07.02.2018
Strasburgo – Davanti alla plenaria del Parlamento Europeo di Strasburgo, il commissario europeo per la Giustizia, Věra Jourová, ha ribadito lappello della Commissione Europea al Parlamento romeno di iniziare il dibattito legato alle modifiche delle leggi sulla giustizia in linea con le raccomandazioni di Bruxelles e di raggiungere un consenso. La Jourová ha affermato che lesecutivo comunitario è pronto a continuare il dialogo con le autorità di Bucarest e offrire il suo sostegno, menzionando che, dopo 10 anni di sforzi congiunti, la Romania ha uno dei migliori sistemi giudiziari. La commissaria UE ha ricordato che, lo scorso dicembre, nellultimo rapporto del Meccanismo di Cooperazione e Verifica, la Commissione aveva espresso preoccupazione per le modifiche recate alle leggi sulla Giustizia, e che, da allora, il dibattito ha registrato sviluppi. Le discussioni sono state decise dal Legislativo comunitario il 18 gennaio, in seguito alle modifiche apportate alle leggi sulla giustizia, alla fine dell’anno scorso, dalla coalizione al governo in Romania PSD-ALDE, e duramente criticate da associazioni di magistrati, dall’opposizione ma anche dall’UE.
România Internațional, 07.02.2018, 16:53
Bucarest – Il problema della corruzione potrà essere risolto solo accusando i colpevoli, rinviando a giudizio i funzionari oppure ottenendo condanne. Lo ha dichiarato oggi a Bucarest il procuratore capo della DNA, Laura Codruta Kovesi. Presente al dibattito La frode e la corruzione nel settore degli appalti pubblici, Kovesi ha sottolineato che lo sforzo investigativo dei procuratori deve essere raddoppiato da misure di prevenzione e da una seria educazione anticorruzione. Dal canto suo, il procuratore generale Augustin Lazar ha affermato che mantenere la fiducia nella giustizia romena deve rappresentare una priorità per tutti coloro che lavorano nel sistema. Secondo Lazar, qualsiasi iniziativa di modifica della legislazione penale dovrebbe essere basata sugli studi di impatto.
Bucarest – La Corte Costituzionale della Romania ha rimandato al 6 marzo la decisione nel caso della segnalazione del presidente Klaus Iohannis in merito alle modifiche recate alla legge secondo cui parlamentari, ministri, sindaci prefetti o i capi dei consigli provinciali potranno avere la qualità di commerciante persona fisica. Secondo il capo dello stato, in questo caso, non è stata rispettata la procedura di adozione della normativa in cui che il Senato doveva essere Camera decisionale. Il presidente considera che, tramite l’eliminazinone dell’incompatibilità, sono stati ridimensionati gli standard d’integrità e intaccato lo stato di diritto. La presidenza sostiene che la legge in causa non rispetta gli obblighi internazionali di integrità assunti dalla Romania e neanche una serie di provvedimenti della Costituzione.
Bruxelles – Secondo le stime della Commissione Europea, la crescita economica della Romania rallenterà fino al 4,5% nel 2018 e fino al 4% nel 2019. E’ quanto rilevano le previsioni economiche intermediarie per l’inverno 2018, indicando che la crescita del consumo privato sarà più temperata quest’anno, causa la crescita dell’inflazione e il rallentamento degli aumenti salariali. Eppure, il consumo privato resterà il principale motore di crescita anche nel 2018 e nel 2019. Gli investimenti dovrebbero aumentare, sostenuti da progetti finanziati da fondi europei. La Commissione Europea sostiene che l’inflazione sarà in aumento in seguito alla crescita della pressione venuta dalla richiesta, mentre gli effetti della diminuzione delle tasse diminuiranno. Il tasso dell’inflazione dovrebbe salire fino al 4,1% nel 2018, e al 3% nel 2019.Daltra parte, sempre oggi, il Consiglio di Amministrazione della Banca Nazionale Romena ha deciso di aumentare il tasso dinteresse della politica monetaria dal 2 fino al 2,25% allanno
Strasburgo – La plenaria del Parlamento Europeo ha adottato una legge che prevede la riduzione delle emissioni di diossido di carbonio generate dall’industria nell’UE, per rendere possibile l’avvio dell’applicazione degli impegni assunti nell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. La Romania e la Bulgaria hanno ottenuto una deroga dal divieto di adoperare un nuovo fondo creato dall’UE per la commercializzazione delle emissioni. Secondo la nuova legge, già approvata a livello informale con i ministri dei Paesi membri, sarà accelerato il ritiro dei certificati di emissioni dal mercato del carbonio dal sistema europeo di scambio delle quote di emissione, e saranno creati due fondi per la crescita dell’innovazione e il sostegno della transizione verso un’economia basata solo in bassa misura sul carbonio. Un fondo di modernizzazione aiuterà all’aggiornamento dei sistemi energetici dei Paesi membri dell’UE con redditi più bassi, Romania e Bulgaria comprese.