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06.11.2022 (aggiornamento)

Riscaldamento – Le autorità di Bucarest stanno valutando una nuova formula per sostenere la popolazione nell’approvvigionamento con legna da ardere, in seguito alla crisi sul mercato generata dalla decisione iniziale che prevedeva il tetto di 400 lei (circa 80 euro) al metro cubo. Una variante ipotizzata è la concessione di voucher alle persone vulnerabili. Il ministro dell’Ambiente, Tánczos Barna, ha dichiarato che l’ordinanza che prevede il tetto al prezzo delle legna da ardere sarà modificata la settimana prossima, in modo che protegga veramente la popolazione che le usa per il riscaldamento. Il ministro ha spiegato che l’atto normativo, passato in modo tacito al Senato nella forma approvata dal Governo, sarà corretto dalla Camera dei Deputati, il percorso più veloce affinchè le legna possano essere nuovamente disponibili sul mercato. Nei giorni scorsi, il premier Nicolae Ciucă ammetteva che la decisione sul tetto non ha raggiunto l’obiettivo. Dall’opposizione, l’USR richiama l’attenzione che l’atto normativo genera effetti che hanno già bloccato il mercato del legno, per cui servono modifiche urgenti.

06.11.2022 (aggiornamento)
06.11.2022 (aggiornamento)

, 06.11.2022, 18:38

Riscaldamento – Le autorità di Bucarest stanno valutando una nuova formula per sostenere la popolazione nell’approvvigionamento con legna da ardere, in seguito alla crisi sul mercato generata dalla decisione iniziale che prevedeva il tetto di 400 lei (circa 80 euro) al metro cubo. Una variante ipotizzata è la concessione di voucher alle persone vulnerabili. Il ministro dell’Ambiente, Tánczos Barna, ha dichiarato che l’ordinanza che prevede il tetto al prezzo delle legna da ardere sarà modificata la settimana prossima, in modo che protegga veramente la popolazione che le usa per il riscaldamento. Il ministro ha spiegato che l’atto normativo, passato in modo tacito al Senato nella forma approvata dal Governo, sarà corretto dalla Camera dei Deputati, il percorso più veloce affinchè le legna possano essere nuovamente disponibili sul mercato. Nei giorni scorsi, il premier Nicolae Ciucă ammetteva che la decisione sul tetto non ha raggiunto l’obiettivo. Dall’opposizione, l’USR richiama l’attenzione che l’atto normativo genera effetti che hanno già bloccato il mercato del legno, per cui servono modifiche urgenti.

Gas – Domani mattina, la Romania avrà 3 miliardi di metri cubi di gas nei depositi, vale a dire un livello di riempimento del 97,7% della capacità totale di stoccaggio, secondo i dati forniti dalla compagnia nazionale Transgaz. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, la Romania ha in più nei depositi 701 milioni di metri cubi. La soglia minima dell’80%, approvata per la Romania nel nuovo regolamento della Commissione Europea, era stata raggiunta il 17 settembre.

Energia – In questo momento, la Romania fornisce oltre il 90% del fabbisogno di elettricità della Repubblica di Moldova. Lo ha dichiarato ad una rete televisiva il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, spiegando che la situazione è grave nello stato confinante, dipendente al 100% da fonti esterne di gas ed energia elettrica. Bogdan Aurescu ha precisato che la Romania ha aiutato la Moldova anche con forniture di nafta e legna da fuoco. La Romania si è inoltre appellata alla comunità internazionale per concedere delle sovvenzioni alla Moldova, al fine di poter acquistare energia dal mercato libero. Dopo l’invasione russa, l’Ucraina non è stata più in grado di esportare energia in Moldova. Inoltre, la compagnia russa Gazprom ha annunciato a ottobre la diminuzione delle forniture di gas alla Moldova a soli 5,7 milioni di metri cubi al mese, motivando la riduzione tramite le dispute con Chişinău sul pagamento del gas e il rifiuto dell’operatore ucraino dei gasdotti di offrire un servizio integrale per il trasporto. La presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu, ha dichiarato che il suo paese si confronta con la crisi energetica più grave nella sua storia.

Profughi – L’Ispettorato Generale della Polizia di Frontiera riferisce che ieri hanno effettuato le formalità di controllo circa 187.000 persone, cittadini romeni e stranieri, con oltre 50.500 mezzi di trasporto, sia per entrare che per uscire dalla Romania. Nel paese sono entrate oltre 86.700 persone, di cui 9.158 cittadini ucraini, in aumento del 16,81% rispetto al giorno precedente. L’IGPF indica in un comunicato che, a partire dal 10 febbraio, due settimane prima dell’invasione russa nel loro paese, nella confinante Romania sono entrati oltre 2,7 milioni di cittadini ucraini, per la maggior parte in transito verso l’Europa occidentale. Oltre 86.500 hanno scelto di rimanere in Romania, precisano le autorità di Bucarest.

Industria – La produzione industriale in Romania registrerà quest’anno un calo dell’1,3% rispetto al 2021. Lo rilevano le stime della Commissione Nazionale di Strategia e Prognosi, indicando che la diminuzione preconizzata per la produzione e le forniture di energia elettrica e termica sarà del 7,1%. Per l’industria estrattiva si osserverà un calo del 4,5%, mentre per quella manifatturiera una riduzione dello 0,1%. Nella variante d’autunno della Prognosi 2022-2026, la Commissione stima per il corrente anno una crescita della produzione industriale dello 0,5%, con aumenti nell’industria manifatturiera e nella produzione e nelle forniture di energia, e un calo nell’industria estrattiva. Nel 2024, 2025 e 2026 la crescita della produzione industriale proseguirà con oltre 4 punti percentuali all’anno, stima ancora la Commissione.

Teatro – In Romania prosegue fino al 13 novembre il Festival Nazionale di Teatro, con performances in presenza dopo due anni di pandemia in cui l’evento si è tenuto online. Oltre 60 spettacoli sono messi in scena da teatri statali e indipendenti a Bucarest, nel paese, ma anche all’estero, all’insegna di Confini fragili. Storie fluide, il tema scelto per quest’anno. All’attuale edizione torna anche la sezione FNT on air, con una selezione di spettacoli di teatro radiofonico.

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