umanitaria internazionale per l’Ucraina e la Repubblica di Moldova. Il presidente Iohannis ha sottolineato anche il sostegno della Romania alle domande di adesione all’UE di Ucraina, Moldova e Georgia. Il capo dello stato ha ricordato anche la decisione delle autorità di Bucarest di aumentare lo stanziamento alla difesa dal 2 al 2,5% del PIL nel 2023.

Ucraina – Nessun progresso sul cessate il fuoco dopo i negoziati tra i ministri degli Esteri russo e ucraino, Sergei Lavrov e Dmitro Kuleba, mediati dalla Turchia ad Antalya. È stata evocata solo la promessa di continuare le azioni umanitarie per evacuare i civili, senza alcun fermo impegno della parte russa. Kuleba ha aggiunto che è stata decisa la continuazione dei colloqui in questo formato. Dal canto suo, Lavrov ha continuato ad accusare l’Ucraina di possedere armi biologiche e chimiche che vorrebbe utilizzare, sostenendo che il Paese viene manipolato dall’Occidente. Sul campo, le sirene dei raid aerei hanno suonato anche questa mattina nella capitale ucraina, entrata ormai nella terza settimana di guerra. Secondo l’esercito ucraino, le forze russe stanno avanzando per circondare Kiev e hanno continuato i loro attacchi anche in altre parti del Paese, con civili uccisi o feriti negli attacchi della scorsa notte. Il presidente Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di crimini di guerra. Mosca ha accettato un cessate il fuoco di 12 ore per consentire ai civili di lasciare sei delle aree più colpite, ma le autorità ucraine affermano che i continui bombardamenti russi hanno impedito i residenti di fuggire. L’Ucraina afferma di essere riuscita a uccidere, ferire o catturare più di 12.000 soldati russi, mentre sul campo è riuscita a distruggere più di 330 carri armati, 1.110 veicoli corazzati e circa 130 aerei. D’altra parte, l’esercito russo afferma che le sue forze continuano ad avanzare e a conquistare obiettivi in Ucraina ed annunciano di aver distrutto quasi 3.000 oggetti delle infrastrutture militari dell’Ucraina.

Difesa – Il Ministero della Difesa romeno respinge come totalmente false le affermazioni del portavoce del ministero della Difesa russo, secondo cui caccia ucraini fossero stati ricollocati sul territorio della Romania. Il Ministero della Difesa romeno precisa in un comunicato che sul territorio della Romania non ci sono aerei militari ucraini. Mosca sta cercando di speculare sull’esempio dell’aereo ucraino Sukhoi 27, che, il primo giorno dell’invasione russa, ha chiesto un atterraggio di emergenza in Romania o sulla situazione dei 14 elicotteri civili ucraini giunti a Ghimbav, nel centro del paese, per operazioni di manutenzione previste nei contratti in vigore, precisa ancora la fonte.

Coronavirus – Il Gruppo di Comunicazione Strategica ha riferito oggi poco più di 3.500 nuovi casi di contagio da SARS-CoV-2 e 70 decessi, di cui 10 antecedenti. Circa 4.000 persone sono ricoverate in ospedale, di cui 630 nelle terapie intensive. Da ieri, in Romania, dopo quasi due anni di stato di allerta, tutte le restrizioni imposte a causa della pandemia sono state abolite. Le autorità hanno annunciato che le persone i cui documenti di identità sono scaduti negli ultimi due anni, durante l’epidemia di COVID-19, hanno l’obbligo di cambiarli entro un massimo di tre mesi.



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