08.02.2023 (aggiornamento)
Terremoto Turchia-Siria – Le violenti scosse di terremoto che hanno colpito la Turchia e la Siria hanno causato finora la morte di oltre 12.00o persone. Solo in Turchia, il numero delle vittime ha superato gli 8500. Si lamentano, d’altra parte, decine di migliaia di feriti e sfollati. Continuano intanto, in condizioni di gelo e maltempo, i tentativi delle squadre di soccorso di estrarre i sopravvissuti dalle macerie. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato le 10 province colpite dal sisma zone disastrate, imponendo lo stato di emergenza per tre mesi. Secondo Erdogan, 70 paesi hanno offerto aiuto alle operazioni di ricerca e soccorso. La Romania si è unita allo sforzo di sostegno internazionale per la Turchia, inviando 120 persone, tra soccorritori, squadre specializzate di ricerca-soccorso, medici e assistenti, un team composto da personale specializzato e una squadra cinofila. D’altra parte, numerosi cittadini romeni hanno contattato l’Ambasciata di Romania ad Ankara, segnalando la grave situazione in cui si trovano, pochissimi di loro chiedendo anche il rimpatrio. Ieri, 13 romeni sono arrivati a Bucarest con un aereo del Ministero della Difesa che ha effettuato un volo umanitario, dopo che, lunedì, erano stati rimpatriati altri 8 cittadini romeni e 2 polacchi. La Turchia si trova in una delle principali zone sismiche del globo. Nel 1999, un terremoto lungo la faglia dell’Anatolia settentrionale ha colpito la regione Düzce, uccidendo più di 17.000 persone.
România Internațional, 08.02.2023, 18:54
Terremoto Turchia-Siria – Le violenti scosse di terremoto che hanno colpito la Turchia e la Siria hanno causato finora la morte di oltre 12.00o persone. Solo in Turchia, il numero delle vittime ha superato gli 8500. Si lamentano, d’altra parte, decine di migliaia di feriti e sfollati. Continuano intanto, in condizioni di gelo e maltempo, i tentativi delle squadre di soccorso di estrarre i sopravvissuti dalle macerie. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato le 10 province colpite dal sisma zone disastrate, imponendo lo stato di emergenza per tre mesi. Secondo Erdogan, 70 paesi hanno offerto aiuto alle operazioni di ricerca e soccorso. La Romania si è unita allo sforzo di sostegno internazionale per la Turchia, inviando 120 persone, tra soccorritori, squadre specializzate di ricerca-soccorso, medici e assistenti, un team composto da personale specializzato e una squadra cinofila. D’altra parte, numerosi cittadini romeni hanno contattato l’Ambasciata di Romania ad Ankara, segnalando la grave situazione in cui si trovano, pochissimi di loro chiedendo anche il rimpatrio. Ieri, 13 romeni sono arrivati a Bucarest con un aereo del Ministero della Difesa che ha effettuato un volo umanitario, dopo che, lunedì, erano stati rimpatriati altri 8 cittadini romeni e 2 polacchi. La Turchia si trova in una delle principali zone sismiche del globo. Nel 1999, un terremoto lungo la faglia dell’Anatolia settentrionale ha colpito la regione Düzce, uccidendo più di 17.000 persone.
Difesa – La Romania ha ricevuto il secondo sistema di difesa Patriot sul totale di quattro che dovranno diventare operativi nella prima fase del programma di dotazione delle Forze Aeree. Secondo il ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, i sistemi costituiscono la prima fase della realizzazione di una capacità di difesa aerea da terra di ultima generazione, con possibilità testate in combattimento contro missili balistici tattici e da crociera, completamente integrato nel sistema NATO. I sistemi Patriot di ultima generazione sono arrivati in Romania per la prima volta nel 2020, mentre quest’anno dovrebbe essere completata la prima fase del programma di dotazione. Patriot viene considerato uno dei sistemi di difesa aerea più avanzati dell’arsenale statunitense. Un’unità Patriot di recente produzione costa oltre 1 miliardo di dollari.
CE – Inizia domani a Bruxelles un vertice straordinario del Consiglio Europeo, dedicato principalmente all’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina, alla situazione economica dell’UE e al contrasto della migrazione. In vista della riunione, il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha partecipato ieri ad un incontro in videocollegamento assieme al presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e a un gruppo di leader europei. La riunione dei 27 capi di stato e di governo dell’UE affronterà una serie di temi importanti. Al termine della videoconferenza, il presidente Klaus Iohannis ha precisato, in un post sui social, che le discussioni preliminari sono state incentrate sul sostegno all’Ucraina, sul rafforzamento della competitività dell’economia del’UE e sull’attuazione di misure concrete per contrastare l’immigrazione clandestina. Anche se il tema dell’allargamento dell’Area Schegen non si annovera tra i temi di discussione del Consiglio Europeo, non è escluso che il presidente Klaus Iohannis, in via informale, lo affronti sia in plenaria che negli incontri bilaterali. Nel Consiglio Giustizia e Affari Interni dell’8 dicembre scorso, l’Austria e i Paesi Bassi hanno respinto l’ammissione della Bulgaria a Schengen, mentre l’adesione della Romania è stata bloccata dall’Austria.
Politica – La Camera dei Deputati di Bucarest ha bocciato la mozione semplice inoltrata dalle opposizioni USR e Forza della Destra contro il ministro dell’Interno, Lucian Bode. Nel documento, i firmatari accusavano Bode di plagio nonchè della mancata adesione della Romania a Schengen. Nei dibattiti sulla mozione svoltisi lunedì, il ministro Bode ha affermato che le accuse dell’opposizione non rispecchiano la realtà e che sono state lanciate con scopo elettorale. Si tratta della seconda mozione semplice inoltrata contro il ministro Bode.
Diplomazia – Il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo della Macedonia del Nord, Bujar Osmani. La discussione si è svolta nel contesto dell’assunzione da parte di questo Paese della Presidenza dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), in un momento difficile, segnato dall’aggressione militare illegale della Russia contro l’Ucraina. Aurescu ha confermato all’omologo macedone il sostegno che la Romania continuerà a fornire alla Macedonia del Nord nel percorso di adesione all’UE. Il capo della diplomazia di Bucarest ha ringraziato il suo omologo Bujar Osmani per l’efficace cooperazione all’interno della NATO e soprattutto per la partecipazione dei militari della Macedonia del Nord alle strutture alleate presenti sul territorio della Romania, un contributo concreto al rafforzamento della sicurezza del Fianco Orientale della NATO.
Proteste – I membri della Federazione Sanitas hanno protestato oggi a Bucarest, per il terzo giorno consecutivo, davanti alle sedi dei principali partiti politici. Ieri, alle manifestazioni avevano partecipato anche alcune centinaia di membri dell’organizzazione sindacale, provenienti da tutto il Paese. I protestatari si sono fermati simbolicamente davanti alle istituzioni sanitarie, reclamando, tra l’altro, la legge sulla retribuzone e il sottofinanziamento delle istituzioni mediche. Tra le principali rivendicazioni, l’aumento di almeno il 15% degli stipendi nel settore della sanità. Una delegazione della SANITAS è stata ricevuta, lunedì, al Governo, da un consigliere del primo ministro, al quale sono state trasmesse le rivendicazioni. Se le loro richieste non verranno esaudite, i sindacalisti minacciano con nuove proteste.
Agricoltura – Via libera dal Governo di Bucarest al regolamento per l’applicazione della legge sul latte e sui prodotti derivati, che regola il mercato, con l’obiettivo di proteggere produttori e processatori. Può così diventare operativo anche l’Osservatorio del Latte, struttura il cui obiettivo è di raccogliere, elaborare e centralizzare i dati riguardanti gli allevamenti. Vengono presi in considerazione il numero di capi di bestiame, le quantità prodotte, i prezzi di vendita in tutte le fasi, ma anche i costi di produzione. Sempre oggi, l’Esecutivo ha approvato la concessione di un sostegno agli allevatori di mucche da latte, per compensare parte dei problemi affrontati lo scorso anno. La misura si rivolge a 40.000 agricoltori, mentre la somma stanziata è di 44 milioni di euro.