09.03.2020 (aggiornamento)
Coronavirus – In Romania, le scuole saranno chiuse
dall’11 al 22 marzo e la misura potrà essere prolungata, a seconda
dell’evoluzione dei contagi da coronavirus. Lo ha deciso oggi il Comitato nazionale
per le situazioni speciali di emergenza, che ha annunciato anche la sospensione
dei servizi regolari, speciali e occasionali del trasporto di persone da e
verso l’Italia, a partire dal 10 marzo (ore 12.00) fino al 31 marzo (ore
12.00). Per quanto riguarda i treni, dal 12 al 31 marzo sarà cancellata o vietata
l’introduzione di nuovi collegamenti diretti tra la Romania e l’Italia. In precedenza,
sono stati sospesi fino al 23 marzo anche i voli tra i due Paesi. Anche le
compagnie aeree hanno l’obbligo di comunicare ai cittadini romeni che si
imbarcheranno dall’Italia, nonchè da Cina, Iran e Corea del Sud, diretti verso
la Romania su voli con scalo, il fatto che, arrivati nel Paese, verranno messi
in quarantena. Anche i connazionali in arrivo dai quattro stati, che entrano in
Romania attraverso i punti di frontiera terrestri, andranno in quarantena sul
territorio delle provincie di confine oppure in isolamento domiciliare. 17
contagi da coronavirus sono stati accertati fino ad oggi in Romania. Cinque
pazienti sono già guariti e dimessi, e le persone ricoverate sono in buone
condizioni di salute. A livello nazionale, 27 persone sono in quarantena
istituzionalizzata e oltre 12.000 in autoisolamento domiciliare. Nelle regioni
italiane dove sono state imposte limitazioni stringenti, vivono circa 500.000
cittadini romeni.
România Internațional, 09.03.2020, 20:34
Coronavirus – In Romania, le scuole saranno chiuse
dall’11 al 22 marzo e la misura potrà essere prolungata, a seconda
dell’evoluzione dei contagi da coronavirus. Lo ha deciso oggi il Comitato nazionale
per le situazioni speciali di emergenza, che ha annunciato anche la sospensione
dei servizi regolari, speciali e occasionali del trasporto di persone da e
verso l’Italia, a partire dal 10 marzo (ore 12.00) fino al 31 marzo (ore
12.00). Per quanto riguarda i treni, dal 12 al 31 marzo sarà cancellata o vietata
l’introduzione di nuovi collegamenti diretti tra la Romania e l’Italia. In precedenza,
sono stati sospesi fino al 23 marzo anche i voli tra i due Paesi. Anche le
compagnie aeree hanno l’obbligo di comunicare ai cittadini romeni che si
imbarcheranno dall’Italia, nonchè da Cina, Iran e Corea del Sud, diretti verso
la Romania su voli con scalo, il fatto che, arrivati nel Paese, verranno messi
in quarantena. Anche i connazionali in arrivo dai quattro stati, che entrano in
Romania attraverso i punti di frontiera terrestri, andranno in quarantena sul
territorio delle provincie di confine oppure in isolamento domiciliare. 17
contagi da coronavirus sono stati accertati fino ad oggi in Romania. Cinque
pazienti sono già guariti e dimessi, e le persone ricoverate sono in buone
condizioni di salute. A livello nazionale, 27 persone sono in quarantena
istituzionalizzata e oltre 12.000 in autoisolamento domiciliare. Nelle regioni
italiane dove sono state imposte limitazioni stringenti, vivono circa 500.000
cittadini romeni.
Governo – Il Parlamento di Bucarest si riunirà giovedì
dalle ore 16.00 per l’investitura Governo liberale proposto dal premier
incaricato Florin Cîţu. Lo hanno deciso oggi gli Uffici permanenti del Senato e
la Camera dei Deputati. Tranne il dicastero delle Finanze, il governo propone
la stessa composizione del precedente, presieduto dal leader liberale, Ludovic Orban,
e sfiduciato a febbraio. I ministri proposti sono stati ascoltati la scorsa
settimana dalle commissioni parlamentari specializzate. Per ricevere
l’investitura, il Governo dovrà riunire 233 voti. L’opposizione
socialdemocratica, che controlla il maggior numero di seggi, ha annunciato che
voterà contro. Florin Cîţu è stato incaricato a formare il nuovo governo dopo
che Ludovic Orban ha rimesso nelle mani del presidente il mandato di premier
incaricato, in seguito a una decisione della Corte Costituzionale.
Eurostat – Anche nel 2018 la Romania ha registrato il più
alto tasso di mortalità infantile nell’Unione Europea, con 6 decessi per 1.000
nati vivi, quasi il doppio rispetto a quello dell’Unione europea (3,4 decessi per 1.000
nati vivi). Lo rilevano i dati dell’Eurostat, indicando che altri Stati membri
dell’UE con un alto tasso di mortalità infantile sono Bulgaria e Malta,
rispettivamente con 5,8 e 5,6 decessi per 1000 nati vivi. Al polo opposto si
piazzano l’Estonia (1,6 decessi) e la Slovenia (1,7). In Romania, il tasso di
mortalità infantile è diminuito da 20,5 decessi per 1.000 nati vivi nel 1998 a
6 decessi nel 2018.