08.11.2015
Bucarest – Il bilancio dell’incendio dello scorso 30 ottobre in un club di Bucarest è salito a 45 morti. Circa 30 persone restano in condizioni gravi o critiche negli ospedali di Bucarest, a causa delle ustioni interne ed esterne. Negli ultimi giorni, decine di feriti sono stati trasportati in ospedali all’estero, una parte di loro in un aereo Nato sollecitato da Bucarest. Ricordiamo che la tragedia è avvenuta durante un concerto rock ed è stata causata da uno spettacolo pirotecnico. Gli azionisti della ditta che ha fornito i fuochi d’artificio per il concerto sono in custodia cautelare, inclusivamente con l’accusa di aver cercato di distruggere prove. In custodia cautelare anche gli amministratori del club, indagati per omicidio e lesioni personali dolose, e l’ex sindaco del quarto rione della capitale, in cui si trova il club, e due funzionari del Comune. I procuratori affermano che l’ex sindaco ha rilasciato l’autorizzazione di funzionamento del club sebbene questo non riunisse i requisiti necessari per il conseguimento dei documenti amministrativi. La tragedia di Bucarest ha provocato emozione e rivolta nella società civile. Decine di persone protestano, ogni giorno, nella capitale e nelle grandi città, denunciando la corruzione nell’amministrazione centrale e locale e chiedendo cambiamenti profondi a livello delle istituzioni. Proteste dei romeni si svolgono anche in altre europee. Nel contesto delle manifestazioni, il Governo di sinistra presieduto da Victor Ponta ha rassegnato le dimissioni. Il presidente Klaus Iohannis, che questa settimana ha svolto consultazioni con i partiti parlamentari e con rappresentanti della società civile per la designazione della persona che formerà il nuovo Governo, si è recato stasera tra i manifestanti in piazza a Bucarest.
România Internațional, 08.11.2015, 15:37
Bucarest — Il buon andamento delle istituzioni dello stato è il requisito per la libertà e la stabilità, che non possono funzionare senza il rispetto della legge, senza competenza ed etica. Lo ha affermato Re Michele I di Romania nel messaggio rivolto oggi ai romeni, in occasione della Festa dei Santi Arcangeli Michele e Gabriele. L’ex sovrano ricorda dei giovani scesi in piazza questi giorni, nella capitale Bucarest e in altre città, per chiedere la riforma profonda delle istituzioni e della classe politica e lo sradicamento della corruzione. Nella sua opinione, la legislazione piu’ avanzata e l’atteggiamento civico non sono, purtroppo, sufficienti per ottenere e garantire una vita istituzionale solida. “Sono sicuro che la giovane generazione saprà trovare, nella sua Romania, la giusta misura tra l’atteggiamento civico e le istituzioni dello stato”, ha detto ancora il re. “Dei 150 anni di Regno della Romania, quasi 100 li ho vissuti di persona. Tutto cio’ mi dà il diritto di dire ai nostri giovani: il tempo della vostra Romania è cominciato!”, ha concluso l’ex sovrano il suo messaggio.
Chisinau – A Chişinău, alcune centinaia di sostenitori dell’unione tra la Moldova (repubblica ex sovietica, a maggioranza romenofona) e la Romania hanno partecipato, oggi, ad una marcia, organizzata su iniziativa del Blocco dell’Unità Nazionale e del Consiglio dell’Unione. “La tragedia nel club Colectiv ha mostrato chiaramente che in Romania occorre resettare la classe politica. D’altra parte, il disastro social-economico cui è giunta la Moldova ha mostrato chiaramente che occorre una riorganizzazione integrale dello stato. Anche a Bucarest, anche a Chisinau abbiamo la chance di fare un passo vitale per vivere tutti in una Romania migliore: un governo comune per i due stati romeni”, ha dichiarato Constantin Codreanu, rappresentante del Blocco dell’Unità Nazionale — una coalizione formata di 22 entità nongovernative.
Bucarest – 140 turisti romeni, rimpatriati dalle stazioni turistiche Sharm El Sheikh e Hurghada in Egitto, sono giunti a Bucarest. Lo ha reso noto il Ministero degli Esteri. Stando ad un comunicato, loperazione è stata organizzata dal Ministero dei Trasporti, con il sostegno del Ministero degli Esteri, e i romeni hanno ricevuto aiuto e tutela consolare durante il processo di rimpatrio. Dopo linformazione che nel deposito bagagli dellaereo russo precipitato 8 giorni fa nella Penisola del Sinai, con 224 persone a bordo, ci sarebbe stata una bomba, diversi Paesi hanno deciso di rimpatriare i loro cittadini e limitare i viaggi nella zona. La Russia, che aveva 78 mila turisti in Egitto, e la Gran Bretagna, che ci aveva 20 mila, hanno organizzato ponti aerei per evacuarli quanto prima. Le equipe di inquirenti russo-egiziache hanno scoperto che cè stata unesplosione a bordo, ma affermano che è troppo presto per pronunciarsi sulle cause. Un gruppo degli jihadisti egiziachi ha rivendicato la sciagura aerea.
Bucarest – Il cacciatorpediniere britannico HMS DUNCAN si trova, da oggi fino all11 novembre, nel porto romeno di Costanza. I marinai militari romeni e britannici eseguiranno azioni congiunte di addestramento, in vista della messa a punto di procedure congiunte durante le esercitazioni pianificate nelle acque territoriali della Romania e nelle acque internazionali del Mar Nero nel successivo periodo. HMS DUNCAN è il sesto e lultimo cacciatorpediniere britannico di tipo 45 ed è dotato di radar e sistema antiaereo di ultima generazione. Le missioni correnti nelle acque internazionali di simili navi includono la lotta alla pirateria e al traffico di droga, ma anche la concessione di sostegno umanitario alla popolazione colpita da catastrofi naturali in varie regioni del mondo. Quando vengono integrati in gruppi navali, i cacciatorpedinieri di tipo 45 assicurano protezione anti-sommergibile e contro laviazione nemica.
Bucarest — La Romania è stata, l’anno scorso, al primo posto nell’Ue per quanto riguarda l’incidenza della popolazione occupata nell’agricoltura. Lo rileva l’Istituto Nazionale di Statistica. La Romania spicca tramite la percentuale ancora molto alta della popolazione occupata nell’agricoltura (il 25,4%), a grande distanza dai Paesi che la precedono in classifica, la Grecia (con il 13,%) e la Polonia (con l’11,2%). La più alta percentuale di popolazione occupata nell’industria è stata registrata in Repubblica Ceca (il 38,3%) e in Slovacchia (il 35,5%). Nel 2014, nel settore dei servizi, il maggior numero di occupati si è registrato in Lussemburgo (l’87,6%) e in Olanda (l’81,5%), stando all’istituto. In Romania, la percentuale di persone occupate nell’industria è stata del 30,1% e il 44,%% della popolazione occupata si è registrata nel settore dei servizi. (traduzione di Adina Vasile)