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08.05.2019 (aggiornamento)

Romania2019.eu — Il vertice informale dell’UE che si svolgerà domani, a Sibiu, nel centro della Romania, organizzato nell’ambito della presidenza romena del Consiglio UE, resterà un momento di rilievo nella storia del progetto europeo. Lo ha dichiarato, oggi, il presidente romeno Klaus Iohannis, stando al quale la riunione al vertice dovrà offrire una visione comune chiara sul futuro dell’Unione. Il principale tema della riunione che si terrà nella città medioevale della Transilvania sarà il futuro dell’Unione. Il presidente Iohannis presenterà ai leader europei la visione di Bucarest sul programma strategico per i prossimi cinque anni, sottolineando che l’agenda dei politici deve essere uguale a quella dei cittadini europei. Il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha proposto ai capi di stato e di governo partecipanti di adottare, a Sibiu, una dichiarazione in cui sia trasmesso un messaggio di unità e fiducia.



Ambasciatore – Il ministro degli Esteri romeno Teodor Meleşcanu ha chiesto oggi al presidente Klaus Iohannis di richiamare lambasciatore di Romania negli Stati Uniti, George Maior. In un comunicato del Ministero degli Esteri si afferma che la proposta di richiamo arriva in seguito ad un’analisi del mandato del diplomatico, le cui azioni “non gli permettono più di promuovere in modo credibile gli interessi della Romania negli USA, partner strategico del nostro Paese”. Ad aprile, in un rapporto ufficiale, la Commissione del Parlamento di Bucarest per il controllo dellattività del Servizio Romeno di Informazioni, il cui direttore era stato Maior prima di essere nominato ambasciatore a Washington, lo aveva accusato di aver utilizzato il Servizio a scopi personali. Il Ministero degli Esteri accenna, inoltre, ai protocolli siglati dallIntelligence con le autorità giudiziarie romene, tramite i quali sono stati danneggiati i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini o gli interessi nazionali. Il presidente Klaus Iohannis ha annunciato che prenderà una decisione relativa al richiamo dellambasciatore romeno negli USA, George Maior, dopo il vertice UE di Sibiu.



Arresto – Lex sindaco di Costanza, città romena sul litorale del Mar Nero, Radu Mazăre, è stato arrestato oggi in Madagascar e si trova in custodia cautelare per un periodo di sei giorni, in seguito ad un mandato Interpol emesso nei suoi confronti dalle autorità romene. Lo hanno reso pubblico fonti giudiziarie di Bucarest. Radu Mazăre ha più condanne in Romania, molte ancora non definitive. Da febbraio è perseguito a livello internazionale dopo che è stato condannato in via definitiva a 9 anni di reclusione in un caso relativo a restituzioni illegali di terreni. Lex sindaco è scappato in Madagascar a dicembre 2017, accusando pressioni politiche nei processi penali avviati nei suoi confronti ed ha fatto domanda per ottenere l’asilo.



Europee – In Romania prosegue la campagna per le elezioni europee del 26 maggio. In lizza 13 partiti: PSD e ALDE, UDMR, PNL, lAlleanza USR-PLUS, PMP, Pro Romania (formata dai dissidenti del PSD), tutte allopposizione, nonché le extraparlamentari UNPR, Blocco dellUnità Nazionale e i partiti Romania Unita, PRODEMO, Socialista Romeno e Socialdemocratico Indipendente. Si candidano anche 3 indipendenti. La Romania invierà nel futuro Parlamento Europeo 33 membri. Il 33/o mandato sarà assunto solo quando la Brexit avrà effetti giuridici. Per i romeni residenti allestero, sono stati organizzati 441 seggi, la maggior parte in Italia, Spagna e nella confinante Moldova. In contemporanea con le europee, in Romania si terrà anche un referendum sulla giustizia convocato dal presidente Klaus Iohannis.



Marcia minatori – LAlta Corte di Cassazione e Giustizia ha deciso di rinviare alla Procura Generale il fascicolo sulla cosiddetta marcia dei minatori su Bucarest dal 13 al 15 giugno 1990, che ha posto fine ad unampia protesta contro le allora autorità di sinistra insediate dopo il crollo della dittatura comunista. Il giudice preliminare ha constatato lillegalità della requisitoria elaborata dai procuratori militari, disponendo la restituzione della pratica. La decisione non è definitiva e potrà essere contestata. Il 13 giugno 2017, la Procura Generale ha rinviato a giudizio lex presidente Ion Iliescu, gli ex premier Petre Roman e vicepremier Gelu Voican Voiculescu, nonché lex capo dellIntelligence, Virgil Măgureanu. In seguito a violenti scontri nella capitale, che lesercito aveva già soppresso, Iliescu aveva invocato un tentato golpe di estrema destra, chiedendo alla popolazione di difendere le istituzioni democratiche. Larrivo dei minatori della Valle del Jiu a Bucarest, dove hanno attaccato lUniversità, le sedi dei partiti allopposizione e le redazioni di alcuni giornali indipendenti, ha provocato sei decessi registrati ufficialmente, centinaia di feriti e oltre un migliaio di arresti abusivi. Nel 2014, la Corte Europea dei Diritti dellUomo ha emesso una decisione che impone alla Romania di continuare le investigazioni nel fascicolo sulla marcia dei minatori avvenuta a giugno 1990.



Visita Papa Francesco – Le iscrizioni online per la Messa che Papa Francesco celebrerà il 1 giugno a Iaşi proseguono fino al 31 maggio, secondo quanto annunciato dallEpiscopato Cattolico della città, citato da Agerpres. Centinaia di migliaia di persone si sono già iscritte per partecipare alle messe celebrate dal Papa in Romania. Oltre ai romeni, alle messe parteciperanno fedeli cristiani dalle confinanti Ungheria, Serbia o Ucraina. Una presenza inedita, notano gli organizzatori, saranno i pellegrini arrivati da Paesi lontani come Pakistan, Ruanda, Africa del Sud, Nigeria, Madagascar, Australia, Israele, Canada, Namibia o Riunione. Su invito del presidente Klaus Iohannis e della Chiesa Cattolica, dal 31 maggio al 2 giugno, Papa Francesco compirà un viaggio apostolico nel nostro Paese. Sotto il motto “Camminiamo Insieme”, il Sommo Pontefice visiterà, oltre alla capitale Bucarest, la città di Iaşi, la più grande dellest, dove vive una cospicua comunità cattolica, il Santuario Mariano di Şumuleu Ciuc, nella Romania centrale, regione abitata da popolazione a maggioranza ungherese, nonché la città di Blaj, il cuore dei cattolici di espressione bizantina, dove celebrerà la beatificazione di sette vescovi greco – cattolici, martiri nelle carceri comuniste. Nel 1999, con il viaggio di Giovanni Paolo II, la Romania diventava il primo Paese a maggioranza ortodossa visitato da un Sommo Pontefice.

08.05.2019 (aggiornamento)
08.05.2019 (aggiornamento)

, 08.05.2019, 18:49

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