09.10.2021
Coronavirus – Il Gruppo di Comunicazione Strategica ha annunciato oggi 14.019 nuovi contagi dal coronavirus, a fronte di oltre 67.500 tamponi, e 282 decessi. Dei 1.593 pazienti ricoverati nelle terapie intensive, 28 sono bambini. Il GCS ha inoltre annunciato che, a livello nazionale non sono più disponibili posti-letto nelle terapie intensive per i pazienti affetti da Covid-19 in aggiunta a quelli riservati alle persone che si trovano in certe condizioni mediche, rilevate anche positive al SARS-CoV-2. Il capo del Dipartimento per le Situazioni di Emergenza, Raed Arafat, ha annunciato che sono in corso discussioni con le autorità della confinante Ungheria per il trasferimento dei pazienti romeni positivi in gravi condizioni. Il Governo sfiduciato ha prorogato lo stato di allerta di altri 30 giorni. L’uso della mascherina è obbligatorio all’aperto nelle località con incidenza Covid superiore ai 6 casi per mille abitanti, che ormai sono in centinaia. Misure di contenimento in più a Bucarest, dove il tasso di contagio ha superato 12 casi per mille abitanti: l’obbligo dell’orario lavorativo a turni nelle aziende con oltre 50 dipendenti, aumento delle corse dei mezzi pubblici di trasporto, e intensificazione dei controlli nei mercati. Il premier ad interim Florin Cîţu ha annunciato che, in seguito all’attivazione del Meccanismo di protezione civile dell’UE, la Romania riceverà 200 concentratori di ossigeno dalle riserve RescEU dell’Olanda e 50 equipaggiamenti dalla Polonia.
România Internațional, 09.10.2021, 16:14
Politica – Il Partito Socialdemocratico, numero uno all’opposizione in Romania, e l’Unione Salvate Romania, ex partner di governo, continuano a criticare il modo in cui l’esecutivo sfiduciato PNL-UDMR ha stanziato alle autorità locali oltre un miliardo di lei (200 milioni di euro) dal fondo di riserva. A Costanza, parlamentari e sindaci PSD denunciano il fatto che, nonostante il maggior finanziamento stanziato a livello nazionale, i comuni guidati dai socialdemocratici ricevono solo poco più del 2% del totale. Anche i sindaci USR di Timişoara, Braşov e Alba Iulia hanno sollecitato pubblicamente al Governo di rivedere urgentemente i criteri di stanziamento dei fondi alle autorità locali. In una lettera aperta, essi sostengono che i soldi siano stati distribuiti in modo arbitrario, secondo criteri strettamente politici. Il Ministero dello Sviluppo aveva precisato che i soldi sarebbero stati concessi a tutte le autorità locali, a prescindere dal colore politico, ma che le sollecitazioni avevano superato gli 11 miliardi di lei, mentre il governo ne aveva a disposizione solo uno.
Giornata Nazionale Commemorazione Shoah – Il presidente Klaus Iohannis ha firmato una serie di decreti di conferimento di onorificenze in occasione della Giornata Nazionale di Commemorazione dell’Olocausto in Romania. Le onorificenze sono state conferite in segno di profondo rispetto per le sofferenze subite durante la Seconda Guerra Mondiale, per l’elevata condotta morale lungo la vita, nonchè per l’impegno nel mantenere viva la memoria delle vittime dell’Olocausto – una tragedia che l’umanità non deve mai più conoscere, si legge nel comunicato diramato oggi dalla Presidenza. La settimana prossima, il ministro della diaspora israeliano, Nachman Schai, effettuerà una visita in Romania. Il corrispondente di Radio Romania in Israele informa che il ministro parteciperà lunedì alla cerimonia di commemorazione al Memoriale della Shoah, e incontrerà esponenti della comunità ebraica di Romania, della Presidenza, del Governo e del corpo diplomatico. Nel 2021 ricorrono 80 anni dalla deportazione degli ebrei della Besserabia e Bucovina in Transnistria da parte del regime del maresciallo Ion Antonescu, alleato della Germania nazista.
Pellegrinaggio – E’ iniziato a Iaşi, nell’est del Paese, il più grande pellegrinaggio ortodosso in Romania e tra i maggiori in Europa, alle reliquie di Santa Parascheva, di cui la Chiesa Ortodossa fa memoria il 14 ottobre. Nata nei pressi di Costantinopoli all’inizio dell’XI secolo, Santa Parascheva è ritenuta la protettrice del principato medioevale romeno della Moldavia dal 1641, quando le sue reliquie vennero portate a Iaşi dal principe Vasile Lupu. Le reliquie gli erano state regalate dal Patriarca ecumenico, dopo che il principe romeno aveva pagato i debiti del Patriarcato all’amministrazione ottomana.