06.08.2014
Bucarest — Il premier romeno, Victor Ponta, ha informato il presidente Traian Băsescu che il loro “patto di coabitazione” non è più valido. Victor Ponta ha precisato che, fino a novembre quando scade il mandato di presidente di Traian Băsescu, tra lui e il capo dello stato non sarà più possible una collaborazione. Firmato a dicembre 2012, il patto includeva, tra l’altro, un codice generale di condotta in cui i firmatari si impegnavano ad evitare l’uso di espressioni dure e di attacchi di ogni tipo, nonché un meccanismo di soluzione delle dispute. Un simile “patto di coabitazione” era necessario per evitare una nuova crisi politica, dopo quella dell’estate dello stesso anno, quando l’alleanza allora al governo, co-presieduta dal premier socialdemocratico Victor Ponta, aveva tentato di destituire, tramite referendum, il presidente di centro-destra Traian Băsescu. Il referendum non è stato validato per mancanza di quorum.
România Internațional, 06.08.2014, 16:13
Bucarest — Il premier romeno, Victor Ponta, ha informato il presidente Traian Băsescu che il loro “patto di coabitazione” non è più valido. Victor Ponta ha precisato che, fino a novembre quando scade il mandato di presidente di Traian Băsescu, tra lui e il capo dello stato non sarà più possible una collaborazione. Firmato a dicembre 2012, il patto includeva, tra l’altro, un codice generale di condotta in cui i firmatari si impegnavano ad evitare l’uso di espressioni dure e di attacchi di ogni tipo, nonché un meccanismo di soluzione delle dispute. Un simile “patto di coabitazione” era necessario per evitare una nuova crisi politica, dopo quella dell’estate dello stesso anno, quando l’alleanza allora al governo, co-presieduta dal premier socialdemocratico Victor Ponta, aveva tentato di destituire, tramite referendum, il presidente di centro-destra Traian Băsescu. Il referendum non è stato validato per mancanza di quorum.
Bucarest — Il premier romeno Victor Ponta ha salutato l’adozione dalla Commissione Europea dell’Accordo di Partenariato con la Romania ed ha affermato che ciò permetterà al Paese di avviare le procedure di assorbimento dei fondi europei per il periodo 2014-2020. L’accordo stipula come saranno utilizzati i fondi europei strutturali e di investimenti fino al 2020. La Romania dovrà aumentare il tasso di impiego della manodopera al 70%, ottimizzare l’infrastruttura, la competitività, l’efficacia energetica, l’ambiente istituzionale e la qualità dei servizi pubblici offerti dall’amministrazione e dalla giustizia. Nel periodo 2014-2020, la Romania riceverà fondi europei pari a circa 43 miliardi di euro, di cui oltre 22 miliardi per la politica di coesione.
Bucarest — Monica Macovei, già ministro della Giustizia nel periodo 2005-2007, ha annunciato la sua candidatura alle prezidenziali, diventando la prima e, per il momento, l’unica donna in corsa per la più alta carica nello stato. Monica Macovei (55 anni) si presenta come candidata indipendente di destra, dopo che il suo partito — il Partito Democratico Liberale (all’opposizione) ha deciso di sostenere un altro candidato allo scrutinio di novembre. Macovei si ritiene l’unica in grado di sconfiggere il socialdemocratico Victor Ponta, l’attuale primo ministro, che ha già presentato ufficilamente la sua candidatura ed è favorito nei sondaggi.
Kabul — Il Ministro della difesa romeno, Mircea Duşa, ha trasmesso al segretario americano alla Difesa, Chuck Hagel, una lettera in cui rimpiange la morte di un generale-maggiore americano, che ha perso la vita nell’attacco compiuto ieri in un complesso militare nei pressi di Kabul. Stando al quotidiano Washington Post, si tratta del generale Harold J. Greene, il militare con il più alto grado morto dall’inizio dell’intervento della coalizione internazionale in Afghanistan, nel 2001, viceresponsabile per gli acquisti di armamento del quartier generale delle forze armate americane. L’aggressore, vestito nella divisa dell’esercito afgano, è stato ucciso. La NATO ritirerà le sue truppe dall’Afghanistan entro la fine dell’anno. Dopo il 2014, i militari stranieri, tra cui anche quelli romeni, che resteranno dispiegati nella zona, aiuteranno all’addestramento dell’esercito afgano.
Bucarest — Il tribunale pronuncerà fra breve la sentenza nel processo, durato finora sei anni, sulla privatizzazione dell’Istituto per le Ricerche Alimentari, in cui l’imprenditore Dan Voiculescu è accusato di concussione e riciclaggio di denaro. I procuratori hanno chiesto pene più severe per tutti gli incolpati e l’applicazione del nuovo Codice Penale nel caso di Voiculescu, che è anche presidente fondatore del Partito Conservatore (nella coalizione governativa in Romania). A settembre 2013, il Tribunale di Bucarest aveva condannato Dan Voiculescu a cinque anni di reclusione in questo processo, i danni essendo stimati a 60 milioni di euro.
(traduzione di Gabriela Petre)