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10.02.2025 (aggiornamento)

Politica: dimissioni del presidente Klaus Iohannis, le reazioni dei partiti/ Proteste: i sostenitori dell'ex candidato alla presidenza della Romania, Călin Georgescu, annunciano boicottaggio dei supermercati

10.02.2025 (aggiornamento)
10.02.2025 (aggiornamento)

, 10.02.2025, 19:30

Dimissioni presidente – Klaus Iohannis ha annunciato oggi le dimissioni dalla carica di presidente della Romania, un giorno prima che il Parlamento prenda in dibattito la richiesta relativa alla sua sospensione inoltrata dalle opposizioni. Klaus Iohannis ha annunciato che le dimissioni entreranno in vigore effettivamente dal 12 febbraio, precisando di aver preso la decisione per salvare la Romania dalla crisi che sarebbe stata causata da un possibile referendum relativo alla sua sospensione. Iohannis ha detto che il referendum avrebbe diviso la società. Nel contempo, all’estero, nessuno dei partner avrebbe capito perché la Romania ha dimesso il suo presidente, dato che la procedura per l’elezione di un suo successore è già iniziata, ha spiegato Iohannis. Il secondo e ultimo mandato di Klaus Iohannis è scaduto il 21 dicembre 2024, ma è stato prorogato dalla Corte Costituzionale con l’annullamento delle elezioni presidenziali. Secondo la legge, le attribuzioni saranno assunte ad interim dal capo del Senato, fino all’insediamento di un nuovo presidente, attraverso elezioni costituzionali. Attualmente il Senato romeno è guidato dal presidente del PNL, Ilie Bolojan. Il presidente ad interim della Romania può promulgare leggi, sollecitare il loro riesame presso la Corte Costituzionale, nominare ed revocare ministri e ricopriren l’incarico di comandante supremo delle Forze Armate. Tuttavia, non può sciogliere il Parlamento, non può convocare un referendum e non può nominare un altro primo ministro.

Reazioni – Le opposizioni del Parlamento di Bucarest, che hanno avviato la procedura di sospensione dall’incarico del presidente Klaus Iohannis, hanno accolto con soddisfazione la sua decisione di rassegnare le dimissioni. Il deputato dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR), Dan Tanasă, ha dichiarato che Iohannis ricopriva illegalmente la massima carica dello stato e che i romeni non lo volevano più. Sempre dall’opposizione, la presidente dell’Unione Salvate Romania (USR), Elena Lasconi, ha detto che le dimissioni di Klaus Iohannis non offrono risposte riguardanti l’annullamento delle elezioni dello scorso anno e che sono ancora necessari cambiamenti fondamentali nel rapporto tra i cittadini e le istituzioni dello stato. Dallo schieramento della coalizione governativa, il sindaco liberale della città di Cluj-Napoca, Emil Boc, ha detto che le dimissioni sono preferibili alla sospensione, che avrebbe complicato sia la scena interna che la credibilità della Romania all’estero. A sua volta, la sindaca socialdemocratica di Craiova, Olguţa Vasilescu, ha sottolineato che, in vista delle elezioni presidenziali, la variante scelta dalla coalizione è l’ex leader liberale Crin Antonescu. A sua volta, Crin Antonescu ha valutato che le dimissioni di Klaus Iohannis sono una decisione saggia, tramite cui sono stati evitati l’avvio di un iter di sospensione e l’organizzazione di un referendum.

Boicottaggio – Il primo ministro romeno, Marcel Ciolacu, afferma che è necessario un intervento legislativo di modo che tutti i prodotti venduti nei grandi magazzini abbiano lo stesso ricarico. In un post online, Ciolacu ha presentato i prodotti che ha acquistato un giorno prima del boicottaggio dei supermercati annunciato per oggi dai sostenitori dell’ex candidato alla presidenza, Călin Georgescu. Negli oltre 4.500 supermercati operativi nel paese, lavorano circa 800.000 romeni, mentre le tasse da loro versate rappresentano il 13% delle entrate dello stato. Inoltre, secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura, nei negozi al dettaglio, il 70% dei prodotti sono romeni. All’inizio del mese, in diversi paesi dei Balcani, i clienti hanno aderito ad un boicottaggio contro i supermercati, a seguito degli aumenti dei prezzi dei generi alimentari. Le proteste iniziate in Croazia si sono diffuse anche in Bosnia, Montenegro e Serbia.

FMI – La delegazione del Fondo Monetario Internazionale ha concluso i colloqui avuti a Bucarest con i rappresentanti delle principali istituzioni competenti in materia di politica monetaria e fisca le. Non si è trattato di una missione di valutazione, ma solo di una di informazione, e il primo ministro Marcel Ciolacu ha comunicato agli esperti del FMI l’impegno del Governo di mantenere il deficit del bilancio al 7% del Prodotto Interno Lordo, nonchè di attuare le riforme assunte nel PNRR. Il FMI ha pubblicato le ultime previsioni sull’evoluzione dell’economia romena lo scorso autunno, anticipando per la fine del 2025 un deficit del 7%, lo stesso livello di quello stabilito dal Governo. Tuttavia, le stime del Fondo sono più ottimistiche sia in termini di crescita economica – 3,3%, rispetto a solo il 2,5% preso in considerazione dalle autorità di Bucarest, sia per quanto riguarda l’inflazione, calcolata al 3,6%, inferiore all’obiettivo del 4,4 stabilito dal Governo. D’altra parte, i rappresentanti della Banca Mondiale hanno accolto con favore il piano di riforme presentato dal Governo, nonchè l’attenzione verso gli investimenti, sottolineando che la Romania è un partner forte e resiliente

Violenze – Cinque persone sono state interrogate in seguito alle 15 perquisizioni domiciliari effettuate dalla polizia romene nelle provincie di Ilfov, Prahova, Buzău e Argeş, nel caso del conflitto avvenuto a Urziceni, non lontano dalla Capitale, nel quale hanno perso la vita due persone. Inoltre, dopo una serie di perquisizioni in provincia di Brașov, altre nove persone saranno interrogate. Il ministro degli Interni, Cătălin Predoiu, ha richiamato l’attenzione sulla necessità del coinvolgimento di un numero maggiore di strutture dello stato nella lotta alla criminalità organizzata e nello smantellamento dei clan della malavita. Secondo Predoiu, nonostante lo smantellamento negli ultimi anni di centinaia di raggruppamenti criminali, questi hanno la capacità di rigenerarsi e la soluzione di questo problema potrebbe richiedere degli anni. Alla fine della scorsa settimana, due persone hanno perso la vita e cinque sono rimaste ferite nello scontro con sparatorie tra due clan, che ha coinvolto più di 25 persone. Il motivo sarebbe collegato alla relazione tra due giovani.

 

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