10.02.2025
Politica: dimissioni del presidente Klaus Iohannis, le reazioni dei partiti/ Proteste: i sostenitori dell'ex candidato alla presidenza della Romania, Călin Georgescu, annunciano boicottaggio dei supermercati
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Newsroom, 10.02.2025, 16:53
Dimissioni presidente – Klaus Iohannis ha annunciato oggi le dimissioni dalla carica di presidente della Romania, a decorrere dal 12 febbraio. Il Parlamento ha messo in moto la procedura di rimozione, ma è un’azione inutile, infondata, poichè non ho mai violato la Costituzione, ha detto Klaus Iohannis, ammonendo che l’intero iter avrebbe effetti su piano interno ed esterno. In precedenza, gli Uffici riuniti del Senato e della Camera dei Deputati avevano deciso che il Parlamento avrebbe dibattuto martedì in plenaria la richiesta di sospensione dalla carica di Klaus Iohannis, inoltrata dall’opposizione. Il documento è stato firmato da 178 parlamentari, per la maggior parte dell’opposizione sovranista. Il secondo e ultimo mandato di Klaus Iohannis è scaduto il 21 dicembre 2024. A causa di ingerenze straniere nelle elezioni svoltesi a novembre, la Corte Costituzionale ha deciso sia l’annullamento delle elezioni presidenziali che la permanenza di Iohannis nell’incarico fino all’insediamento di un nuovo presidente.
Reazioni – Le opposizioni del Parlamento di Bucarest, che hanno avviato la procedura di sospensione dall’incarico del presidente Klaus Iohannis, hanno accolto con soddisfazione la sua decisione di rassegnare le dimissioni. Il deputato dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR), Dan Tanasă, ha dichiarato che Iohannis ricopriva illegalmente la massima carica dello stato e che i romeni non lo volevano più. Sempre dall’opposizione, la presidente dell’Unione Salvate Romania (USR), Elena Lasconi, ha detto che le dimissioni di Klaus Iohannis non offrono risposte riguardanti l’annullamento delle elezioni dello scorso anno e che sono ancora necessari cambiamenti fondamentali nel rapporto tra i cittadini e le istituzioni dello stato. Dallo schieramento della coalizione governativa, il sindaco liberale della città di Cluj-Napoca, Emil Boc, ha detto che le dimissioni sono preferibili alla sospensione, che avrebbe complicato sia la scena interna che la credibilità della Romania all’estero. A sua volta, la sindaca socialdemocratica di Craiova, Olguţa Vasilescu, ha sottolineato che, in vista delle elezioni presidenziali, la variante scelta dalla coalizione è l’ex leader liberale Crin Antonescu. A sua volta, Crin Antonescu ha valutato che le dimissioni di Klaus Iohannis sono una decisione saggia, tramite cui sono stati evitati l’avvio di un iter di sospensione e l’organizzazione di un referendum.
Boicottaggio – Il primo ministro romeno, Marcel Ciolacu, afferma che è necessario un intervento legislativo di modo che tutti i prodotti venduti nei grandi magazzini abbiano lo stesso ricarico. In un post online, Ciolacu ha presentato i prodotti che ha acquistato un giorno prima del boicottaggio dei supermercati annunciato per oggi dai sostenitori dell’ex candidato alla presidenza, Călin Georgescu. Negli oltre 4.500 supermercati operativi nel paese, lavorano circa 800.000 romeni, mentre le tasse da loro versate rappresentano il 13% delle entrate dello stato. Inoltre, secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura, nei negozi al dettaglio, il 70% dei prodotti sono romeni. All’inizio del mese, in diversi paesi dei Balcani, i clienti hanno aderito ad un boicottaggio contro i supermercati, a seguito degli aumenti dei prezzi dei generi alimentari. Le proteste iniziate in Croazia si sono diffuse anche in Bosnia, Montenegro e Serbia.
FMI – La delegazione del Fondo Monetario Internazionale ha concluso i colloqui avuti a Bucarest con i rappresentanti delle principali istituzioni competenti in materia di politica monetaria e fisca le. Non si è trattato di una missione di valutazione, ma solo di una di informazione, e il primo ministro Marcel Ciolacu ha comunicato agli esperti del FMI l’impegno del Governo di mantenere il deficit del bilancio al 7% del Prodotto Interno Lordo, nonchè di attuare le riforme assunte nel PNRR. Il FMI ha pubblicato le ultime previsioni sull’evoluzione dell’economia romena lo scorso autunno, anticipando per la fine del 2025 un deficit del 7%, lo stesso livello di quello stabilito dal Governo. Tuttavia, le stime del Fondo sono più ottimistiche sia in termini di crescita economica – 3,3%, rispetto a solo il 2,5% preso in considerazione dalle autorità di Bucarest, sia per quanto riguarda l’inflazione, calcolata al 3,6%, inferiore all’obiettivo del 4,4 stabilito dal Governo. D’altra parte, i rappresentanti della Banca Mondiale hanno accolto con favore il piano di riforme presentato dal Governo, nonchè l’attenzione verso gli investimenti, sottolineando che la Romania è un partner forte e resiliente
Violenze – Le forze dell’ordine stanno ancora cercando gli aggressori coinvolti nelle violenze scoppiate sabato a Urziceni (non lontano da Bucarest), in cui hanno perso la vita due persone, mentre altre cinque sono rimaste ferite. Ieri, la polizia ha trovato diverse armi sepolte in un cortile della località. Secondo i primi dati, il conflitto è scoppiato tra i membri di due clan. Il motivo sarebbe collegato alla relazione tra due giovani. Nella violenta vicenda sono state coinvolte più di 25 persone.