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06.03.2022 (aggiornamento)


06.03.2022 (aggiornamento)
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, 06.03.2022, 18:43


NATO – L’aggressione militare lanciata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina ha un impatto fondamentale e drammatico sulla sicurezza europea, e la comunità internazionale ha risposto in modo uniforme e rapido. Lo ha affermato il presidente romeno, Klaus Iohannis, in una dichiarazione fatta assieme al primo ministro, Nicolae Ciuca, e al ministro della Difesa francese, Florence Parly, presso la base aerea di Mihail Kogalniceanu (sud-est). Secondo Iohannis, la Romania si è mobilitata in modo esemplare per sostenere il grande afflusso di rifugiati, per garantire la loro protezione e condizioni dignitose. Il capo dello stato ha affermato che Bucarest continuerà le azioni volte a rafforzare in modo significativo la sua posizione di deterrenza e difesa sul Fianco Orientale della NATO, in particolare sul Mar Nero, attraverso il dispiegamento delle forze alleate e l’istituzione accelerata del Gruppo di Combattimento in Romania. Presente alla base di Kogalniceanu, il premier Nicolae Ciuca ha affermato che l’alleanza politico-militare più forte del mondo è presente in Romania, rafforzando il suo Fianco Orientale, per difendere tutti gli alleati e ogni centimetro del territorio della Nato. Dal canto suo, il ministro della Difesa francese, Florence Parly, ha sottolineato che Romania e Francia sono più che stati partner, sono stati amici. Parly ha menzionato che la Francia guiderà, in Romania, un gruppo di combattimento della NATO, come nazione quadro. Il battaglione francese di Mihail Kogalniceanu è il primo elemento terrestre della Forza di risposta della NATO schierata in Romania, in seguito alle misure adottate dall’Alleanza per consolidare il suo Fianco Orientale, doppo l’invasione russa dell’Ucraina. I militari francesi si sono affiancati a quelli già inviati dagli USA e da Italia e Germania.

Difesa – Il ministro della Difesa romeno, Vasile Dîncu, incontra, domani, il suo omologo olandese, Kajsa Ollongren, presso la Base Aerea 57 di Mihail Kogălniceanu (sud-est della Romania). Secondo il Ministero della Difesa, alla base di Mihail Kogălniceanu, è dislocato un distaccamento di circa 150 soldati dai Paesi Bassi, schierati in Romania per partecipare, tra il 7 e il 24 marzo, all’esercitazione multinazionale ‘Rapid Falcon 22, nella provincia di Tulcea (sud-est). All’esercitazione parteciperanno soldati romeni, oltre a elicotteri romeni e americani. Secondo il Ministero della Difesa, gli obiettivi di questa esercitazione sono l’istruzione congiunta, l’aumento dell’interoperabilità e delle capacità congiunte di reazione, nonché lo sviluppo di relazioni funzionali tra le strutture partecipanti.

Romania-Canada – Il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, avrà, domani, consultazioni politiche con il suo omologo canadese, Melanie Joly, in visita ufficiale in Romania, su invito del capo della diplomazia di Bucarest. I ministri faranno riferimento alla ricorrenza di 55 anni di relazioni ininterrotte tra Romania e Canada nel 2022 e alla necessità di capitalizzare il potenziale della cooperazione bilaterale, a carattere strategico. I leader delle due diplomazie avranno un scambio di opinioni sugli sviluppi generati dall’aggressione militare russa contro l’Ucraina e le sue conseguenze umanitarie e sulla sicurezza. I due avranno discussioni anche sulla gestione efficace e coerente della crisi umanitaria, attraverso il pronto coinvolgimento delle istituzioni europee, degli stati membri dell’UE e di altri partner come Canada, Regno Unito e Stati Uniti.

Coronavirus – Sono 3.092 i contagi da SARS-CoV-2 rilevati in Romania nelle ultime 24 ore e 30 i decessi, uno dei quali antecedenti. Il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha annunciato, venerdì, che lo stato di allerta epidemica non sarà prorogato dopo l’8 marzo. L’epidemia di COVID-19 registra una decrescita accelerata, mentre la quinta ondata sta per finire, ha spiegato il capo dello stato. Istituito a maggio 2020, dopo due mesi di emergenza, a causa dalla pandemia di COVID-19, lo stato di allerta ha comportato numerose restrizioni, che hanno influito sia sull’evoluzione economica, che sulla coesione sociale in Romania. Dall’inizio della pandemia, in Romania sono stati segnalati oltre 2,7 milioni di casi di COVID-19 e sono morte oltre 63 mila persone. Il Paese ha il secondo tasso di vaccinazione più basso tra i 27 membri dell’Unione Europea, dopo la Bulgaria.

Crisi umanitaria – Il capo dell’Esecutivo della Repubblica di Moldova (Paese ex sovietico, a maggioranza romenofona), la filo-occidentale Natalia Gavriliţa, ha sollecitato agli Stati Uniti di aumentare la loro assistenza umanitaria verso Chisinau, di modo che le autorità siano in grado di aiutare i rifugiati ucraini. Il loro numero ammonta attualmente a 120.000, molto alto per uno degli stati più poveri d’Europa e che, senza la regione separatista filo-russa della Transnistria (est), conta solo 2,6 milioni di abitanti – ha detto la premier moldava al capo della diplomazia di Washington, Antony Blinken, in visita a Chisinau. Dall’inizio dell’invasione russa, più di 230.000 persone sono fuggite dall’Ucraina verso la Repubblica di Moldova. Blinken ha promesso il pieno sostegno degli Stati Uniti e ha espresso ammirazione per quello che ha definito la generosità, l’ospitalità e la gentilezza con cui i rifugiati sono stati accolti nella Repubblica di Moldova. In precedenza, dalla Polonia, Blinken ha annunciato che l’amministrazione Biden ha chiesto al Congresso di approvare un aiuto umanitario di 2,75 miliardi di dollari per i rifugiati e i Paesi confinanti che li accolgono: Romania, Moldova, Polonia, Ungheria e Slovacchia.

Ucraina, crisi umanitaria – Il numero delle persone in fuga dalla guerra in Ucraina ha superato un milione e mezzo. Lo ha affermato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, citato dalle agenzie stampa. Si tratta, ha aggiunto Grandi, della crisi dei rifugiati con la più rapida crescita in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale. La Polonia resta la principale destinazione dei rifugiati ucraini, con un numero che si avvicina a un milione. A loro si aggiungono anche cittadini di altri Paesi che vivevano in Ucraina, da polacchi e bielorussi ad afghani e uzbeki. D’altra parte, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) accusa le truppe russe di aver attaccato le strutture sanitarie in Ucraina, il che trasgredisce la neutralità sanitaria e il diritto umanitario internazionale.

Istruzione – Oltre 50 istituzioni educative estere hanno presentato le loro offerte di studio alla Fiera dell’Educazione, organizzata, oggi, e Constanţa (sud-est). Secondo gli organizzatori, nel top delle università dove i giovani romeni sono interessati a studiare si trovano i Paesi Bassi, seguiti da Gran Bretagna, Italia, Danimarca, Germania e Spagna. Dal punto di vista delle aree scelte, non ci sono cambiamenti importanti rispetto agli anni precedenti. In prima posizione si trovano l’informatica e l’ingegneria, seguite dagli studi europei, dall’economia, pubblicità, dall’ingegneria spaziale e dalla giurisprudenza. Nell’ambito della fiera, potranno ricevere informazioni anche coloro che vogliono recarsi all’estero per studiare nelle scuole superiori. Nel contesto della pandemia, negli ultimi due anni, il numero di richieste per questo tipo di insegnamento è aumentato del 20%. Le scuole superiori più ricercate si trovano nel Regno Unito, in Svizzera, in Germania e Spagna.

Eurofestival – Il solista della WRS rappresenterà la Romania all’Eurofestival 2022, con il brano Llamame. Il cantante è stato scelto in seguito alla selezione nazionale, organizzata dalla televisione pubblica di Bucarest. Al secondo e al terzo posto si sono piazzati Kyrie Mendél con la canzone ‘Hurricane’ e Dora Gaitanovici con la canzone ‘Ana’. L’Eurofestival 2022 si svolgerà in Italia, a Torino, con le semifinali il 10 e 12 maggio e la finale il 14 maggio. La Romania parteciperà alla competizione il 12 maggio. Le migliori prestazioni della Romania all’Eurofestival sono state: due volte il terzo posto (Luminiţa Anghel & Sistem – Kiev, 2005; Paula Seling e Ovi – Oslo, 2010) e una volta il quarto posto (Mihai Trăistariu – Atene, 2006). Allo spettacolo di Bucarest, ha tenuto un recital anche l’artista ucraina Jamala, vincitrice dell’edizione 2016 del concorso canoro europeo. Jamala, rifugiata dall’inferno scatenato nel suo Paese, ha interpretato la canzone 1944, che ha portato l’Eurofestival a Kiev. European Broadcasting Union (EBU) ha annunciato che nessun artista russo prenderà parte all’Eurofestival di quest’anno, poiché screditerebbe la competizione. A Torino, la Repubblica di Moldova (Paese ex sovietico, a maggioranza romenofona) sarà rappresentata dal gruppo musicale Zdob e Zdub, con una canzone sul treno che collega Chisinau a Bucarest e racconta la comunione di storia, cultura e destino tra i due stati romeni.






Il premier Marcel Ciolacu (foto: gov.ro)
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