09.08.2018
Bucarest – Il ministero degli Esteri di Bucarest ha reagito alle accuse del vicepremier Matteo Salvini, secondo cui Romania e Bulgaria inviano “schiavi” verso lEuropa Occidentale, considerando inaccettabile qualsiasi associazione tra i cittadini di un Paese e un fenomeno legato alla delinquenza, informa lagenzia Mediafax. La Romania si assume le sue responsabilità per il modo i cui i suoi cittadini si comportano allestero, adeguandosi agli standards internazionali nel campo della prevenzione e del contrasto del traffico di esseri umani e appartenendo ai principali strumenti internazionali nel settore – ha precisato il ministero romeno degli Esteri. Dopo la morte di sedici lavoratori migranti avvenuta in due diversi e tragici incidenti stradali, il ministro degli Interni Salvini, ha parlato di ” importazione di schiavi da Paesi comunitari: Romania e Bulgaria” ed ha chiesto misure per limitare il traffico di esseri umani e i casi di sfruttamento.
România Internațional, 09.08.2018, 19:18
Bucarest – Il ministero degli Esteri di Bucarest ha reagito alle accuse del vicepremier Matteo Salvini, secondo cui Romania e Bulgaria inviano “schiavi” verso lEuropa Occidentale, considerando inaccettabile qualsiasi associazione tra i cittadini di un Paese e un fenomeno legato alla delinquenza, informa lagenzia Mediafax. La Romania si assume le sue responsabilità per il modo i cui i suoi cittadini si comportano allestero, adeguandosi agli standards internazionali nel campo della prevenzione e del contrasto del traffico di esseri umani e appartenendo ai principali strumenti internazionali nel settore – ha precisato il ministero romeno degli Esteri. Dopo la morte di sedici lavoratori migranti avvenuta in due diversi e tragici incidenti stradali, il ministro degli Interni Salvini, ha parlato di ” importazione di schiavi da Paesi comunitari: Romania e Bulgaria” ed ha chiesto misure per limitare il traffico di esseri umani e i casi di sfruttamento.
Bucarest – Domani, a Bucarest, davanti alla sede del Governo, è programmata unimportante manifestazione di protesta contro lattuale Esecutivo di coalizione PSD – ALDE, alla quale partecipano anche numerosi romeni stabiliti allestero. Il Comune della capitale ha annunciato che la manifestazione non ha un organizzatore, come previsto dalla legge, perche nessuno di coloro che hanno annunciato le autorità sullo svolgimento della manifestazione non ha voluto firmare un protcollo con la municipalità. Daltra parte, un uomo che, durante una trasmissione televisiva si è autointitolato il vero organizzatore della manifestazione esortando i partecipanti a ricorrere ad atti di violenza contro le forze dellordine è stato messo sotto accusa dai procuratori della la Direzione per lInvestigazione dei reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo (DIICOT). Egli si trova sotto controllo giudiziario per un periodo di 60 giorni con laccusa di istigazione a delinquere. Il capo del Servizio Comunicazione della Gendarmeria Romena, Marius Militaru, ha chiamato i partecipanti alla manifestazione di domani a delimitarsi dalle incitazioni alla violenza comparse nello spazio pubblico e di comportarsi in modo pacifico. Dal canto suo, il portavoce della Gendarmeria di Bucarest, Georgian Enache ha chiesto ai partecipanti di non impedire le forze dellordine a svolgere la loro attività, nel caso di interventi contro atti di violenza.
Bucarest – Secondo i dati dellIstituto Nazionale di Statistica, nel primo semestre dellanno, il deficit commerciale della Romania è aumentato di quasi mezzo miliardo di euro, fino al valore di 6,3 miliardi di euro. Il valore delle esportazioni è salito fino a 34 miliardi di euro, in aumento di 10 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dellanno scorso. Daltra parte, le importazioni sono arrivate a 40 miliardi di euro, con il 9,7% in più rispetto ai primi sei mesi del 2017. Linterscambio con i Paesi membri dellUE rappresenta il 76% del totale delle esportazioni della Romania.
Bucarest – Circa 1.500 specialisti sono stati formati in vista del semestre romeno di presidenza del Consiglio UE che parte il 1 gennaio del 2019. Lo ha dichiarato il ministro con delega per Affari Europei, Victor Negrescu secondo cui, i corsi di formazione sono iniziati lanno scorso con il sostegno dellIstituto Europeo di Romania, della Commissione Europea e del Segretariato Generale del Consiglio UE. Negrescu ha menzionato che gli specialisti dovrebbero essere in grado di ascoltare tutte le opinioni dei Paesi membri e di individuare soluzioni di compromesso, soluzioni consensuali, che possono essere accettate dagli stati membri.