10.03.2005 (aggiornamento)
Presidenziali: l'indipendente Călin Georgescu contesta alla Corte Costituzionale la decisione dell'Ufficio Elettorale Centrale di respingere la sua candidatura/ Proteste: manifestazioni violente a Bucarest dopo rigetto alla candidatura di Călin Georgescu

10.03.2025, 18:54
Presidenziali – L’indipendente Călin Georgescu ha annunciato di aver contestato alla Corte Costituzionale la decisione presa ieri dall’Ufficio Elettorale Centrale di respingere la sua candidatura alle presidenziali che si terranno a maggio. Invece, il rettore della Scuola Nazionale di Studi Politici e Amministrativi, Remus Pricopie, ha presentato un memorandum in cui chiede alla Consulta di mantenere il rigetto della candidatura di Georgescu, sostenendo che la sua registrazione contravviene ai provvedimenti costituzionali. Sempre oggi è stata inoltrata alla Corte Costituzionale anche una contestazione contro la candidatura di Nicuşor Dan alla presidenza. La Consulta ha annunciato che valuterà domani, a partire dalle ore 17.00, tutte le contestazioni presentate finora. Ad annunciare la contestazione presso la Consulta della decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale di respingere la candidatura di Călin Georgescu, è stato George Simonion il leader dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni (all’opposizione). Simion ha precisato che l’Ufficio Elettorale Centrale non ha attribuzioni di respingere una candidatura presentata, accusando l’istituzione di aver commesso un abuso. Il leader dell’AUR ha lanciato un appello ai sostenitori di Călin Georgescu di non ricorrere alla violenza se continueranno a protestare contro le decisioni dell’Ufficio Elettorale Centrale.
Elezioni- La direzione del partito REPER, all’opposizione extraparlamentare, ha presentato una denuncia penale per atti di incitamento pubblico e oltraggio avvenuti nel contesto delle vicende svoltesi ieri sera presso la sede dell’Ufficio Elettorale Centrale. La denuncia riguarda le dichiarazioni pubbliche fatte da George Simion, il presidente del partito AUR (opposizione parlamentare, populista ultranazionalista), dal mercenario Horatiu Potra e dall’ex candidato indipendente alla presidenza, l’estremista filorusso e antioccidentale Călin Georgescu. Attraverso questi messaggi, i tre hanno incitato alla violenza contro le autorità dello stato, avendo come conseguenza diretta gli atti di vandalismo e le aggressioni contro le forze dell’ordine nel centro della Capitale. Anche il PNL, che fa parte della coalizione di governo, ha fermamente condannato e respinto ogni forma di violenza nella vita pubblica e privata. Più di 500 persone sono state verificate nell’area delle proteste violente avvenute ieri sera presso la sede dell’Ufficio Elettorale Centrale. Sulla base dei filmati operativi o presentati nello spazio pubblico, le persone che hanno commesso atti antisociali saranno identificate, precisa la Gendarmeria di Bucarest. In seguito alle violenze, 13 gendarmi sono stati feriti e trasferiti in ospedale. 4 sono ancora ricoverati. I protestatari, sostenitori di Călin Georgescu, hanno causato anche distruzioni. Le violenze sono scoppiate dopo che l’Ufficio Elettorale Centrale ha respinto la candidatura di Călin Georgescu alle elezioni presidenziali di maggio. L’Ufficio ha invocato la decisione della Corte Costituzionale di annullare le elezioni presidenziali alla fine dello scorso anno, affermando che la candidatura di Georgescu non riunisce le condizioni di legalità inquanto, non rispettando la procedura elettorale, lui ha violato l’obbligo stesso di difendere la democrazia, fondata su un voto giusto, integro e imparziale.
Fake News – La Gendarmeria romena informa che è in corso una campagna di disinformazione su diversi account TikTok e Facebook, relativa agli incidenti avvenuti ieri sera durante le proteste nel centro di Bucarest. Le fake news attorno alle quali è costruita la campagna fanno riferimento ad atti di violenza dei gendarmi contro le donne, all’uso di proiettili di gomma e granate lacrimogene, al coinvolgimento di agitatori per provocare violenze, o all’uso di droni per sparare gas lacrimogeni. Tutte queste informazioni sono false e sono volte a manipolare i cittadini per provocare altri episodi di violenza, precisa la Gendarmeria.
Tasse – Il Ministero delle Finanze annuncia che non modificherà quest’anno le normative riguardanti le tasse e le imposte, ma non esclude modifiche laddove sono necessari miglioramenti nella loro applicazione. Il segretario di stato, Alin Marius Andrieș, afferma che qualsiasi modifica legislativa di questo tipo dovrebbe essere apportata dopo una previa consultazione con tutte le parti interessate. L’obiettivo principale per l’anno in corso è il consolidamento fiscale, al fine di aumentare la fiducia dei partner, comprese le agenzie di rating internazionali e la Commissione Europea, ha spiegato il segretario di stato.
Incendi boschivi – I vigili del fuoco militari, insieme ai dipendenti dei dipartimenti forestali e alle squadre del Servizio volontario per le situazioni di emergenza, con il supporto degli aerei del Ministero degli Affari Interni e del Ministero della Difesa, intervengono per limitare l’estensione di diversi incendi di vegetazione in più di 20 località della Romania, che hanno provocato finora la morte di due persone. In alcune zone, gli interventi dei vigili del fuoco sono estremamente difficoltosi, a causa delle condizioni sul campo, che rendono impossibile l’accesso dei mezzi operativi. Le autorità ricordano ai cittadini che bruciare la vegetazione secca è proibito dalla legge e che coloro che non rispettano questi provvedimenti rischiano gravi sanzioni. In questo senso, negli ultimi giorni sono state emesse multe e sono stati aperti diversi procedimenti penali. D’altra parte, le autorità lanciano un appello ai cittadini affinché rispettino le norme in materia di tutela dell’ambiente e adottino metodi alternativi di sanificazione del terreno, senza l’uso dei fuochi all’aperto.
Moldova – A Strasburgo, il Parlamento Europeo esamina lo stanziamento di un pacchetto di aiuti per un valore di 1,9 miliardi di euro destinato alla Repubblica di Moldova (paese a maggioranza romenofona). Secondo il corrispondente di Radio Romania, i soldi saranno adoperati per la costruzione di ospedali e scuole, per l’ammodernamento delle infrastrutture di trasporto o per la costruzione di nuovi ponti sul fiume Prut, al confine con la Romania. Verranno inoltre sostenuti gli investimenti e le riforme necessarie per ridurre la dipendenza energetica dalla Federazione Russa. Chișinău potrà accedere ai primi fondi già dal mese prossimo. Sempre oggi, a Parigi, la presidente della Moldova, la filo-occidentale Maia Sandu, incontra il suo omologo francese, Emmanuel Macron. I due capi di stato firmeranno una serie di accordi bilaterali riguardanti la sicurezza sociale e la lotta alla disinformazione. Secondo la presidenza francese, la visita di Maia Sandu rappresenta una nuova occasione per sottolineare l’impegno della Francia nei confronti della Moldova, a favore della sua indipendenza, sovranità e sicurezza, anche alla della guerra d’aggressione lanciata dalla Russia contro la confinante Ucraina.