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06.03.2022 (aggiornamento)

NATO – L’aggressione militare lanciata dalla
Federazione Russa contro l’Ucraina ha un impatto fondamentale e drammatico
sulla sicurezza europea, e la comunità internazionale ha risposto in modo
uniforme e rapido. Lo ha affermato il presidente romeno, Klaus Iohannis, in una
dichiarazione fatta assieme al primo ministro, Nicolae Ciuca, e al ministro
della Difesa francese, Florence Parly, presso la base aerea di Mihail Kogalniceanu
(sud-est). Secondo Iohannis, la Romania
si è mobilitata in modo esemplare per sostenere il grande afflusso
di rifugiati, per garantire la loro protezione e condizioni dignitose. Il capo
dello stato ha affermato che Bucarest continuerà le azioni volte a rafforzare
in modo significativo la sua posizione di deterrenza e difesa sul Fianco
Orientale della NATO, in particolare sul Mar Nero, attraverso il dispiegamento
delle forze alleate e l’istituzione accelerata del
Gruppo di Combattimento in Romania.
Presente alla base di Kogalniceanu, il premier Nicolae Ciuca ha affermato che
l’alleanza politico-militare più forte del mondo è presente in Romania, rafforzando
il suo Fianco Orientale, per difendere tutti gli alleati e ogni centimetro del
territorio della Nato. Dal canto suo, il ministro della Difesa francese,
Florence Parly, ha sottolineato che Romania e Francia sono più che
stati partner, sono stati amici. Parly ha menzionato che la Francia guiderà, in
Romania,
un gruppo di combattimento della NATO, come nazione quadro. Il battaglione
francese di Mihail Kogalniceanu è il primo elemento terrestre della Forza di
risposta della NATO schierata in Romania, in seguito alle misure
adottate dall’Alleanza per consolidare il suo Fianco Orientale, doppo
l’invasione russa dell’Ucraina. I militari francesi si sono affiancati a quelli
già inviati dagli USA e da Italia
e Germania.

06.03.2022 (aggiornamento)
06.03.2022 (aggiornamento)

, 06.03.2022, 15:01

NATO – L’aggressione militare lanciata dalla
Federazione Russa contro l’Ucraina ha un impatto fondamentale e drammatico
sulla sicurezza europea, e la comunità internazionale ha risposto in modo
uniforme e rapido. Lo ha affermato il presidente romeno, Klaus Iohannis, in una
dichiarazione fatta assieme al primo ministro, Nicolae Ciuca, e al ministro
della Difesa francese, Florence Parly, presso la base aerea di Mihail Kogalniceanu
(sud-est). Secondo Iohannis, la Romania
si è mobilitata in modo esemplare per sostenere il grande afflusso
di rifugiati, per garantire la loro protezione e condizioni dignitose. Il capo
dello stato ha affermato che Bucarest continuerà le azioni volte a rafforzare
in modo significativo la sua posizione di deterrenza e difesa sul Fianco
Orientale della NATO, in particolare sul Mar Nero, attraverso il dispiegamento
delle forze alleate e l’istituzione accelerata del
Gruppo di Combattimento in Romania.
Presente alla base di Kogalniceanu, il premier Nicolae Ciuca ha affermato che
l’alleanza politico-militare più forte del mondo è presente in Romania, rafforzando
il suo Fianco Orientale, per difendere tutti gli alleati e ogni centimetro del
territorio della Nato. Dal canto suo, il ministro della Difesa francese,
Florence Parly, ha sottolineato che Romania e Francia sono più che
stati partner, sono stati amici. Parly ha menzionato che la Francia guiderà, in
Romania,
un gruppo di combattimento della NATO, come nazione quadro. Il battaglione
francese di Mihail Kogalniceanu è il primo elemento terrestre della Forza di
risposta della NATO schierata in Romania, in seguito alle misure
adottate dall’Alleanza per consolidare il suo Fianco Orientale, doppo
l’invasione russa dell’Ucraina. I militari francesi si sono affiancati a quelli
già inviati dagli USA e da Italia
e Germania.





Coronavirus – Sono 3.092 i contagi da SARS-CoV-2
rilevati in Romania nelle ultime 24 ore e 30 i decessi, uno dei quali antecedenti. Il
presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha annunciato, venerdì, che lo stato
di allerta epidemica non sarà prorogato dopo l’8 marzo. L’epidemia di
COVID-19 registra una decrescita accelerata, mentre la quinta ondata sta per
finire, ha spiegato il capo dello stato. Istituito a maggio 2020, dopo
due mesi di emergenza, a causa dalla pandemia di COVID-19, lo stato di allerta
ha comportato numerose restrizioni, che hanno influito sia sull’evoluzione
economica, che sulla coesione sociale in Romania. Dall’inizio della
pandemia, in Romania
sono stati segnalati oltre 2,7 milioni di casi di COVID-19 e sono morte oltre
63 mila persone. Il Paese ha il secondo tasso di vaccinazione più basso tra i
27 membri dell’Unione Europea, dopo la Bulgaria.



Romania-Canada – Il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, avrà, domani,
consultazioni politiche con il suo omologo canadese, Melanie Joly, in visita
ufficiale in Romania, su invito del capo della diplomazia di Bucarest. I
ministri faranno riferimento alla ricorrenza di 55 anni di relazioni
ininterrotte tra Romania e Canada nel 2022 e alla necessità di capitalizzare il
potenziale della cooperazione bilaterale, a carattere strategico. I leader
delle due diplomazie avranno un scambio di opinioni sugli sviluppi generati
dall’aggressione militare russa contro l’Ucraina e le sue conseguenze
umanitarie e sulla sicurezza. I due avranno discussioni anche sulla gestione
efficace e coerente della crisi umanitaria, attraverso il pronto coinvolgimento
delle istituzioni europee, degli stati membri dell’UE e di altri partner come Canada, Regno
Unito e Stati Uniti.


Crisi umanitaria – Il capo dell’Esecutivo della Repubblica di Moldova (Paese ex sovietico, a maggioranza romenofona), la filo-occidentale Natalia Gavriliţa, ha sollecitato agli Stati Uniti di aumentare la loro assistenza umanitaria verso Chisinau, di modo che le autorità siano in grado di aiutare i rifugiati ucraini. Il loro numero ammonta attualmente a 120.000, molto alto per uno degli stati più poveri d’Europa e che, senza la regione separatista filo-russa della Transnistria (est), conta solo 2,6 milioni di abitanti – ha detto la premier moldava al capo della diplomazia di Washington, Antony Blinken, in visita a Chisinau. Dall’inizio dell’invasione russa, più di 230.000 persone sono fuggite dall’Ucraina verso la Repubblica di Moldova. Blinken ha promesso il pieno sostegno degli Stati Uniti e ha espresso ammirazione per quello che ha definito la generosità, l’ospitalità e la gentilezza con cui i rifugiati sono stati accolti nella Repubblica di Moldova. In precedenza, dalla Polonia, Blinken ha annunciato che l’amministrazione Biden ha chiesto al Congresso di approvare un aiuto umanitario di 2,75 miliardi di dollari per i rifugiati e i Paesi confinanti che li accolgono: Romania, Moldova, Polonia, Ungheria e Slovacchia.

Ucraina, crisi umanitaria – Il numero delle persone in fuga dalla guerra in Ucraina ha superato un milione e mezzo. Lo ha affermato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, citato dalle agenzie stampa. Si tratta, ha aggiunto Grandi, della crisi dei rifugiati con la più rapida crescita in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale. La Polonia resta la principale destinazione dei rifugiati ucraini, con un numero che si avvicina a un milione. A loro si aggiungono anche cittadini di altri Paesi che vivevano in Ucraina, da polacchi e bielorussi ad afghani e uzbeki. D’altra parte, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) accusa le truppe russe di aver attaccato le strutture sanitarie in Ucraina, il che trasgredisce la neutralità sanitaria e il diritto umanitario internazionale.


Eurofestival – Il solista della WRS rappresenterà la Romania
all’Eurofestival 2022, con il brano Llamame. Il cantante è stato
scelto in seguito alla selezione nazionale, organizzata dalla televisione
pubblica di Bucarest. Al secondo e al terzo posto si sono piazzati Kyrie Mendél
con la canzone ‘Hurricane’ e Dora Gaitanovici con la canzone ‘Ana’. L’Eurofestival
2022 si svolgerà in Italia, a Torino, con le
semifinali il 10 e 12 maggio e la finale il 14 maggio. La Romania parteciperà alla
competizione il 12 maggio. Le migliori prestazioni della Romania all’Eurofestival
sono state: due volte il terzo posto (Luminiţa Anghel & Sistem – Kiev, 2005; Paula Seling e Ovi – Oslo,
2010) e una volta il quarto posto (Mihai
Trăistariu – Atene, 2006). Allo spettacolo di Bucarest, ha tenuto un recital
anche l’artista ucraina Jamala, vincitrice dell’edizione 2016 del concorso canoro europeo. Jamala,
rifugiata dall’inferno scatenato nel suo Paese, ha interpretato la canzone
1944, che ha portato l’Eurofestival a Kiev. European Broadcasting Union (EBU) ha annunciato che nessun artista russo
prenderà parte all’Eurofestival di quest’anno, poiché screditerebbe la
competizione. A Torino, la Repubblica di Moldova (Paese ex sovietico, a
maggioranza romenofona) sarà rappresentata dal gruppo musicale Zdob e Zdub, con
una canzone sul treno che collega Chisinau a Bucarest e racconta la comunione
di storia, cultura e destino tra i due stati romeni.



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