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08.04.2015

Bucarest — La Corte Costituzionale della Romania ha ammesso, oggi, la contestazione del capo del Consiglio Superiore della Magistratura e ha constatato che esiste un conflitto di natura costituzionale tra il Pubblico Ministero — la Procura presso l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia e il Senato romeno, creato dal rifiuto di quest’ultimo di redigere e pubblicare la decisione che attesta il voto espresso nella plenaria del Senato sulla richiesta della Direzione Nazionale Anticorruzione di fermo e custodia cautelare di Dan Sova, accusato di concorso in abuso d’ufficio. Il Senato ha l’obbligo di redigere la decisione adottata nella plenaria del 25 marzo con cui attesta l’esito del voto sulla richiesta di via libera alla custodia cautelare del senatore, ex ministro dei Trasporti, di comunicare la decisione alle autorità pubbliche competenti e di pubblicarla sulla Gazzetta Ufficiale. Il 25 marzo, il Senato non ha dato il via libera alla custodia cautelare di Sova, richiesta dalla DNA, in quanto non e’ stata riunita la maggioranza del numero totale dei senatori favorevole alla sollecitazione. Di seguito, il presidente Klaus Iohannis, il Consiglio Superiore della Magistratura e il Partito Nazional-liberale — all’opposizione, hanno inoltrato contestazioni.

08.04.2015
08.04.2015

, 08.04.2015, 16:17

Bucarest — La Corte Costituzionale della Romania ha ammesso, oggi, la contestazione del capo del Consiglio Superiore della Magistratura e ha constatato che esiste un conflitto di natura costituzionale tra il Pubblico Ministero — la Procura presso l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia e il Senato romeno, creato dal rifiuto di quest’ultimo di redigere e pubblicare la decisione che attesta il voto espresso nella plenaria del Senato sulla richiesta della Direzione Nazionale Anticorruzione di fermo e custodia cautelare di Dan Sova, accusato di concorso in abuso d’ufficio. Il Senato ha l’obbligo di redigere la decisione adottata nella plenaria del 25 marzo con cui attesta l’esito del voto sulla richiesta di via libera alla custodia cautelare del senatore, ex ministro dei Trasporti, di comunicare la decisione alle autorità pubbliche competenti e di pubblicarla sulla Gazzetta Ufficiale. Il 25 marzo, il Senato non ha dato il via libera alla custodia cautelare di Sova, richiesta dalla DNA, in quanto non e’ stata riunita la maggioranza del numero totale dei senatori favorevole alla sollecitazione. Di seguito, il presidente Klaus Iohannis, il Consiglio Superiore della Magistratura e il Partito Nazional-liberale — all’opposizione, hanno inoltrato contestazioni.



Bucarest — Elena Udrea, deputata, ex ministro ed ex candidata alle presidenziali, in arresto, è indagata dai procuratori anticorruzione per un nuovo reato, quello di riciclaggio di denaro, che si aggiunge alle precedenti accuse di abuso d’ufficio, traffico d’influenza e tangenti. Stando ad un comunicato della Direzione Nazionale Anticorruzione, una parte della somma ottenuta tramite reati di corruzione è giunta, nel periodo 2011-2012, nel patrimonio dell’organizzazione del Partito Democratico-liberale di Bucarest, di cui Elena Udrea era in quel periodo membro. Sempre oggi, i giudici dell’Alta Corte di Cassazione e Giustizia hanno ammesso la richiesta della DNA di prolungamento di 30 giorni del mandato di custodia cautelare nei confronti del sindaco sospeso del rione 5 della capitale Bucarest, Marian Vanghelie, indagato per corruzione. L’Alta Corte di Cassazione e Giustizia ha bocciato, d’altra parte, la richiesta di Iulian Herţanu, cognato del premier Victor Ponta, di sostituzione della custodia cautelare con gli arresti domiciliari, in un fascicolo su una frode con fondi europei. Inoltre, l’ex presidente della Commissione Centrale degli Arbitri, Vasile Avram, è stato condannato in via definitiva a 3 anni di reclusione, con l’accusa di tangenti e tentativo di falsità in documenti.



Ouagadougou — Gli eserciti francese e americano aiutano le truppe di Burkina Faso nelle operazioni di ricerca del cittadino romeno rapito sabato scorso. Lo ha reso noto il ministro della sicurezza interna di Ouagadougou, citato da France Presse, spiegando che gli eserciti dispongono di mezzi di sorveglianza in profondità che permettono di ampliare le ricerche. Il ministro ha inoltre precisato di essere in permanente contatto con le autorità di Mali e Niger, Paesi vicino ai cui confini è stato rapito il romeno che lavorava come guardia presso una miniera.



Bucarest — Le autorità romene hanno catturato 70 chili di cocaina nera a Timişoara (ovest). La droga era nascosta tra alcuni mobili, provenivano dall’Ecuador e avevano come destinazione finale la Spagna. Quattro sospetti sono stati fermati dai procuratori antimafia in questo caso. La cocaina nera è una droga molto cara, difficile da scoprire perché è inodore.



Bucarest — Più di 400.000 giovani romeni riceveranno consulenza e sovvenzioni per trovare un posto di lavoro decentemente pagato e per un periodo quanto più lungo. Lo ha dichiarato il premier romeno, in occasione del lancio del programma “Garanzie per la gioventù” a Bucarest – progetto finanziato da fondi europei che si propone di diminuire la disoccupazione tra i giovani. La Commissione Europea ha messo a disposizione 470 milioni di euro per questo programma, ha menzionato ancora il premier. All’evento ha partecipato il vicepresidente della CE per la moneta europea e il dialogo sociale, Valdis Dombrovskis, presente a Bucarest per una visita di un giorno. Dombrovskis ha svolto colloqui anche con il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, in merito alla cooperazione tra la Romania e la nuova Commissione Europea, ora a inizio mandato, e alle priorità dell’UE in campo economico e sociale, anche in vista degli obiettivi prefissi tramite la Strategia 2020 e dello svolgimento del Semestre Europeo.



Chisinau — Agitata a causa del conflitto in Ucraina, la Moldova ha bisogno, ora più che mai, di una prospettiva chiara di adesione all’UE. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri moldavo, Natalia Gherman, in un’intervista all’agenzia stampa France Presse. A meno di due mesi prima del vertice del Partenariato per l’Est di Riga, Chisinau insiste che le porte dell’UE restino aperte per Ucraina, Moldova, Bielorussia, Georgia, Armenia e Azerbaigian. Per la Moldova, l’adesione all’UE sarebbe la migliore via per riunificare l’ex repubblica sovietica a maggioranza romenofona, sul territorio della quale si trova la regione separatista Transnistria, aggiunge l’agenzia. L’anno scorso, Chisinau ha firmato l’accordo di associazione e libero scambio con l’UE.


(traduzione di Gabriela Petre)

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