08.12.2022 (aggiornamento)
România Internațional, 08.12.2022, 19:53
Schenghen – Il Consiglio Giustizia e Affari Interni dell’UE ha bocciato l’adesione di Romania e Bulgaria all’area Schengen, con due voti contrari, nelle condizioni in cui era necessaria l’unanimità. Tra i 27 Paesi membri, hanno votato contro l’Austria e l’Olanda, quest’ultima affermando di essere contraria solo all’adesione della Bulgaria. Il motivo invocato da Vienna è l’aumento dell’immigrazione clandestina. D’altra parte, la Croazia ha ricevuto il via libera per l’adesione dal 1° gennaio 2023. La commissaria europea per gli affari europei, Ylva Johansson, si è congratulata con la Croazia per l’adesione, sottolineando nel contempo che anche la Bulgaria e la Romania meritavano di essere ammesse. Da Bucarest, il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato che la mancanza di consenso verso l’adesione della Romania, sullo sfondo dell’opposizione dell’Austria, è profondamente ingiusta. Il primo ministro liberale Nicolae Ciucă ha espresso la sua profonda delusione, sottolineando che il voto dell’Austria è ingiustificato. Il presidente del Psd (al co-governo), Marcel Ciolacu, ha affermato che l’unità e la stabilità europea hanno ricevuto un duro colpo dall’Austria, che ha scelto, in tempi difficili, di abbandonare i suoi compagni europei e servire – invece – gli interessi della Russia. Il veto dell’Austria verso l’adesione della Romania a Schengen rappresenta un atteggiamento ‘scorretto, immorale, privo di solide argomentazioni’, ha affermato il vicepremier Kelemen Hunor, leader dell’UDMR (parte della coalizione governativa). Dall’opposizione, il presidente dell’USR, Cătălin Drula, considera che la decisione del Consiglio GAI è profondamente ingiusta, e che la posizione del governo austriaco passerà alla storia come un atto di discriminazione. Per il presidente Aur (opposizione nazionalista), George Simion, il no all’ingresso della Romania nell’area Schengen rappresenta un ‘fallimento dell’attuale governo di Bucarest nonchè del presidente Klaus Iohannis’.
Sondaggio – Secondo un sondaggio d’opinione condotto da INSCOP Research, oltre il 70% dei romeni concorda sul fatto che la Romania rispetta tutti i criteri e che prima o poi sarà accettata nell’area Schengen. Per quanto riguarda la fiducia concessa dai romeni alle istituzioni dello stato, a novembre l’Esercito occupava il primo posto con un livello di fiducia del 62,9%, seguito dalla Chiesa con il 58,7%. Nel contempo, il 49,6% dei romeni ha fiducia nella NATO mentre il 49,2% ha espresso la propria fiducia nell’Accademia Romena. I seguenti posti sono occupati dalla polizia con il 44,7% e dall’UE con il 44,1%, mentre gli ultimi tre posti nella graduatoria della fiducia sono la Presidenza, il Governo e il Parlamento. I dati del sondaggio sono stati raccolti tra il 13 e il 22 novembre, su richiesta del Laboratorio per l’Analisi della Guerra dell’Informazione e della Comunicazione Strategica – LARICS parte dell’Istituto di scienze politiche e relazioni internazionali Ion I. C. Brătianu dell’Accademia Romena. L’errore massimo consentito è ± 2,86% con un livello di fiducia pari al 95%.
Profughi – L’Ispettorato Generale della Polizia di Frontiera informa che ieri, sono entrate sul territorio della Romania, 65.483 persone, di cui 7.337 cittadini ucraini (valore in calo del 1,2% rispetto al giorno precedente). Dal 10 febbraio 2022, due settimane prima dell’inizio dell’invasione da parte dell’esercito russo, sono entrati in Romania 3.007.152 cittadini ucraini. La maggior parte ha proseguito il viaggio verso i paesi dell’Europa Occidentale, ma, secondo le autorità di Bucarest, oltre 80mila hanno deciso di rimanere in Romania.
Agricoltura – Gli agricoltori romeni beneficeranno di quasi 16 miliardi di euro attraverso il Piano Strategico Nazionale 2023-2027, approvato ieri dalla Commissione Europea. Circa 10 miliardi di euro rappresentano pagamenti diretti e interventi settoriali, mentre 6 miliardi di euro saranno destinati allo sviluppo rurale. Il ministro dell’Agricoltura, Petre Daea, ha precisato che nel nuovo documento è stato introdotto uno strumento di sostegno agli agricoltori con perdite, attraverso il quale vengono concessi risarcimenti in caso di calamità, per un valore totale stanziato di quasi 400 milioni di euro.
Stipendi – Secondo i dati presentati da Eurostat, un cittadino romeno ha guadagnato, in media, 8 euro e 20 centesimi per un’ora di lavoro, una delle retribuzioni più basse dell’Unione Europea. Solo in Bulgaria il costo orario è inferiore rispetto al nostro Paese, di soli 6 euro e 60 centesimi. D’altra parte, il livello più alto è stato registrato in Lussemburgo, oltre 7 volte superiore a quello della Bulgaria, di quasi 48 euro. La media a livello dell’Unione si avvicina ai 29 euro. I dati presentati si riferiscono alla situazione rilevata nel 2020.
Gaudeamus – Continua a Bucarest la 29a edizione della Fiera del Libro ‘Gaudeamus’, organizzata da Radio Romania. Fino a domenica, 200 partecipanti proporranno al pubblico una variegata offerta di prodotti editoriali, su diversi supporti, rivolti a tutte le età, musica e giochi educativi. In programma oltre 600 eventi editoriali. Per la prima volta all’interno della fiera sono stati allestiti due spazi dedicati alle attività interattive per i visitatori più piccoli. Tutti gli stand saranno disponibili anche in formato virtuale sul sito web gaudeamus.ro. Presidente onorario dell’edizione di quest’anno è la scrittrice Ana Blandiana.