09.12.2015
Bucarest — Il premier britannico, David Cameron, è stato accolto oggi a Bucarest dal presidente romeno Klaus Iohannis. Si è parlato dell’approfondimento del partenariato strategico bilaterale, il presidente Iohannis essendo del parere che la dimensione militare e di sicurezza svolga un ruolo significativo. Dal canto suo, il premier Cameron ha ricordato che la Gran Bretagna e la Romania sono partner nell’UE e nella NATO e buoni partner d’affari, l’interscambio commerciale ammontando l’anno scorso a 3,5 miliardi di euro. Sempre oggi, David Cameron si è incontrato con il collega Dacian Cioloş, il quale ha affermato che Bucarest desidera che la Gran Bretagna resti nell’UE — cosa benefica sia per Londra, che per Bruxelles. La visita di David Cameron in Romania fa parte di un giro che ha incluso anche la Bulgaria e la Polonia, nel contesto dei negoziati per la riconfigurazione dei rapporti della Gran Bretagna con l’UE, ma anche del referendum che Londra sta per organizzare in merito alla continuazione come membro dell’Unione o meno. Londra desidera una riforma dell’UE, che sia adatta agli interessi britannici, soprattutto per quanto riguarda la libera circolazione in generale e quella della manodopera, in particolare. La Romania, come anche la Polonia, esclude ciascuna limitazione della libera circolazione, ritenuta un principio fondamentale dell’UE. La maggior parte dei cittadini romeni di Gran Bretagna sono bene integrati e, con le tasse e le imposte che pagano, contribuiscono all’economia di questo Paese — ha precisato il presidente Klaus Iohannis.
România Internațional, 09.12.2015, 19:01
Bucarest — Il premier britannico, David Cameron, è stato accolto oggi a Bucarest dal presidente romeno Klaus Iohannis. Si è parlato dell’approfondimento del partenariato strategico bilaterale, il presidente Iohannis essendo del parere che la dimensione militare e di sicurezza svolga un ruolo significativo. Dal canto suo, il premier Cameron ha ricordato che la Gran Bretagna e la Romania sono partner nell’UE e nella NATO e buoni partner d’affari, l’interscambio commerciale ammontando l’anno scorso a 3,5 miliardi di euro. Sempre oggi, David Cameron si è incontrato con il collega Dacian Cioloş, il quale ha affermato che Bucarest desidera che la Gran Bretagna resti nell’UE — cosa benefica sia per Londra, che per Bruxelles. La visita di David Cameron in Romania fa parte di un giro che ha incluso anche la Bulgaria e la Polonia, nel contesto dei negoziati per la riconfigurazione dei rapporti della Gran Bretagna con l’UE, ma anche del referendum che Londra sta per organizzare in merito alla continuazione come membro dell’Unione o meno. Londra desidera una riforma dell’UE, che sia adatta agli interessi britannici, soprattutto per quanto riguarda la libera circolazione in generale e quella della manodopera, in particolare. La Romania, come anche la Polonia, esclude ciascuna limitazione della libera circolazione, ritenuta un principio fondamentale dell’UE. La maggior parte dei cittadini romeni di Gran Bretagna sono bene integrati e, con le tasse e le imposte che pagano, contribuiscono all’economia di questo Paese — ha precisato il presidente Klaus Iohannis.
Bucarest — Il Governo romeno ha approvato oggi, nella seduta settimanale, la bozza della finanziaria per il 2016. L’insegnamento, la sanità, la difesa e gli interni ricevono più soldi l’anno prossimo, mentre i Ministeri del Lavoro e dei Trasporti ne ricevono meno. Il documento è stato strutturato in base ad un livello massimo del deficit del 3% del PIL, accettato dall’UE, e su una crescita economica stimata al 4%. I calcoli indicano che gli incassi dello stato saranno maggiori di 3,6 miliardi di lei (800 milioni di euro) rispetto a quelli di quest’anno, e le spese, aumentate di circa 13 miliardi di lei (2,9 miliardi di euro), dovrebbero coprire anche le misure di rilassamento fiscale già approvate. Dopo l’approvazione della bozza della finanziaria, è stato programmato un dibattito pubblico al quale sono stati invitati a partecipare, oltre ai membri dell’esecutivo, per la prima volta, rappresentanti di alcune organizzazioni nongovernative e dei cittadini.
Bucarest — La Romania potrà aderire all’eurozona România il prima possibile, a condizione che sia ben preparata, cioè che arrivi ad un alto livello di convergenza reale, che continui anche dopo il passaggio all’euro. Lo sostiene il governatore della Banca Centrale della Romania, Mugur Isărescu, stando al quale l’intero processo di cambiamento della moneta non è un semplice percorso tecnico, ma uno politico e presuppone un impegno fermo da parte di tutti i partiti rappresentativi. Per quanto riguarda il momento dell’adesione, Isărescu sostiene che stabilire una data-target si è dimostrata una soluzione inefficace e che sarebbe meglio che la Romania stabilisse prima una road-map. In precedenza, il consigliere presidenziale Leonard Orban aveva detto che la Romania deve adottare il prima possibile la moneta unica europea, perché dal 2018 è possibile che nell’eurozona siano prese delle decisioni che rendano più difficile l’accesso degli stati che non sono membri dell’eurozona. Attualmente, la Romania si è prefissa di aderire all’eurozona nel 2019.
Bucarest — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha convocato per domani una seduta del Consiglio Supremo di Difesa del Paese. Nell’agenda, tra l’altro, argomenti relativi alla Strategia Nazionale di Difesa della Romania dal 2015 al 2019 e al piano di impiego delle forze armate del Paese che verranno inviate l’anno prossimo in missioni oltre confine. Inoltre, i membri del Consiglio Supremo di Difesa analizzeranno le misure adottate dalla Romania in vista dell’applicazione del regime di sanzioni internazionali, ma anche il Rapporto sul Sistema Nazionale di Prevenzione e Contrasto del Terrorismo. L’ultima seduta del Consiglio di Difesa si è svolta il 17 settembre.
Bucarest — I deputati romeni hanno dato luce verde oggi alla sollecitazione della Direzione Nazionale Anticorruzione di approvazione della custodia cautelare nei confronti del loro collega Ioan Oltean, ma hanno respinto quella nei confronti del deputato Cătălin Teodorescu. I due liberali sono accusati di atti di corruzione in un dossier sui risarcimenti illeciti di quasi 109 milioni di lei (pari a circa 24 milioni di euro) concessi ad un imprenditore dall’Autorità Nazionale per la Restituzione delle Proprietà. (traduzione di Gabriela Petre)