07.02.2017
România Internațional, 07.02.2017, 16:51
Bucarest – Davanti alla plenaria del Parlamento, il presidente romeno, Klaus Iohannis ha chiesto, al governo di sinistra di trovare una soluzione alla crisi provocata tramite ladozione del decreto legge che modifica I codici penali, decreto ulteriormente ritirato. Il capo dello stato ha rimproverato alla coalizione maggioritaria PSD-ALDE il fatto che, dopo un solo mese di governo, è entrata in collosione con una grande parte della società ed ha ricordato le ampie manifestazioni di protesta generate dallazione dell Esecutivo. Egli ha arringato per un atto di governo responsabile, predittibile e trasparente. Il capo dello stato ha chiesto al Parlamento di legiferare per la Romania e non per un gruppo di politici con problemi penali. Egli ha ammonito che, se il PSD, non sarà in grado di risolvere la crisi al più presto, convocherà consultazioni per individuare soluzioni. Allo stesso tempo, il presidente ha ricordato che consulterà i romeni, tramite un referendum, sulla continuazione della lotta contro la corruzione e lassicurazione dellintegrità dellincarico pubblico. I leader della coalizione PSD-ALDE hanno rimproverato al presidente di essere partigiano e di non svolgere il ruolo di mediatore a livello della società.D’altra parte, i parlamentari dei partiti di opposizione PNL, USR e PMP hanno sostenuto che il capo dello stato, esprime, di fatto, la volonta’ dei romeni.
Bucarest — Ottava giornata consecutiva di manifestazioni antigovernative a Bucarest davanti alla sede dell’Esecutivo, sullo sfondo delle modifiche nel settore della legislazione penale. Un numero piuà basso di persone, rispetto ai giorni precedenti, sono scese in strada per chiedere le dimissioni del Governo di Sinistra. Il più alto numero di protestatari è stato registrato domenica, quando oltre mezzo milione di persone hanno protestato a Bucarest e nelle principali citta romene, contro il decreto legge che modificava i codici penali, malgrado la sua abrogazione nello stesso giorno. E sempre oggi, o Bucarest, terza giornata consecutiva di manifestazioni contro il capo dello stato, Klaus Iohannis e di sostegno per il governo Grindeanu. L’Esecutivo ha annunciato che rinuncia per il momento alla modifica dei Codici Penali. Il ministero della Giustizia ha spiegato di non essere preoccupato dell’elaborazione di un disegno legge sul tema, in questo momento centralizzando le decisioni pronunciate dalla Corte Costituzionale sui documenti normativi menzionati.
Bucarest – Il Parlamento di Bucarest ha adottato i disegni di legge sulla Finanziaria per lanno in corso. Lopposizione di destra ha sostenuto di nuovo , davanti alla plenaria una serie di emmendamenti che pero non sono stati accettati. Il premier Sorin Grindeanu ha dichiarato, alla fine dei dibattiti che il progetto della Finanziaria è uno equilibrato, concentrato su politiche sociali e di sviluppo. Il bilancio punta su un PIL di 815 miliardi di lei (poco meno di 200 milardi di euro), un incremento economico del 5,2% e un deficit del 3%. La bozza sulla Finanziaria per il 2017 sarà inviata per promulgazione al capo dello stato.
Bruxelles — Il ministro romeno per gli Affari Europei, Ana Birchall, ha partecipato a Bruxelles alla Riunione del Consiglio di Affari Generali. Tema principale della riunione è stata la preparazione del prossimo Verice europeo del 9-10 marzo. Nel contesto, i ministri per gli Affari Europei hanno discusso sugli arogmenti presenti sull’agenda del Consiglio Europeo di marzo, con accento sullo stimolo dell’occupazione dei posti di lavoro, incremento economico e competitività, come su aspetti legati alla sicurezza e ai rapporti esteri. Il ministro delegato Ana Birchall ha ribadito l’importanza della promozione degli investimenti, lo stimolo della crescita economica e l’occupazione dei posti di lavoro per la Romania. Birchall ha espresso anche il sostegno della Romania per l’applicazione della strategia interna di sicurezza dell’UE.
Bucarest — La Corte Costituzionale della Romania ha deciso che il disegno legge sulla conversione dei crediti in franchi svizzeri è noncostituzionale. Il presidente della Corte, Valer Dorneanu, ha dichiarato che ci sono almeno nove motivi che sostengono la decisione. Secondo Dorneanu, uno di questi è la grave inosservanza del principio del bicameralismo, nel senso che esiste una differenza sostanziale tra la froma adottata dal Senato e quella della Camera dei Deputati, con ruolo decisionale in questo caso. Il disegno legge sulla conversione dei crediti in franchi svizzeri è stato adottato dalla plenaria della Camera lo scorso ottobre. Secondo l’atto normativo, i crediti in franchi svizzeri vengono convertiti nella moneta leu secondo il corso valutario della data alla quale è stato siglato il contratto. La legge è stata attacata alla Corte Costituzionale dall’esecutivo precedente,il premier di quel periodo, Dacian Ciolos, dichiarando che, tramite l’azione, ha voluto ottenere chiarimenti e non perche sarebbe stato contrario. Nel mese di gennaio del 2015, molti romeni che hanno decisio di contrattare crediti in franchi svizzeri hanno costatato di avere le rate raddoppiate a causa delle fluttuazioni del corso di cambio. Attualmente il franco svizzero è quotato a 4,21 lei rispetto a 2-2,5 del periodo 2007-2008, periodo in cui sono stati rilasciati la maggiorparte dei crediti in questa moneta.