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07.06.2019

FMI – I rappresentanti in Romania del FMI hanno presentato oggi le conclusioni della valutazione annua dello stato delleconomia romena. Stando agli esperti del Fondo, sebbene la crescita economica della Romania basata sul consumo sia rimasta forte, contribuendo alla diminuzione dei divari nei confronti degli stati sviluppati, sono aumentati anche gli squilibri macroeconomici, il deficit fiscale e di conto corrente, ma anche le pressioni inflazionistiche. Il capo della missione del FMI per la Romania, Jaewoo Lee, ha sottolineato che, se le attuali politiche non cambieranno direzione, il progresso nel campo della convergenza potrebbe essere danneggiato e produrre effetti negativi soprattutto per i pensionati e per le persone povere. Egli ha sostenuto la necessità di un mix di politiche più equilibrato, soprattutto di un consolidamento fiscale, del rafforzamento della politica monetaria e di una maggiore flessibilita del corso di cambio, ma anche di una maggiore prevedibilità e di un miglioramento dellatto governativo. Al momento, la Romania non ha in via di svolgimento alcun accordo di finanziamento col FMI, però listituzione valuta ogni anno lo stato delleconomia romena. Le istituzioni finanziarie internazionali anticipano una crescita del PIL della Romania inferiore al 4% nel 2019.



Consiglio GAI — La ministra dell’Interno romena, Carmen Dan, ha presieduto, a Lussemburgo, la riunione del Consiglio GAI, l’ultima della presidenza romena del Consiglio UE. Nell’ambito della sezione affari interni del Consiglio Giustizia e Affari Interni sono state proposte misure concrete per la gestione del fenomeno migrazionistico, compresa l’adozione di un Regolamento per la creazione del Fondo di Migrazione e Asilo. Quanto all’adesione della Romania e della Bulgaria all’Area Schengen, Carmen Dan ha dichiarato che al momento non esiste unanimità nel Consiglio GAI. Sempre oggi, la ministra romena dell’interno ha partecipato alla firma del Piano di Azione Europol-Frontex, assieme a Catherine de Bolle, direttore esecutivo dell’Europol, Fabrice Leggeri, direttore esecutivo del FRONTEX e ai commissari europei Dimitris Avramopoulos e Julian King.



Riunione G20 — Il ministro delle Finanze romeno, Eugen Teodorovici, presiederà la delegazione del Consiglio dell’UE alla riunione G20 dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali, che si svolge dall’8 al 9 giugno, a Fukuoka, nel Giappone. Secondo un comunicato del MFP, nell’agenda ci sono temi come il finanziamento nel settore sviluppo, l’economia globale, l’imposizione internazionale, gli squilibri globali, l’invecchiamento della popolazione, gli investimenti nell’infrastruttura e i problemi del settore finanziario. Alla fine, i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali del G20 adotteranno un comunicato ufficiale con gli esiti dei lavori — precisa ancora il ministero di Bucarest.



Nomine – Il presidente romeno, Klaus Iohannis ha firmato oggi i decreti di nomina di Ana Birchall nella carica di ministro della Giustizia, di Roxana Mînzatu in quella di ministro per i Fondi Europei e di Natalia Intotero come ministro per i Romeni nel Mondo — ha annunciato la presidenza. Il 29 maggio, la premier Viorica Dancila aveva inviato al presidente le proposte di nomina dei nuovi ministri e quella per la carica di vicepremier per limplementazione dei partenariati strategici – Titus Corlăţean. In risposta, il capo dello stato ha annunciato che non accetterà la nomina di Titus Corlăţean perché lo considera “l’artigiano del disastro alle elezioni del 2014”.



PSD – Il Comitato Esecutivo del PSD (il principale partito al governo in Romania) ha annunciato di aver stabilito la data del 29 giugno per lorganizzazione di un congresso del partito. Nellambito del congresso sarà modificato lo statuto del partito, sarà eletta una nuova direzione e verrà presentato il candidato socialdemocratico alle elezioni presidenziali. La decisione giunge dopo che lex uomo forte della coalizione governativa di Bucarest, Liviu Dragnea, è stato arrestato la scorsa settimana, in seguito alla condanna ricevuta dall’Alta Corte a tre anni e sei mesi di carcere con esecuzione per corruzione.



ONU – Il ministro degli esteri romeno, Teodor Meleșcanu, ha partecipato, a New York, al voto organizzato nellambito del Consiglio di Sicurezza dellONU, per l’elezione dei membri non permanenti, nel mandato 2020-2021. Tra i candidati si è annoverata anche la Romania che ha perso però a favore dell’Estonia. Il Consiglio di Sicurezza è formato da cinque membri permanenti con diritto di veto : Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna. Altri 10 membri hanno un mandato di due anni dopo la cui scadenza vengono sostituiti da Paesi della stessa area geografica. Lanno prossimo saranno disponibili 5 seggi, due per lAfrica, uno per la regione Asia-Pacifico, uno per lAmerica Latina e Caraibi e uno per lEuropa Orientale. Per essere eletto nel Consiglio di Sicurezza dellONU un Paese deve essere sostenuto da almeno due terzi dellAssemblea Generale, cioè ottenere almeno 129 voti da parte dei 193 stati membri con diritto di voto.

07.06.2019
07.06.2019

, 07.06.2019, 16:59

FMI – I rappresentanti in Romania del FMI hanno presentato oggi le conclusioni della valutazione annua dello stato delleconomia romena. Stando agli esperti del Fondo, sebbene la crescita economica della Romania basata sul consumo sia rimasta forte, contribuendo alla diminuzione dei divari nei confronti degli stati sviluppati, sono aumentati anche gli squilibri macroeconomici, il deficit fiscale e di conto corrente, ma anche le pressioni inflazionistiche. Il capo della missione del FMI per la Romania, Jaewoo Lee, ha sottolineato che, se le attuali politiche non cambieranno direzione, il progresso nel campo della convergenza potrebbe essere danneggiato e produrre effetti negativi soprattutto per i pensionati e per le persone povere. Egli ha sostenuto la necessità di un mix di politiche più equilibrato, soprattutto di un consolidamento fiscale, del rafforzamento della politica monetaria e di una maggiore flessibilita del corso di cambio, ma anche di una maggiore prevedibilità e di un miglioramento dellatto governativo. Al momento, la Romania non ha in via di svolgimento alcun accordo di finanziamento col FMI, però listituzione valuta ogni anno lo stato delleconomia romena. Le istituzioni finanziarie internazionali anticipano una crescita del PIL della Romania inferiore al 4% nel 2019.



Consiglio GAI — La ministra dell’Interno romena, Carmen Dan, ha presieduto, a Lussemburgo, la riunione del Consiglio GAI, l’ultima della presidenza romena del Consiglio UE. Nell’ambito della sezione affari interni del Consiglio Giustizia e Affari Interni sono state proposte misure concrete per la gestione del fenomeno migrazionistico, compresa l’adozione di un Regolamento per la creazione del Fondo di Migrazione e Asilo. Quanto all’adesione della Romania e della Bulgaria all’Area Schengen, Carmen Dan ha dichiarato che al momento non esiste unanimità nel Consiglio GAI. Sempre oggi, la ministra romena dell’interno ha partecipato alla firma del Piano di Azione Europol-Frontex, assieme a Catherine de Bolle, direttore esecutivo dell’Europol, Fabrice Leggeri, direttore esecutivo del FRONTEX e ai commissari europei Dimitris Avramopoulos e Julian King.



Riunione G20 — Il ministro delle Finanze romeno, Eugen Teodorovici, presiederà la delegazione del Consiglio dell’UE alla riunione G20 dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali, che si svolge dall’8 al 9 giugno, a Fukuoka, nel Giappone. Secondo un comunicato del MFP, nell’agenda ci sono temi come il finanziamento nel settore sviluppo, l’economia globale, l’imposizione internazionale, gli squilibri globali, l’invecchiamento della popolazione, gli investimenti nell’infrastruttura e i problemi del settore finanziario. Alla fine, i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali del G20 adotteranno un comunicato ufficiale con gli esiti dei lavori — precisa ancora il ministero di Bucarest.



Nomine – Il presidente romeno, Klaus Iohannis ha firmato oggi i decreti di nomina di Ana Birchall nella carica di ministro della Giustizia, di Roxana Mînzatu in quella di ministro per i Fondi Europei e di Natalia Intotero come ministro per i Romeni nel Mondo — ha annunciato la presidenza. Il 29 maggio, la premier Viorica Dancila aveva inviato al presidente le proposte di nomina dei nuovi ministri e quella per la carica di vicepremier per limplementazione dei partenariati strategici – Titus Corlăţean. In risposta, il capo dello stato ha annunciato che non accetterà la nomina di Titus Corlăţean perché lo considera “l’artigiano del disastro alle elezioni del 2014”.



PSD – Il Comitato Esecutivo del PSD (il principale partito al governo in Romania) ha annunciato di aver stabilito la data del 29 giugno per lorganizzazione di un congresso del partito. Nellambito del congresso sarà modificato lo statuto del partito, sarà eletta una nuova direzione e verrà presentato il candidato socialdemocratico alle elezioni presidenziali. La decisione giunge dopo che lex uomo forte della coalizione governativa di Bucarest, Liviu Dragnea, è stato arrestato la scorsa settimana, in seguito alla condanna ricevuta dall’Alta Corte a tre anni e sei mesi di carcere con esecuzione per corruzione.



ONU – Il ministro degli esteri romeno, Teodor Meleșcanu, ha partecipato, a New York, al voto organizzato nellambito del Consiglio di Sicurezza dellONU, per l’elezione dei membri non permanenti, nel mandato 2020-2021. Tra i candidati si è annoverata anche la Romania che ha perso però a favore dell’Estonia. Il Consiglio di Sicurezza è formato da cinque membri permanenti con diritto di veto : Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna. Altri 10 membri hanno un mandato di due anni dopo la cui scadenza vengono sostituiti da Paesi della stessa area geografica. Lanno prossimo saranno disponibili 5 seggi, due per lAfrica, uno per la regione Asia-Pacifico, uno per lAmerica Latina e Caraibi e uno per lEuropa Orientale. Per essere eletto nel Consiglio di Sicurezza dellONU un Paese deve essere sostenuto da almeno due terzi dellAssemblea Generale, cioè ottenere almeno 129 voti da parte dei 193 stati membri con diritto di voto.

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