08.12.2017
Bucarest – Re Michele I di Romania, scomparso all’età di 96 anni, viene commemorato nelle chiese di tutto il Paese, ma anche in Svizzera, dove sono celebrate messe speciali fino al 13 dicembre, quando le sue spoglie saranno rimpatriate. Intanto, numerosissime le firme nei libri di condoglianze aperti al Castello Reale Peles di Sinaia, ma anche a Bucarest. Il Governo romeno ha indetto lutto nazionale dal 14 al 16 dicembre alla memoria di Re Michele, che sarà sepolto il 16 dicembre a Curtea de Arges, accanto agli altri sovrani della Romania.
România Internațional, 08.12.2017, 17:03
Bucarest – La promozione dello stato di diritto e dell’indipendenza della giustizia, la lotta alla corruzione, l’assicurazione dell’integrità delle cariche pubbliche sono valori costituzionali che non possono essere negoziati, ostacolati o eliminati. Lo sottolinea il presidente Klaus Iohannis in un messaggio in occasione della Festa della Costituzione, celebrata oggi in Romania. La legge fondamentale è stata adottata tramite referendum 26 anni fa. Da capo dello stato e secondo le sue attribuzioni di vegliare al rispetto della Costituzione, Iohannis chiama tutte le istituzioni dello stato a rispettare non solo la lettera ma anche lo spirito della legge fondamentale, condizione indispensabile per una buona governance della società romena. Sotto l’impero della legge fondamentale, i romeni si dimostrano più uniti che mai attorno a una serie di principi fondamentali, per il cui rispetto militano in modo attivo, senza accettare passi indietro. Il messaggio arriva sullo sfondo delle proteste di strada generate dalle controverse modifiche delle leggi sulla giustizia, proposte dalla coalizione governativa, che si trovano ora al dibattito del Parlamento.
Bucarest – La Romania sostiene la soluzione dei due stati – Israele e Palestina, in grado di coesistere in buon vicinato e prosperità. Lo ha dichiarato a Bucarest il ministro degli Esteri, Teodor Melescanu, sottolineando che la soluzione va raggiunta tramite dialogo diretto tra le due parti senza l’uso di misure unilaterali che potrebbero avere effetti negativi sui negoziati. Secondo Melescanu, l’annuncio del presidente americano, Donald Trump, di riconoscere Gerusalemme come capitale d’Israele rappresenta un segnale molto chiaro sulla volontà degli USA di partecipare all’individuazione di una soluzione. Un incontro del Consiglio di Sicurezza dell’ONU è previsto per oggi, su richiesta di otto membri, tra cui Gran Bretagna e Francia, in seguito al riconoscimento da parte del presidente americano Trump di Gerusalemme come capitale d’Israele. Un alleato degli USA, l’Arabia Saudita, ha definito la decisione come irresponsabile. Gli alleati europei tradizionali della Casa Bianca hanno manifestato la loro opposizione nei confronti del gesto di Trump, mentre la Russia e la Cina hanno espresso preoccupazione per una possibile intensificazione dei conflitti nella zona. Tutte le fazioni palestinesi hanno condannato la decisione. A Gaza si sono svolte importanti manifestazioni di protesta. Numerosi stati della regione hanno ammonito che la modifica dello status di Gerusalemme provocherà tensioni religiose.
Belgrado – Il premier romeno Mihai Tudose si trova per due giorni a Belgrado, per incontrare il presidente serbo, Aleksandr Vucic, il premier bulgaro, Boyko Borisov e il premier greco, Alexis Tsipras. Si tratta del secondo vertice dei Balcani al quale partecipano autorità dei quattro Paesi. L’agenda della riunione include una serie di progetti di infrastruttura energetica e di trasporto – il corridoio nord-sud, le condotte nel Mediterraneo nonchè l’infrastruttura di trasporto tra Salonicco e Belgrado e Salonicco-Ruse.
Chisinau – Dopo ripetuti rinvii, un ufficio di collegamento della NATO è stato inaugurato oggi a Chisinau, capitale della Moldova. All’inaugurazione hanno partecipato anche il vice segretario della NATO, Rose Gottemoeller, e il premier della Moldova, Pavel Filip. La Gottemoeller ha sottolineato che l’inaugurazione dell’ufficio rappresenta un segnale chiaro e una conferma che la NATO concede un’importanza speciale al rapporto con la Moldova. Dal canto suo, il premier Filip ha menzionato che l’ufficio rappresenta un elemento di normalità e di apertura internazionale della Moldova. D’altra parte, il presidente della repubblica ex-sovietica, il filorusso Igor Dodon, ha sostenuto che la missione potrebbe mettere in pericolo la sicurezza dello stato e intacherebbe la sovranità, l’integrità territoriale e l’indipendenza del Paese. L’ufficio di collegamento della NATO a Chisinau che, secondo gli esperti, è solo una missione diplomatica, avrà personale esclusivamente civile, come nel caso delle missioni dell’Alleanza già esistenti in Georgia, Russia o Ucraina.