08.05.2019
Romania2019.eu – Il capo della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, e il presidente romeno, Klaus Iohannis, participano oggi a Sibiu ad un dibattito sul futuro dell’Europa, accanto a 300 giovani provenienti da tutti gli stati comunitari. Il dibattito precede il vertice che si terrà domani nella città della Romania centrale, nell’ambito del semestre romeno di Presidenza al Consiglio UE. Il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha proposto ai capi di stato e di governo presenti di adottare una dichiarazione in cui trasmettano un messaggio di unità e fiducia. A Sibiu, arriveranno decine di delegazioni ufficiali, centinaia di ospiti di alto livello, mille giornalisti e traduttori. Sull’aeroporto internazionale di Sibiu, il numero di decolli e atteraggi registrerà una quadruplicazione rispetto al normale. I rappresentanti dell’aeroporto assicurano che, nonostante l’affollamento, l’orario dei voli sarà rispettato.
România Internațional, 08.05.2019, 15:10
Europee – In Romania prosegue la campagna per le elezioni europee del 26 maggio. In lizza 13 partiti: PSD e ALDE, UDMR, PNL, l’Alleanza USR-PLUS, PMP, Pro Romania (formata dai dissidenti del PSD), tutte all’opposizione, nonche le extraparlamentari UNPR, Blocco dell’Unità Nazionale e i partiti Romania Unita, PRODEMO, Socialista Romeno e Socialdemocratico Independente. Si candidano anche 3 indipendenti. La Romania invierà nel futuro Parlamento Europeo 33 membri. Il 33/o mandato sarà assunto solo allorquando la Brexit avrà effetti giuridici. Per i romeni residenti all’estero, sono stati organizzati 441 seggi, la maggior parte in Italia, Spagna e nella confinante Moldova. In contemporanea con le europee, in Romania si terrà anche un referendum sulla giustizia convocato dal presidente Klaus Iohannis.
Marcia minatori – L’Alta Corte di Cassazione e Giustizia ha deciso di rinviare alla Procura Generale il fascicolo sulla cosiddetta marcia dei minatori su Bucarest dal 13 al 15 giugno 1990, che ha posto fine ad un’ampia protesta contro le allora autorità di sinistra insediate dopo il crollo della dittatura comunista. Il giudice preliminare ha constatato l’illegalità della requisitoria elaborata dai procuratori militari, disponendo la restituzione della pratica. La decisione non è definitiva e potrà essere contestata. Il 13 giugno 2017, la Procura Generale ha rinviato a giudizio l’ex presidente Ion Iliescu, gli ex premier Petre Roman e vicepremier Gelu Voican Voiculescu, nonchè l’ex capo dell’Intelligence, Virgil Măgureanu. In seguito a violenti scontri nella capitale, che l’esercito aveva già soppresso, Iliescu aveva invocato un tentato golpe di estrema destra, chiedendo alla popolazione di difendere le istituzioni democratiche. L’arrivo dei minatori della Valle del Jiu a Bucarest, dove hanno attaccato l’Università, le sedi dei partiti all’opposizione e le redazioni di alcuni giornali indipendenti, ha provocato sei decessi registrati ufficialmente, centinaia di feriti e oltre un migliaio di arresti abusivi. Nel 2014, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha emesso una decisione che impone alla Romania di continuare le investigazioni nel fascicolo sulla marcia dei minatori avvenuta a giugno 1990.
Visita Papa Francesco – Le iscrizioni online per la Messa che Papa Francesco celebrerà il 1 giugno a Iaşi proseguono fino al 31 maggio, secondo quanto annunciato dall’Episcopato Cattolico della città, citato da Agerpres. Centinaia di migliaia di persone si sono già iscritte per partecipare alle messe celebrate dal Papa in Romania. Oltre ai romeni, alle messe parteciperanno fedeli cristiani dalle confinanti Ungheria, Serbia o Ucraina. Una presenza inedita, notano gli organizzatori, saranno i pellegrini arrivati da Paesi lontani come Pakistan, Rwanda, Africa del Sud, Nigeria, Madagascar, Australia, Israele, Canada, Namibia o Reunion. Su invito del presidente Klaus Iohannis e della Chiesa Cattolica, dal 31 maggio al 2 giugno, Papa Francesco compirà un viaggio apostolico nel nostro Paese. Sotto il motto Camminiamo Insieme, il Sommo Pontefice visiterà, oltre alla capitale Bucarest, la città di Iaşi, la più grande dell’est, dove vive una cospicua comunità cattolica, il Santuario Mariano di Şumuleu Ciuc, nella Romania centrale, regione abitata da popolazione a maggioranza ungherese, nonchè la città di Blaj, il cuore dei cattolici di espressione bizantina, dove celebrerà la beatificazione di sette vescovi greco-cattolici, martiri nelle carceri comuniste. Nel 1999, con il viaggio di Giovanni Paolo II, la Romania diventava il primo Paese a maggioranza ortodossa visitato da un Sommo Pontefice.