06.03.2025
UE: il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, al Consiglio straordinario per il ReArm Europe a Bruxelles/ DIICOT: sei persone fermate con l'accusa di associazione criminale organizzata e tradimento

Newsroom, 06.03.2025, 16:56
ReArm Europe – Il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, ha discusso a Bruxelles con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, delle priorità della Romania nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nonchè dell’aumento dell’assorbimento dei fondi europei. “Abbiamo espresso il nostro sostegno alle iniziative della Commissione nel campo della difesa e della competitività”, ha sottolineato Bolojan in un post sui social. Durante l’incontro con il primo ministro polacco, Donald Tusk, è stato esaminato il tema del consolidamento del fianco orientale. Bolojan partecipa al Consiglio Europeo straordinario, dove i capi di stato e di governo dell’Unione Europea discutono del sostegno fornito all’Ucraina e della situazione della difesa europea. Prima del vertice, il capo della Commissione Europea ha dichiarato che il continente si trova a un bivio, sottolineando l’importanza che l’Europa possa difendersi da sola, attraverso un massiccio aumento delle spese stanziate alla difesa, ma anche aiutando l’Ucraina a raggiungere una pace giusta e duratura. In questo senso, la presidente della Commissione propone un piano europeo di riarmo, con investimenti nel campo della difesa di fino a 800 miliardi di euro. Dal canto suo, la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha assicurato i leader comunitari che l’Eurocamera può agire in modo rapido ed efficiente per rispondere alle sfide senza precedenti alla sicurezza. “La pace deve garantire la libertà all’Ucraina, la sicurezza all’Europa e la deterrenza per coloro che pensano di poterla prendere con la forza”, ha aggiunto Roberta Metsola. Presente a Bruxelles, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ringraziato l’UE per il suo forte sostegno.
DIICOT – I procuratori della Direzione di investigazione dei reati di criminalità organizzata e il terrorismo (DIICOT) hanno fermato sei persone accusate di associazione criminale organizzata e tradimento. In un comunicato della DIICOT si legge che le persone fermate sono accusate di aver formato un’organizzazione di tipo militare che ha svolto negoziati con agenti russi per far uscire la Romania dalla NATO. Secondo i procuratori, il raggruppamento è stato costituito sotto la copertura di un’organizzazione e si è sviluppato sul tipo di una struttura di tipo militare, con gradi dirigenziali e personale addetto all’esecuzione. Tra i suoi membri si annovera anche Radu Theodoru, generale a riposo e veterano di guerra, in età di 101 anni. Il gruppo, attraverso piattaforme online, pubblicava materiali video e reclutava sostenitori. Nel contempo, sono state intraprese iniziative per condurre trattative con fattori politico-militari esterni, con l’obiettivo di abolire l’attuale ordine costituzionale. Nel mese di gennaio – spiega la DIICOT – due degli imputati si sono recati a Mosca, dove sono entrati in contatto con persone disposte a sostenere gli sforzi dell’organizzazione per assumere il potere in Romania.
Elezioni – I giudici hanno respinto come infondata la querela contro la misura del controllo giudiziario presentata da Călin Georgescu, mirato da un’inchiesta penale per diversi reati. Ex candidato indipendente alle elezioni presidenziali dello scorso anno, Călin Georgescu è stato sottoposto, la settimana scorsa, al controllo giudiziario, nonchè al divieto di lasciare il paese senza l’autorizzazione delle autorità giudiziarie. Nel contempo, non gli è consentito di pubblicare sui social contenuti fascisti, antisemiti, razzisti o xenofobi. Georgescu è stato accusato di aver commesso sei reati, il più grave dei quali è l’incitamento ad azioni contro l’ordine costituzionale. Secondo gli inquirenti, l’ex candidato, che ha vinto il primo turno delle presidenziali, avrebbe messo a punto un piano per destabilizzare il paese, dopo l’annullamento delle elezioni deciso dalla Corte Costituzionale a dicembre. Continuano intanto le perquisizioni legate al finanziamento della sua campagna elettorale. Sempre oggi, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha respinto la richiesta di Călin Georgescu in cui contestava l’annullamento delle presidenziali in Romania. La decisione è stata presa all’unanimità dai tre giudici ed è definitiva. Călin Georgescu ha recentemente annunciato che presenterà venerdì all’Ufficio Elettorale Centrale la sua candidatura per le presidenziali che si terranno a maggio.
UE – Dalla sua adesione all’UE, il 1° gennaio del 2007, la Romania ha ricevuto più di 100 miliardi di euro di fondi comunitari. Lo ha dichiarato il ministro degli Investimenti e dei Progetti Europei, Marcel Boloş, sottolineando che la Romania non è più una periferia economica, ma un paese che recupera rapidamente i divari, superando stati come Polonia, Ungheria, Croazia e Grecia in termini di PIL pro capite, indicatore essenziale del tenore di vita. Se siamo incoscienti, diamo la colpa all’UE, ma il fatto che ci troviamo nel momento migliore di sviluppo del nostro paese è dovuto proprio all’appartenenza alla Comunità europea e alla NATO, ha spiegato il ministro Boloş.
Governo – Il Governo di Bucarest ha approvato una serie di ordinanze d’urgenza. Le normative riguardano, tra l’altro, la riforma sanitaria e l’assorbimento dei fondi europei. Nel campo della sanità, l’Esecutivo vuole migliorare gli atti normativi in vigore, che riguardano l’acquisizione della qualità di assicurato da parte di persone che guadagnano da attività indipendenti, il sistema fiscale dei medicinali, l’organizzazione e il funzionamento degli studi medici, nonchè la concessione dei congedi medici. D’altra parte, con un’altra ordinanza d’urgenza, il Governo romeno stanzia i fondi necessari affinché alcune amministrazioni locali possano portare a termine l’estensione e l’ammodernamento delle reti di trasporto del gas naturale. Infine, l’Esecutivo ha deciso anche il valore degli aiuti di stato destinati al settore zootecnico nel 2025.
Turismo– Con un aumento dei pernottamenti del 12%, il turismo romeno è cresciuto leggermente nel primo mese di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2024. Secondo i dati forniti dall’Agenzia Nazionale del Turismo, la maggioranza dei visitatori sono stati romeni, oltre l’84%, con un soggiorno medio di quasi due giorni. D’altra parte, gli stranieri sono stati alloggiati nelle strutture ricettive per poco più di due giorni. Secondo gli esperti, il trend di crescita si manterrà anche quest’anno, quando potrebbe superare il livello registrato nel 2019, prima della pandemia di Covid-19.