09.01.2018
Presidenza UE – Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, arriva domani a Bucarest, accompagnato dal Collegio dei Commisari, per l’apertura ufficiale del semestre romeno di Presidenza del Consiglio dell’UE. Saranno presenti anche i presidenti del Parlamento europeo, Antonio Tajani, e del Consiglio, Donald Tusk. Per l’occasione, l’Orchestra dell’Unione Europea terrà un concerto all’Auditorium di Bucarest. D’altra parte, più organizzazioni civiche hanno chiesto al Comune di Bucarest di autorizzare una manifestazione antigovernativa davanti all’Auditorium, in contemporanea con il concerto, sotto lo slogan Vogliamo Europa, non dittatura. Un vicesindaco della capitale sostiene che la legge non permette l’organizzazione di due manifestazioni nello stesso posto e che i membri della Commissione Europea godono di uno statuto speciale, che richiede misure speciali di sicurezza. Gli organizzatori della manifestazione affermano, però, che i protestatari rispettano i provvedimenti della CEDU, che includono anche la libertà di espressione. Venerdì, Juncker incontrerà il presidente Klaus Iohannis, la premier Viorica Dancila e i capi delle due camere del Parlamento. Alla sede del Governo, sono previsti incontri con i ministri romeni che presiederanno le riunioni di lavoro con i colleghi dei Paesi membri.
România Internațional, 09.01.2019, 17:11
Presidenza UE – Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, arriva domani a Bucarest, accompagnato dal Collegio dei Commisari, per l’apertura ufficiale del semestre romeno di Presidenza del Consiglio dell’UE. Saranno presenti anche i presidenti del Parlamento europeo, Antonio Tajani, e del Consiglio, Donald Tusk. Per l’occasione, l’Orchestra dell’Unione Europea terrà un concerto all’Auditorium di Bucarest. D’altra parte, più organizzazioni civiche hanno chiesto al Comune di Bucarest di autorizzare una manifestazione antigovernativa davanti all’Auditorium, in contemporanea con il concerto, sotto lo slogan Vogliamo Europa, non dittatura. Un vicesindaco della capitale sostiene che la legge non permette l’organizzazione di due manifestazioni nello stesso posto e che i membri della Commissione Europea godono di uno statuto speciale, che richiede misure speciali di sicurezza. Gli organizzatori della manifestazione affermano, però, che i protestatari rispettano i provvedimenti della CEDU, che includono anche la libertà di espressione. Venerdì, Juncker incontrerà il presidente Klaus Iohannis, la premier Viorica Dancila e i capi delle due camere del Parlamento. Alla sede del Governo, sono previsti incontri con i ministri romeni che presiederanno le riunioni di lavoro con i colleghi dei Paesi membri.
Fondi UE – La Romania non è riuscita a utilizzare fondi europei per combattere la disoccupazione tra i giovani in età tra i 18 e i 25 anni, disponibili in tal senso nell’esercizio 2014-2020. Lo scrive su una rete sociale la Commissaria Europea per la Politica Regionale, Corina Cretu, ricordando che le somme destinate all’Iniziativa per l’occupazione dei giovani, lanciata nel 2015, dovevano essere adoperate entro il 30 giugno 2018. La Cretu cita i dati della Commissione Europea, i quali indicano che alla Romania sono stati destinati quasi 329 milioni di euro, di cui, entro fine settembre 2018, erano stati utilizzati solo quasi 300.000 euro, cioè circa l’1% del totale. La socialdemocratica romena Corina Cretu ha criticato anche nei mesi precedenti il governo PSD-ALDE di Bucarest.
Esercito – Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito romeno, il generale Nicolae Ciucă, ha partecipato a Bruxelles alla cerimonia nell’ambito della quale è stato assunta la Presidenza del Consiglio UE a livello di Comitato Militare dell’Unione. Sempre oggi, il Ministero della Difesa ha annunciato di aver sporto querela contro la Presidenza, sollecitando la revoca del decreto tramite cui il capo dello stato Klaus Iohannis ha prolungato il mandato del generale Nicolae Ciucă alla guida dello Stato Maggiore della Difesa. Secondo il Ministero, il prolungamento del mandato richiedeva la stessa procedura adoperata nel caso della nomina, precisamente su proposta del ministro Gabriel Leş e con il consenso della premier Viorica Dăncilă.
Migrazione – La Romania è l’unico stato membro dell’UE dell’Europa centro-orientale che ha accettato di accogliere 5 dei migranti nordafricani che si trovano a largo delle coste di Malta. Secondo il Ministero degli Esteri romeno, l’offerta di accoglienza rispetterà l’attuale quadro legislativo e il Regolamento di Dublino. La decisione rappresenta un gesto di solidarietà della Romania, ma anche un segnale di incoraggiamento agli altri Paesi, dalla posizione di presidente del Consiglio UE. Secondo il premier malteze Joseph Muscat, i migranti saranno redistribuiti in otto stati dell’UE: Romania, Germania, Francia, Portogallo, Irlanda, Lussemburgo, Olanda e Italia.
Giustizia – In una lettera rivolta al ministro della Giustizia, Tudorel Toader, il presidente Klaus Iohannis afferma che permangono le motivazioni di fatto e di diritto esistenti anche al momento in cui ha respinto per la prima volta la nomina alla guida della DNA di Adina Florea, procuratore presso la Corte d’Appello di Costanza. Alla fine del 2018, Toader aveva chiesto una rivalutazione della proposta. La carica di procuratore capo della DNA è rimasta vacante da luglio, in seguito alla revoca di Laura Codruta Kovesi tramite un decreto firmato dal presidente Klaus Iohannis, per applicare una decisione della Corte Costituzionale. In precedenza, la CC aveva constatato l’esistenza di un conflitto di natura costituzionale tra il ministro della Giustizia e il presidente della Romania, generato dal rifiuto del capo dello stato di applicare la proposta di revoca. D’altra parte, Laura Codruta Kovesi ha annunciato di aver sporto querela a dicembre presso la Corte Europea dei Diritti Umani contro la decisione di essere revocata dalla carica di procuratore capo della DNA. La Kovesi denuncia l’inosservanza di alcuni dei suoi diritti al momento della revoca. L’ex capo della DNA afferma che non chiede risarcimenti o di essere rimessa in carica, ma che vuole fermare quello che ha chiamato la subordinazione dei procuratori.
Economia – Nel 2019, l’economia romena registrerà una crescita del 3,5% e del 3,1% nel 2020, in calo di un punto percentuale rispetto alle previsioni dello scorso giugno. Lo rileva un rapporto della Banca Mondiale, secondo le cui aspettative la Romania dovrebbe riferire un crescita del PIL del 4,1% per il 2018, sempre dell’1% più bassa rispetto alla precedente prognosi. Invece, nel 2021, l’economia romena dovrebbe registrare una crescita del 2,8%. D’altra parte, la riduzione dell’imposta sul reddito e le crescite salariali nel settore pubblico hanno compensato l’aumento dei contributi sociali, che hanno registrato la prima eccedenza dal 2012. La BM sostiene che in Europa e nell’Asia Centrale l’economia ha registrato nel 2018 un rallentamento del 3,1% rispetto al 4% nel 2017, il che riflette la riduzione dell’attività economica in Turchia. Escludendo la Turchia, la crescita regionale resta immutata al 2,9% nel 2018, poichè il rallentamento delle attività economiche in Paesi come Bulgaria e Romania è stata compensata da acceleramento nell’est della regione, con il più alto prezzo del greggio lo scorso anno.
Deficit – Nei primi 11 mesi del 2018, il deficit commerciale della Romania è aumentato di oltre il 18% rispetto al corrispondente periodo del 2017. I dati dell’Istituto Nazionale di Statistica indicano che una differenza tra importazioni e esportazioni di 13,4 miliardi di euro, rispetto agli 11,3 miliardi nello stesso periodo del 2017.
Tasso di cambio – Secondo i corsi indicativi comunicati oggi della Banca Centrale di Romania, l’euro ha superato i 4,67 lei, il più alto livello raggiunto dalla moneta unica europea rispetto a quella romena, con una quotazione di 4,672. La moneta nazionale perde anche davanti al dollaro americano e al franco svizzero, indicate rispettivamente a 4,0803 e a 4,1614 lei.
Indennità Austria – Il governo ungherese considera incompatibili con la legislazione europea le nuove regolamentazioni austriache sull’aggiustamento delle indennità per i figli non residenti dei cittadini europei che lavorano in Austria. Secondo il corrispondente di Radio Romania a Budapest, il Ministero della Giustizia ungherese ha inviato una nota diplomatica al governo austriaco, in cui chiede il ritiro delle nuove regolamentazioni sulle indennità non siano applicate. Anche la Commissione Europea ha ammonito che l’indicizzazione dei benefici per la famiglia non è permessa dalla legislazione comunitaria. A Bucarest, il Ministeri degli Esteri e del Lavoro, nonchè parlamentari della maggioranza e all’opposizione, ha criticato le nuove misure, considerate come discriminatorie.
Aggressione – Secondo in Ministero degli Esteri, il Consolato Generale di Romania a Edimburgo ha reagito in seguito alle informazioni diffuse dai media su un attacco contro 5 romeni, possibilmente motivato dall’odio, a Monkstown, nell’Irlanda del Nord. I rappresentanti del Consolato hanno avviato le procedure per accertare l’identità, la cittadinanza e le condizioni di salute delle vittime. Il Ministero precisa che, finora, non è stata richiesta l’assistenza in questo caso. Secondo il Belfast Daily, la polizia nord-irlandese ha iniziato le indagini dopo che, domenica sera, alcune persone con il volto coperto sono entrate nell’abitazione dei romeni, dove hanno aggredito e ferito gli inquilini. Una delle vittime è stata trasferita in ospedale.
Terremoto – Un terremoto di magnitudo 4,3 Richter a 150 km di profondità si è verificato oggi nella zona sismica di Vrancea (est della Romania). Secondo l’Istituto Nazionale per la Fisica della Terra, si tratta del più forte terremoto registrato in Romania dall’inizio dell’anno. Collocata nella zona di conttatto tra due placche tettoniche, la Romania è stata colpita, il 4 marzo 1977, da un sisma di 7,2 gradi che ha provocato la morte di 1.570 persone, in maggioranza a Bucarest e danni stimati a più di 2 miliardi di dollari. Secondo gli specialisti, un terremoto simile a quello del 1977 provocherebbe, solo a Bucarest, il crollo di centinaia di edifici.
Teatro Radiofonico – La confessione della regista Ilinca Stihi, produzione del Teatro Radiofonico di Radio Romania, tratta dal romanzo I demoni di Dostoevskij, si annovera tra i tre finalisti di BBC Audio Drama Awards 2019, nella sezione Best European Drama. I premi della BBC sono concessi per l’originalità e la qualità degli spettacoli radiofonici on air e online. I vincitori saranno annunciati il 3 febbraio in una cerimonia ospitata da Radio Theatre di BBC Broadcasting House, a Londra.