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07.03.2022


07.03.2022
07.03.2022

, 07.03.2022, 17:09


Profughi – Il numero di cittadini ucraini richiedenti l’asilo in Romania è salito a quasi 3.300. Secondo il Ministero dell’Interno, 34.000 rifugiati ucraini sono entrati nel Paese solo nelle ultime 24 ore e più di 26.600 sono partiti verso altri stati. Questa settimana, il Governo invierà a Bruxelles i dati ufficiali relativi alle spese destinate ai rifugiati arrivati in Romania dall’Ucraina. Si tratta di poco più di 50 milioni di lei (circa 10 milioni di euro), che verranno rimborsati dai fondi disponibili a livello europeo per la gestione di questa situazione. Intanto, a Suceava, nel nord della Romania, sono iniziati i lavori di allestimento del Centro Logistico di Assistenza Umanitaria per l’Ucraina, per la raccolta e il trasporto delle donazioni internazionali nelle zone più colpite dalla guerra nel Paese confinante. La Polizia di Confine riferisce che oltre 260.000 cittadini sono entrati finora dall’Ucraina in Romania.

Ucraina – Il presidente francese Emmanuel Macron condanna quello che ha definito il cinismo morale e politico del presidente russo Vladimir Putin sulla questione dei corridoi umanitari in Ucraina. Macron ha affermato che l’idea generale dei corridoi non era seria perché Mosca offriva vie di fuga solo verso la Russia o la Bielorussia. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che la Russia aveva comunicato all’Ucraina di essere pronta a sospendere le operazioni militari in un istante se cessa le azioni militari, modifica la sua costituzione per confermare la neutralità, riconosce la Crimea come territorio russo e l’indipendenza degli stati separatisti autoproclamati come repubbliche di Donetsk e Lugansk. È la posizione più esplicita della Russia finora sui termini imposti all’Ucraina per fermare l’intervento militare, già entrato nel 12° giorno, informa Reuters. La Russia ha attaccato l’Ucraina da nord, est e sud, prendendo di mira città come Kiev, Kharkiv e la città portuale di Mariupol. L’invasione del 24 febbraio ha provocato la peggiore crisi dei profughi dalla seconda Guerra Mondiale, ha suscitato indignazione nella comunità internazionale e ha portato a dure sanzioni contro Mosca. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condannato gli attacchi russi contro i civili e ha affermato che la loro uccisione con colpi di artiglieria e attacchi missilistici non sarà mai dimenticata.

Air Policing – Il Canada riprenderà le operazioni di Air Policing in Romania a partire da luglio. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, precisando che saranno coinvolti sei aerei CF-18. Incontrando oggi a Bucarest l’omologo romeno, la ministra degli Esteri canadese, Melanie Joly, ha spiegato che, entro luglio, il numero di militari del suo paese dispiegati in Romania potrebbe aumentare a 200. Abbiamo aumentato la presenza sul fianco orientale, abbiamo messo a disposizione della NATO una fregata e siamo disposti a fare tutto il necessario per garantire che l’intero fianco est e soprattutto la Romania siano ben protetti, nel contesto in cui abbiamo visto cosa ha fatto la guerra di Putin in Ucraina, il vostro paese confinante, ha sottolineato Melanie Joly. La Romania e il Canada concordano sul fatto che le alleanze e i partenariati consolidati sono fondamentali per affrontare le sfide attuali e future, si legge nella dichiarazione congiunta firmata a Bucarest dai due ministri. I due paesi coordineranno i loro sforzi per consolidare le relazioni transatlantiche sotto tutti i profili della cooperazione, indica ancora il documento.

Difesa – Il ministro della Difesa romeno Vasile Dîncu, ha avuto oggi un incontro di lavoro con la collega dei Paesi Bassi, Kajsa Ollongren, presso la Base aerea 57 di Mihail Kogălniceanu (sud-est). Vasile Dîncu ha sottolineato l’importanza del rafforzamento dei rapporti di cooperazione tra le due parti nel campo della difesa e della sicurezza, salutando la presenza alla base Kogălniceanu del distaccamento militare olandese che partecipa all’esercitazione multinazionale Rapid Falcon 22, insieme ai soldati romeni e americani. Gli obiettivi sono l’addestramento congiunto, l’aumento dell’interoperabilità e della capacità congiunta di reazione, nonché lo sviluppo di relazioni funzionali tra le strutture partecipanti. Il ministro romeno ha condannato la guerra lanciata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina, precisando che la Romania è solidale con il coraggioso popolo ucraino e che sostiene pienamente e incondizionatamente l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i confini riconosciuti a livello internazionale.

NATO – Elementi del distaccamento belga, che fa parte della Forza di Risposta della NATO (NRF) attivata dal Consiglio Nord-Atlantico lo scorso 25 febbraio, sono arrivati in Romania, informa il Ministero della Difesa di Bucarest. La scorsa settimana, in Romania sono arrivati soldati e mezzi tecnici francesi, parte del 27° Battaglione Cacciatori di Montagna di Annecy. Il battaglione francese è stato il primo elemento terrestre della Forza di Risposta della NATO schierato in Romania, in seguito alla decisione del Consiglio Nord- Atlantico del 25 febbraio. Complessivamente, 500 militari francesi e 300 belgi si schiereranno accanto ai militari romeni per rafforzare il Fianco Orientale dell’Alleanza.

Coronavirus – Il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha annunciato che lo stato di allerta epidemica non sarà prorogato dopo l’8 marzo. L’epidemia di COVID-19 è in discesa accelerata, mentre la quinta ondata sta per finire, ha spiegato il capo dello stato. Istituito a maggio 2020, dopo due mesi di emergenza, a causa dalla pandemia di COVID-19, lo stato di allerta ha comportato numerose restrizioni, che hanno avuto impatto sia sull’evoluzione economica, che sulla coesione sociale in Romania. Dall’inizio della pandemia, in Romania sono stati accertati oltre 2,7 milioni di contagi e oltre 63.000 persone sono decedute. Il Paese ha il secondo tasso di vaccinazione più basso tra i 27 membri dell’Unione Europea, dopo la Bulgaria.

Il premier Marcel Ciolacu (foto: gov.ro)
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