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07.02.2025

Rapina tesoro: la polizia dei Paesi Bassi riferisce di aver ricevuto centinaia di segnalazioni riguardanti il ​​furto dei reperti del patrimonio romeno/PIL: Romania supera Polonia in termini di PIL pro capite adeguato alla parità del potere d'acquisto/ Economia: incontro del premier Marcel Ciolacu con i rappresentanti del Fondo Monetario Internazionale

07.02.2025
07.02.2025

, 07.02.2025, 19:00

Rapina tesoro – L’organo di controllo del primo ministro romeno ha scoperto numerose irregolarità e negligenza nell’organizzazione della mostra allestita al Museo Drents, nei Paesi Bassi, da dove sono stati rubati numerosi reperti del tesoro dacico. Dal rapporto, inviato alla Procura Generale, risulta che il Museo Nazionale di Storia della Romania e il Ministero della Cultura hanno accettato misure di sicurezza meno rigorose di quelle stabilite per le mostre organizzate a Madrid e Roma, come la mancanza di un servizio di guardia permanente. Un’altra irregolarità si riferisce al fatto che la mostra non ha ricevuto il parere favorevole del Consiglio di Amministrazione del Museo, come previsto dalle norme in vigore, mentre il contratto di prestito non è stato concluso in forma autentica. Inoltre, il valore assicurativo dei beni esposti nei Paesi Bassi è stato l’ultimo stabilito e per alcuni reperti è stato fatto sulla base di una rivalutazione effettuata 14 anni fa. D’altra parte, la polizia olandese riferisce di aver ricevuto centinaia di segnalazioni riguardanti il ​​furto dei manufatti reperti appartenenti alla Romania. Molte riguardano i luoghi in cui sono stati visti i ladri dopo la rapina e le persone con cui hanno avuto contatti. La settimana scorsa, la polizia ha arrestato tre sospetti, due uomini e una donna, che hanno rifiutato di rivelare il posto in cui si trovano gli oggetti rubati. Secondo l’investigatore d’arte Arthur Brand, esiste una probabilità del 50% che i ladri abbiano già fuso i reperti d’oro.

 

PIL – La Romania ha superato la Polonia in termini di Prodotto Interno Lordo pro capite adeguato alla parità del potere d’acquisto. E’ quanto emerge da una ricerca condotta dagli esperti dell’Accademia di Studi Economici di Bucarest, la quale indica che la Romania supera anche altre economie della regione, come l’Ungheria, la Croazia o la Grecia. Il PIL nominale pro capite è aumentato in media dell’11% all’anno negli ultimi cinque anni, superando dell’80% la media dell’Unione Europea.

 

Economia – Secondo le più recenti previsioni macroeconomiche della Commissione Europea, in Romania gli stipendi aumenteranno moderatamente nel 2025 e nel 2026. L’Esecutivo comunitario corrobora le sue previsioni con le crescite consistenti del salario minimo attuate dal Governo di Bucarest, con il calo dell’inflazione e con l’allentamento delle tensioni sul mercato del lavoro che dovrebbe ridurre ulteriormente la disoccupazione. Gli esperti della Commissione prevedono un notevole rallentamento dell’aumento dei prezzi per energia e  prodotti alimentari. Inoltre, l’inflazione media continuerà a diminuire, raggiungendo l’intervallo mirato dalla Banca Nazionale della Romania, pari al 2,5% verso la fine del 2026.

 

FMI – Il mantenimento della stabilità macroeconomica, il ritmo sostenuto degli investimenti e il proseguimento delle riforme sono gli obiettivi del Governo romeno per l’anno in corso. Lo ha dichiarato il primo ministro Marcel Ciolacu, incontrando oggi la delegazione del FMI, al termine della missione a Bucarest. Durante le consultazioni, Marcel Ciolacu ha sottolineato l’impegno dell’Esecutivo di rientrare quest’anno nel deficit di bilancio del 7% del PIL, nonchè di  continuare la riduzione del deficit nei prossimi anni, secondo il piano fiscale concordato con i rappresentanti della CE. Marcel Ciolacu ha sottolineato alcune delle priorità del Governo per il prossimo periodo, tra cui le misure di riduzione delle spese con il personale, la ristrutturazione dell’apparato pubblico e la riorganizzazione amministrativa-territoriale. Gli esperti del FMI hanno discusso anche con gli esponenti della Banca Centrale di Romania, tra cui il governatore Mugur Isărescu. La delegazione del FMI non ha sollecitato alla Romania misure finanziarie drastiche, aumenti delle tasse o altre misure di austerità, ha assicurato il ministro delle Finanze, Tanczos Barna, dopo l’incontro avuto ieri con il nuovo capo della missione del FMI in Romania, il sudcoreano Joong Shik Kang. Attualmente la Romania non ha un accordo di finanziamento con il Fondo Monetario Internazionale, ma l’istituzione finanziaria valuta annualmente l’evoluzione dell’economia romena, sulla base di consultazioni, che costituiscono un esercizio di sorveglianza obbligatorio per tutti gli stati membri.

 

Retribuzione – In Romania, lo stipendio base minimo lordo garantito sarà aggiornato annualmente in base al tasso d’inflazione e alla produttività del lavoro. Seguendo una direttiva europea in materia, il Governo ha adottato il meccanismo di aggiornamento, un meccanismo di calcolo europeo, assunto attraverso il PNRR, grazie al quale l’evoluzione del salario minimo diventa molto più prevedibile. Secondo il primo ministro Marcel Ciolacu, la formula è stata stabilita l’anno scorso insieme alle parti sociali. Dall’inizio dell’anno, in Romania lo stipendio minimo è arrivato a 4.050 lei (810 euro).

 

G7 – I ministri degli Esteri di Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Islanda, Irlanda, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia, Romania e Svezia chiedono agli Stati del G7 di adottare misure aggiuntive per ridurre le entrate ottenute da Mosca dalla vendita di energia. “Con queste entrate la Russia sta finanziando l’aggressione in Ucraina, nel contesto in cui un terzo delle sue entrate e due terzi delle sue esportazioni sono legati ai trasporti di energia”, indica il Ministero degli Esteri romeno in un comunicato diffuso oggi. La fonte precisa che i 12 stati “hanno costantemente sostenuto l’adozione di misure restrittive quanto più dure contro la Russia”. Il G7 è quindi incoraggiato a utilizzare il tetto del prezzo del petrolio per contenere i flussi di entrate della Russia, di imporre sanzioni alle navi della cosiddetta “flotta fantasma” di Mosca, nonchè di prendere in considerazione ulteriori misure riguardanti il trasporto marittimo delle esportazioni di origine russa,  sottolinea la diplomazia di Bucarest.

 

Influenza – In Romania sono stati aperti più di 300 centri di valutazione medica ambulatoriale per virus respiratori e influenza. L’elenco delle strutture a cui possono rivolgersi i romeni con tali problemi è stato pubblicato dal Ministero della Salute. La misura è stata adottata per ridurre la pressione sui reparti di pronto soccorso degli ospedali, visto che le infezioni virali sono raddoppiate la scorsa settimana, quando sono stati registrati oltre 170.000 casi e 15 persone sono morte a causa dell’influenza, portando a 35 il numero dei decessi per questa malattia dall’inizio della stagione. “È il periodo più intenso degli ultimi anni in termini di numero di casi”, ha affermato il ministro della Salute, Alexandru Rafila, precisando che non è favorevole alla chiusura delle scuole. Rafila ha raccomandato alle persone con sintomi influenzali di indossare la mascherina protettiva, di evitare l’affollamento e, per tutti, la vaccinazione, come unico modo per prevenire la diffusione dell’influenza.

 

Auto – Nel mese di gennaio, le immatricolazioni di auto nuove in Romania sono state di quasi 12.000 unità, il 6% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Per quanto riguarda le auto usate, il loro volume ha superato le 27.000 unità. Dacia resta leader del mercato interno, con 4.000 unità vendute, seguita da Toyota e Skoda, con oltre 800 vetture immatricolate. L’anno scorso, la produzione di automobili in Romania ha registrato un nuovo record: oltre 550.000 veicoli prodotti dalla Dacia e dalla Ford Otosan.

 

 

 

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